Il rilancio del Napoli, al di là del rettangolo verde, passa per la testa.
Il nuovo corso avviato da Aurelio De Laurentiis, necessario a trasformare il progetto precipitato nel post Scudetto, vede in Antonio Conte il simbolo della rinascita azzurra.
La tanto agognata e invocata "ricostruzione" promossa a più riprese dall'allenatore salentino passa però anche per ciò che viene compiuto fuori dal campo, dove tra mercato e tela da tessere il profilo scelto è stato quello di Giovanni Manna.
Il direttore sportivo classe '88 (giovane età aspetto doveroso da sottolineare) è l'uomo chiamato, in condivisione con società e tecnico, a rimettere insieme i cocci di un percorso rigenerato in pochi mesi e ora da riconsolidare nell'immediato ponendo basi sicure per il futuro.
Le figure piazzate da ADL a capo del restyling, stando ai concetti espressi nell'arco della stagione, manifestano l'intenzione di far crescere il Napoli non solo sul rettangolo di gioco ma anche in quanto a mentalità e forza attrattiva, all'insegna di una filosofia già sdoganata dal suo patron ma adesso avallata, sposata e alimentata da allenatore e ds.

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