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Getafe CF v Real Madrid CF - La Liga EA SportsGetty Images Sport

Ancelotti chiamato ad un’impresa: a lui il compito di riportare il Brasile sul tetto del mondo

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Dopo mesi scanditi da voci, notizie e smentite, finalmente è arrivata l’ufficialità: Carlo Ancelotti sarà il nuovo commissario tecnico del Brasile.

Un ruolo di estremo prestigio, forse il più prestigioso in assoluto, per uno degli allenatori più vincenti della storia, ma anche un’enorme responsabilità.

Sì perché la CBF, ovvero la federazione calcistica brasiliana, ha deciso di affidarsi ad un super big della panchina per tornare ai fasti di un tempo.

Il Brasile, per decenni ritenuto il punto di riferimento dal punto di vista calcistico, nonostante negli ultimi anni abbia continuato a sfornare alcuni dei più grandi talenti dell’intero panorama mondiale, non solo non vince da tanto, ma negli anni recenti ha collezionato una serie di risultati che hanno in qualche modo intaccato la sua aurea.

  • OBIETTIVO MONDIALE 2026

    Carlo Ancelotti ha sottoscritto un accordo fino al termine dei Mondiali del 2026.

    Un contratto relativamente breve, ma dietro al quale si cela il più grande degli obiettivi: portare in Brasile la sesta Coppa del Mondo.

    Per farlo il nuovo commissario tecnico della Seleçao dovrà prima conquistare una qualificazione che non è ancora matematica e che passerà dai prossimi quattro impegni.

    Ancelotti esordirà sulla panchina del Brasile il prossimo 6 giugno per affrontare l’Ecuador in trasferta e cinque giorni dopo sfiderà il Paraguay a San Paolo.

    Due sfide fondamentali nelle quali fare bottino pieno, al fine di vivere senza patemi i prossimi impegni di settembre contro Cile (in casa) e Bolivia (in trasferta).

    Il Brasile è attualmente quarto nella classifica delle Qualificazioni Mondiali Sudamericane, con sei punti di vantaggio sul Venezuela che occupa la posizione che dà accesso agli spareggi.

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  • AncelottiGetty Images

    UN APPUNTAMENTO CON LA STORIA

    L’approdo di Carlo Ancelotti sulla panchina del Brasile ha avuto ovviamente grande risonanza a livello mondiale.

    Normale se si pensa alla caratura dell’allenatore italiano e al prestigio della Seleçao.

    Ancelotti è tra l’altro diventato il quarto commissario tecnico straniero della storia del Brasile (dopo Ramon Platero, Joreca e Filpo Nunez) e se la cosa ha già di per sé una valenza storica, ad attenderlo c’è il tentativo di compiere un’impresa dalla portata altrettanto ampia.

    Mai infatti, nella storia dei Mondiali, a sollevare al cielo la Coppa del Mondo è stata una Nazionale guidata da un tecnico straniero. Qualora dovesse riuscirci dunque, Ancelotti riuscirebbe lì dove nessuno è riuscito.

    Il Brasile, come è noto, ha vinto cinque Mondiali nella sua storia, guidato da Feola, Moreira, Zagallo, Parreira e Scolari.

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  • IL BRASILE NON VINCE DAL 2019

    Sebbene la Nazionale Verdeoro sia una delle più titolate di sempre, nonché quella che ha vinto più Mondiali (unica rappresentativa ad aver sempre preso parte al torneo), da tempo non mette in bacheca un trofeo.

    Per il suo ultimo trionfo bisogna tornare al 2019, quando vinse per la nona volta la Copa America.

    L’ultimo successo in un Mondiale risale invece al 2002 e da allora solo in un’occasione si è spinto oltre i quarti di finale: ai Campionati del Mondo del 2014 giocati in casa quando si è piazzato quarto.

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  • Vinicius Brazil

    IL BRASILE DI ANCELOTTI

    Ancelotti inizierà a lavorare ufficialmente per la CBF solo a partire dal prossimo 26 maggio, quando inizierà a preparare le prossime partite di qualificazione ai Mondiali.

    Solo dopo le prime convocazioni si avrà un quadro più completo di quelle che saranno le sue idee relative al primo gruppo di giocatori che farà parte della Seleçao, quello che intanto è certo è che potrà già contare sulla perfetta conoscenza di alcune tra le stelle di prima grandezza del Brasile.

    Del suo Real Madrid fanno parte Eder Militao (che però salterà i prossimi impegni a causa di un infortunio), Vinicius Jr., Rodrygo ed anche Endick che, nonostante i soli 18 anni, vanta già 14 presenze con la Nazionale maggiore.

    Del suo gruppo faranno certamente parte Raphinha, che conosce alla perfezione visto che milita nel Barcellona in Spagna, ma anche Bruno Guimaraes, Ederson, Bremer (che si sta mettendo alle spalle il grave infortunio che ha condizionato la sua stagione), Savinho, Martinelli e magari anche Dodò che è da poco entrato a far parte del giro della Seleçao.

    Una Nazionale dunque di assoluto valore e che può contare su tanto talento e che certamente ripartirà da una difesa a quattro.

    Da capire invece quale sarà il ruolo di Neymar, il miglior marcatore della storia del Brasile con 79 reti in 128 presenze. E’ recentemente tornato al Santos per rilanciarsi dopo il terribile anno e mezzo vissuto all’Al-Hilal, ma gli infortuni continuano a perseguitarlo e nelle ultime uscite è parso lontano parente del fenomeno ammirato con Barcellona e PSG.

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