Blatter e Platini assolti anche in appello dall’accusa di frode: “Fine della persecuzione”

Assume ora contorni totalmente diversi quello che è stato un lungo percorso giudiziario durato ben dieci anni e che era stato denominato FIFA-Gate.

Deflagrato nel 2015, si basava sull’accusa rivolta a Michel Platini di aver incassato indebitamente 1,8 milioni di euro da Sepp Blatte.

Il tutto era partita da un versamento ricevuto nel 2011 per consulenze che risalivano ad un periodo che andava dal 1998 al 2002, figlie di un accordo verbale che in Svizzera è totalmente legale.

Platini aveva tra l’altro denunciato l’entrata al fischio in Francia, ma secondo la procura elvetica il tutto era avvenuto non seguendo i canoni convenzionali.

Nel corso del primo grado si era arrivato ad ipotizzare che la somma versata a Platini potesse servire per garantire a Blatter la rielezione nel 2011.

Già allora si fece fatica ad individuare con certezza una frode che non è stata ravvista nemmeno dalla Corte d’appello.

Quello che è certo è che Platini ha visto interrotta, a causa di questa vicenda, una scalata che sembrava in procinto di portarlo alla guida della FIFA.

Michel Platini, ha commentato ai microfoni di ‘Bfm TV’ la nuova assoluzione dopo quella in primo grado.

“La persecuzione della FIFA e di taluni procuratori svizzeri che è durata dieci anni è completamente finita. La storia è molto semplice: mi è stato impedito di diventare il presidente della FIFA”.