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Cristante contro il Milan: da enfant prodige a colonna della Roma

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Milan contro Roma, Roma contro Milan. Inizia oggi il derby di Europa League fra le squadre di Stefano Pioli e Daniele De Rossi.

Tanti i temi possibili per analizzare i 180 minuti che si snoderanno fra San Siro e l’Olimpico, così come saranno tanti i mis-match che si creeranno fra rossoneri e giallorossi. In campo c’è anche chi ha vestito, fra il passato e il presente, entrambe le maglie: Bryan Cristante.

Il centrocampista in forza alla Roma è, di fatto, un prodotto del settore giovanile del Milan, dietro al quale, ai tempi rossoneri, c’era un notevole hype che, se non del tutto, è comunque stato monetizzato dal mediano a disposizione di Daniele De Rossi.

  • Bryan Cristante MilanGetty

    SPERANZA ROSSONERA

    Cristante arriva nel Milan a 14 anni, pescato dal Liventina Gorghense: costa 25mila euro al club allora di Silvio Berlusconi. È il 2009 e la carriera del ragazzino appare pronta a una sicura ascesa. Il rendimento nelle giovanili milaniste è da urlo, dando ragione alla prime ottime sensazioni; tanto che appena due anni dopo il suo sbarco a Milanello arriva il momento del debutto in prima squadra. È il 6 dicembre 2011: l’allora enfant prodige assaggia San Siro nella sfida di Champions League contro il Viktoria Plzen.

    In un contesto come quello del Milan dell’epoca, infarcito di grandi campioni ma dall’età media molto elevata, quello di Cristante veniva visto come il profilo in grado di mettere in moto un ricambio generazionale che, invece, per svariati motivi sarà molto più complesso e arriverà decisamente più tardi.

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  • Bryan Cristante MilanGetty Images

    NUMERI CON IL MILAN

    Dopo il debutto assoluto in Champions, tuttavia, Cristante continuerà a crescere con la Primavera. La prima volta in Serie A arriverà nel 2013, a novembre contro il Chievo. Da lì in avanti, effettivamente, il classe 1995 si imporrà fra i membri della Prima squadra, trovando contro l’Atalanta anche la gioia del primo goal in Serie A. Tuttavia, resteranno solo tre le partite giocate nel massimo campionato con la maglia del club meneghino, prima di un addio decisamente inaspettato. E altrettanto contestato.

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  • Adriano Galliani MilanGetty Images

    CESSIONE E RIVOLTA

    Il 31 di agosto del 2014 e Milano si apprestava a vivere la solita calda deadline del calciomercato. Nulla faceva presagire grosse sorprese in uscita per il Milan, in cui all’epoca era ancora Adriano Galliani il deus ex machina. Certo, sin da giugno il Benfica aveva manifestato un certo interesse per Cristante, ma arrivati all’ultima curva della sessione di mercato nulla sembrava far pensare che possa realmente essere ceduto uno dei volti di quello che era presentato come il progetto giovani dei rossoneri.

    Nelle ultime ore, però, arrivano sempre le sorprese, e quell’anno la cessione di Bryan al Benfica per sei milioni di euro fu una di quelle.

    La sua partenza per il Portogallo fece esplodere la rabbia del tifo rossonero, che vedeva nel ragazzo una speranza di futuro. Galliani sottolineò che fu la volontà del giocatore a fare la differenza, arrivando a premere per lasciare la squadra in cui era cresciuto.

    Cristante, in seguito, ebbe modo di dar forza alle parole del suo ex dirigente, sottolineando che l’addio e il volo in Portogallo furono una scelta che avrebbe rifatto; il centrocampista, però, ha sempre avuto parole dolci per il Milan, dichiarando di rimanerne tifoso ed eternamente grato.

    "Nel centrocampo attuale del Milan potevo starci benissimo, e ribadisco: non sono andato via per paura di non farcela ma per la mia voglia di estero. Un’esperienza che mi sento di consigliare a tutti i ragazzi della mia età": così Cristante nel 2015 sull’addio al Milan.

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  • CristanteGetty Images

    LA CENTRALITÀ NELLA ROMA

    Nove anni e mezzo dopo, Cristante è una colonna della Roma. Dal 2018 veste il giallorosso, con una Conference League vinta e ben 270 presenze messe a referto in tutte le competizioni.

    l percorso nella Capitale gli ha permesso di essere parte anche del gruppo dell’Italia di Roberto Mancini che ha trionfato agli Europei: per lui anche 66 minuti nella finale di Wembley con l’Inghilterra.

     Insomma, seppur con alti e talvolta bassi, Cristante è una garanzia per De Rossi, che ne ha profonda stima, così come José Mourinho.

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  • De Rossi 2-1Getty Images

    IL FEELING CON DDR

    Tuttavia, il rapporto fra Bryan e Daniele non nasce certo con l’arrivo del classe 1983 sulla panchina giallorossa. I due hanno vissuto e condiviso lo spogliatoio nell’ultimo anno di DDR da calciatore.

    Nella conferenza d’addio, De Rossi spese parole dolcissime per Cristante.

    Interpellato su quale potesse essere il suo sostituto per il futuro, l’attuale allenatore romanista rimarcò:

     "C’è un Bryan Cristante che arriva da Bergamo, io ne voglio altri cento di giocatori così perché anche se non è nato a Roma… ci mette l’anima, da romanista. Non è solo una questione di essere nati nella Capitale".

    Un’investitura, un passaggio di consegne a tutti gli effetti, che Cristante ha vissuto con grande dedizione. Roma lo ama: nello spogliatoio è un leader e anche fra i tifosi è molto stimato, sia per quanto riguarda il rendimento in campo che per l’atteggiamento, sempre molto professionale.

  • Bryan Cristante MilanGetty Images

    CIÓ CHE SAREBBE POTUTO ESSERE

    In un multiverso in cui il suo addio al Milan non si è mai concretizzato, oggi probabilmente Cristante questa partita la giocherebbe comunque, ma chiaramente con la maglia rossonera. E, forse, da capitano: del resto sarebbe stato senza dubbio il giocatore con la maggior longevità, persino più di Davide Calabria. E, considerando le caratteristiche, forse uno come Cristante a volte è mancato alla squadra di Pioli, che ha tanti centrocampisti in rosa ma nessuno davvero efficace come il romanista in fase di interdizione.

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  • Loftus Cheek Fiorentina MilanGetty

    LA CHIAVE TATTICA: CRISTANTE CONTRO LOFTUS-CHEEK

    Uno dei duelli più interessanti del doppio confronto sarà proprio quello fra Bryan Cristante e Ruben Loftus-Cheek. Il mediano giallorosso, per struttura fisica e collocazione in campo, sarà uno degli indiziati numero uno a cercare di arginare l’ex Chelsea, sempre più fondamentale sulla trequarti per Pioli.

    Anche per questo la chiave tattica dei 180 minuti che si giocheranno fra San Siro e l’Olimpico potrebbe essere la supremazia in quella porzione di campo. Anche dal punto di vista del gioco aereo, poi, Cristante sarà importante: con Giroud e RLC a comporre i maggiori pericoli sui cross da azione o da calcio piazzato, la sua fisicità sarà fondamentale per la Roma. Di cui oggi è una colonna, nonostante il passato da enfant prodige rossonero.

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