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Benny Carbone al Bradford: dagli allenamenti militari alla rinuncia allo stipendio per salvare il club

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Reduce da una stagione sofferta vissuta all'Aston Villa, condita comunque da 7 reti in 29 presenze complessive, e da una splendida tripletta contro il Leeds United euna finale di FA Cup persa con il Chelsea in FA Cup, per Benito Carbone, per tutti Benny, sembrano aprirsi le possibilità concrete di un ritorno in Italia ad alti livelli.

Quando infatti dal club di Birmingham non giunge all'italiano l'attesa proposta di rinnovo, per lui si fa avanti la Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori.

"Ero all'ultimo anno di contratto - racconterà l'ex numero 10 al 'Guardian' -. L'Aston Villa mi ha offerto un quadriennale, ma il mio agente ha incontrato Giovanni Trapattoni, allora tecnico della Fiorentina, che aveva Rui Costa, Batistuta, Toldo. Una grande squadra".

Alla fine, però, il club viola scarica l'ex giocatore nerazzurro, cambiando idea dopo la cessione di Gabriel Omar Batistuta alla Roma. Il fantasista di Reggio Calabria si ritrova all'improvviso senza squadra. Ad ingaggiarlo sarà però il Bradford, che punterà su di lui nel 2001/02 dopo la salvezza ottenuta in extremis in Premier League nella stagione precedente.

  • L'ARRIVO AL BRADFORD E LA PREPARAZIONE DI HUTCHINGS

    Il presidente Geoffrey Richmond non vuole farsi sfuggire il fantasista italiano, rimasto senza contratto. Così non ci pensa due volte e vola in Italia per convincerlo a venire a giocare con i Bantams.

    "Il Bradford mi voleva fortemente - racconterà Carbone al 'Guardian' nel 2022 -. Il presidente volò a Milano per farmi firmare il contratto. Mi sentii desiderato e firmai per 2,4 milioni di sterline (2,71 milioni di euro) l'anno".

    Secondo il 'Daily Mail', "l'accordo includeva una casa a Leeds con sette camere da letto e cinque bagni, che è collegata al disastro finanziario del Bradford". Il primo impatto con la nuova realtà non è però quello che Benny immaginava.

    "Ci fecero salire su un autobus e viaggiammo per 6-7 ore - ricorderà -. Quando ci fermammo, all’orizzonte non si vedeva neanche un campo da calcio. Ero confuso. Eravamo in un campo militare e ci restammo per 15-20 giorni. Era come essere in carcere".

    In uno scenario che somigliava più ad una scena di 'Full Metal Jacket' che ad una preparazione precampionato di una squadra di calcio, Carbone e compagni saranno sottoposti ad allenamenti molto duri dal tecnico della squadra Chris Hutchings e dal suo staff.

    "Dovevamo preparare le nostre stanze in modo impeccabile e comportarci come militari, con ispezioni giornaliere, e metterci sull’attenti quando necessario. Ci facevano marciare, lanciare bombe, strisciare nell’acqua, come i marines. A un certo punto non ne ho potuto più e ho protestato: 'Dov'è il pallone? Datemelo...' Volevano farci provare un’esperienza nuova, ma, in fin dei conti, non funzionò".
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  • CINQUE GOAL E LA RETROCESSIONE IN FIRST DIVISION

    Dopo cotanta preparazione precampionato, Benny Carbone debutta con il Bradford City il 19 agosto 2000 nella 1ª giornata di Premier League che vede i Bantams opposti al Liverpool di Gerard Houllier.

    Al Valley Parade i Reds si impongono 0-1 grazie ad un goal di Emile Heskey. Il riscatto arriva alla 2ª giornata: primo goal di Carbone e primo successo del Bradford con un sorprendente 2-0 sul Chelsea.

    Ma sarà un fuoco di paglia: la squadra diHutchings precipita nei bassifondi della classifica, e in autunno si ritrova in zona retrocessione. E Carbone? A parte una doppietta nel 2° Turno di League Cup contro il Darlington (8-2 il punteggio complessivo per il Bradford) sembra perdersi nella penuria di risultati della squadra.

    Le altre reti stagionali, 5 in campionato in 31 partite giocate, 7 complessive se si considerano le 2 in League Cup, arrivano contro il Middlesbrough (2-2) e il Tottenham (3-3) rispettivamente a fine novembre e a dicembre, quindi in primavera contro Ipswich Town (sconfitta 3-1 in trasferta) e con il Charlton (superato 2-0 in casa).

    I risultati sono però deficitari e a Chris Hutchings subentrano in panchina prima Stuart McCall, poi dal 20 novembre, Jim Jefferies. Ma tre allenatori non saranno sufficienti a ottenere la salvezza: la squadra precipita all'ultimo posto in Premier League.

    Nonostante annoverasse inizialmente giocatori del calibro di Stan Collymore, Dean Windass e Dan Petrescu tra le proprie fila, e fosse reduce da una cavalcata fino alle semifinali di Coppa Intertoto fra fine luglio e i primi di agosto, il Bradford City otterrà solo 5 vittorie in campionato in tutta la stagione, cosicché a fine anno sarà inevitabile la retrocessione in First Division.

