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David Vlahovic Openda Juventus GFX desktopGOAL

Come cambia l'attacco della Juventus dopo l'infortunio di Vlahovic: da David a Openda passando per Yildiz falso 9, le opzioni di Spalletti

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Dopo la vittoria di misura, e all'ultimo respiro, in Champions contro il Bodo/Glimt, la Juventus è ripartita anche in campionato. I bianconeri, sempre di misura e sempre in rimonta, hanno avuto la meglio anche sul Cagliari tornando a cogliere un successo nel contesto della Serie A che mancava dallo scorso 1° novembre.


Tre punti importanti, dunque, per Luciano Spalletti al culmine del match giocato all'Allianz Stadium di Torino che però ha lasciato in dote anche una pessima notizia, ovvero l'infortunio di Dusan Vlahovic. L'attaccante serbo si è infatti infortunato nel corso della prima frazione di gioco accusando un problema muscolare a livello dell'adduttore dopo aver tentato una conclusione verso lo specchio della porta.

Gli esami strumentali ai quali si è sottoposto presso il Jmedical, hanno confermato che l'infortunio è serio. Vlahovic starà fuori 2-3 mesi ed a questo l'interrogativo nasce spontaneo: come cambia l'attacco della Juventus dopo l'infortunio dopo il numero 9?

  • L'INFORTUNIO DI VLAHOVIC

    Allo scoccare del 31' di Juventus-Cagliari, Vlahovic ha tentato una conclusione verso lo specchio della porta per poi fermarsi immediatamente accusando un forte dolore all'altezza dell'adduttore.

    Il serbo è uscito prontamente dal campo, in lacrime, e con la maglietta alzata sul volto per celare il suo evidente dolore. All'uscita dal campo, come riferito da DAZN, il numero 9 bianconero avrebbe detto a Spalletti: "Mister, mi sono fatto molto male".

    Concetto poi ripreso dallo stesso Spalletti in conferenza stampa: "Vlahovic si è stirato, ha un versamento".

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  • COME CAMBIA L'ATTACCO DELLA JUVE

    Senza Dusan Vlahovic, Luciano Spalletti sarà inevitabilmente chiamato ad effettuare alcune modifiche per quanto riguarda il pacchetto avanzato. Come cambia l'attacco della Juventus senza Vlahovic?

    A rigor di logica sia Jonathan David che Lois Openda avranno la possibilità di aumentare in maniera molto sensibile il loro minutaggio e di conseguenza il ballottaggio per una maglia da titolare l centro dell'attacco bianconero sarà apertissimo. Openda ha giocato titolare contro il Bodo/Glimt, mentre contro il Cagliari il primo ad entrare dopo il ko di Vlahovic è stato proprio David.

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  • I NUMERI DI DAVID

    David, arrivato in estate alla Juventus, ha sin qui faticato e non poco ad inserirsi all'interno dello scacchiere bianconero. L'attaccante canadese, infatti, ha segnato un solo goal in campionato - all'esordio contro il Parma - e uno decisivo in Champions League proprio contro il Bodo/Glimt in pieno recupero. D'ora in avanti, l'ex Lille che in Francia viaggiava ad una media di 25 goal stagione è chiamato per forza di cose ad alzare il livello. Ecco i suoi numeri.

    • 17 presenze
    • 7 volte titolare
    • 2 goal
    • 1 assist
    • 681 minuti giocati
  • LA STAGIONE DI OPENDA

    Ci si aspettava sino a questo momento molto di più anche da Openda. L'attaccante belga, arrivato in prestito con obbligo di riscatto dal Lipsia, sta vivendo un'annata complicata appesantita da diverse prestazioni sottotono che stanno rallentando il suo inserimento all'interno del progetto tecnico bianconero. Ancora a secco di goal in Serie A, il classe 2000 si è sbloccato proprio contro il Bodo/Glimt nell'ultimo match di Champions League. Di seguito i suoi numeri con la Juve.

    • 13 presenze
    • 5 volte titolare
    • 1 goal
    • 0 assist
    • 461 minuti giocati
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  • YILDIZ FALSO 9

    La terza opzione, come confermato anche da Spalletti alla vigilia di Juve-Udinese di Coppa Italia, prevede il cambio ruolo di Kenan Yildiz: il turco, infatti, non è escluso che possa giocare falso 9: 

    "Yildiz centravanti? Sì, può giocare da terminale offensivo, perché quelli che hanno questa qualità qui se li avvicini al pollaio poi diventa più facile. C’è un margine maggiore da esterno perché ha grande qualità, ma quando hanno palla gli altri il terzino avversario lo costringe a sacrificarsi. Perché nel calcio d’oggi è così. Giocando punta, invece, è più difficile che debba rincorrere un centrale. Da ala gli si fa spendere più energia e corsa in fase difensiva, mentre da punta può spenderle soltanto per puntare gli avversari.”