    "Secondo me la preparazione è stata il motivo per cui siamo retrocessi - sosterrà Benny Carbone -. Non c'era alcuna possibilità che ci salvassimo. Quello che facevamo non era calcio".
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  • UN ANNO IN PRESTITO FRA DERBY COUNTY E MIDDLESBROUGH

    Con il Bradford City precipitato in First Division, Benny Carbone è subito un giocatore determinante nella prima parte del campionato 2001/02.

    L'italiano segna 4 goal in 10 gare, ma dopo un buon avvio la squadra di Jefferies incappa in una serie negativa, collezionando diverse sconfitte, e precipita nella zona medio-bassa della classifica. Il numero 10 chiede così una cessione in prestito.

    "Avevo una clausola rescissoria nel mio contratto e sono andato in prestito al Derby County e al Middlesbrough", dirà il fantasista di Reggio Calabria.

    Le due esperienze non saranno memorabili. A ottobre Carbone passa al Derby County, raggiungendo nei Rams un altro italiano, Fabrizio Ravanelli. La squadra, guidata da Colin Todd nel periodo di permanenza del fantasista calabrese, è in lotta per non retrocedere.

    In 13 presenze complessive in campionato fino a gennaio, più una in Coppa d'Inghilterra, Carbone segnerà soltanto un goal nel successo casalingo per 3-1 ai danni dell'Aston Villa il 22 dicembre 2001, gara che passa alla storia perché i primi 2 goal sono segnati dai due italiani della squadra.

    Ma la situazione di classifica resta critica, con i Rams in penultima posizione, e quando Todd è sostituito in panchina da John Gregory, Carbone rientra provvisoriamente al Bradford, con cui fa in tempo anche a giocare una gara contro il Grimsby e a segnare il goal vittoria il 2 febbraio 2002, per poi salutare la compagnia e accasarsi, sempre a titolo temporaneo, al Middlesbrough.

    Nel 'Boro' guidato da Steve McClaren, che lotta per un piazzamento di metà classifica in Premier League,il fantasista di Reggio Calabria gioca insieme al difensore sardo Gianluca Festa. In tutto colleziona 13 presenze in campionato, segnando un solo goal che è tuttavia decisivo per la vittoria di misura per 2-1 sull'Aston Villa (che aveva in Carbone la sua bestia nera, ndc) il 6 aprile 2022.

    Il finale di stagione molto negativo della squadra, che chiude decima ma con 4 sconfitte nelle ultime 4 giornate, fa si che all'italiano non venga fatta un'offerta per restare al Middlesbrough.

  • L'ADDIO AL BRADFORD E LA RINUNCIA ALLO STIPENDIO E ALLA CASA

    Nell'estate 2002, dopo un'annata travagliata, Benny deve così nuovamente far ritorno al Bradford, che intanto, senza di lui, aveva chiuso la stagione post retrocessione con un assai mediocre 15° posto finale in First Division.

    Il club si ritrova a dover onorare un contratto oneroso con il giocatore italiano, ma visti i risultati molto deludenti, si ritrova in ristrettezze economiche e rischia il tracollo finanziario. Così il presidente Geoffrey Richmond, la stessa persona che l'aveva portato al Bradford due anni prima, convoca Carbone per un colloquio faccia a faccia.

    Al giocatore viene spiegata in modo chiaro la situazione, e Benny, messasi una mano sul cuore, con un atto insolito nel mondo del calcio, ma in generale dello sport professionistico, rinuncia a due anni di contratto e di lauti stipendi per salvare la società dal fallimento.

    "Avevo ancora due anni di contratto - racconterà al 'Guardian' nel 2022 -. Il presidente mi ha chiamato e mi ha spiegato che se avessero continuato a pagarmi lo stipendio il club sarebbe fallito. Allora ho chiamato il mio agente e ho lasciato il club. Volevo salvare il Bradford City. Mi dovevano 2,4 milioni di sterline, ma ho lasciato i soldi e la casa che aveva comprato per me".

    Quella scelta farà sì che, nonostante i risultati della squadra non siano stati all'altezza, e abbia commesso anche lui degli errori sul campo, Benny Carbone sia rimasto sempre nel cuore dei tifosi dei Bantams.

    "Alcuni mi daranno dello stupido, ma siamo uomini prima che giocatori. Non voglio che altre persone si rovinino la vita per colpa mia- spiegherà l'ex numero 10 nel 2022 -. Perché? Vengo dalla strada. Sono diventato ricco, ma non sono mai cambiato. Nessuno può dire il contrario. Ho perso mio padre quando avevo quattro anni. Mia madre ha cresciuto sei figli da sola, vendendo olio d’oliva. Dopo 12 ore di lavoro, faceva un secondo lavoro, e poi tornava a casa e cucinava per noi. Siamo stati così fortunati come giocatori ad avere il miglior lavoro del mondo. Ma il lavoro non può cambiare chi sei. Ho mantenuto sempre la mia umanità".

    La rescissione del contratto con il Bradford City pose fine all'avventura inglese di Benny Carbone. Alla soglia dei 32 anni, il fantasista tornerà in Italia, venendo ingaggiato dal Como, neopromosso in Serie A.

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