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Zielinski GFXGoal

Da promessa a certezza del Napoli con Gattuso: Zielinski è diventato grande

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"E' un giocatore che danza sul pallone, riesce a fare delle cose incredibili, è un centrocampista completo che ha tutto per diventar un grandissimo".

Musica e parole a 'Sky' di Gennaro Gattuso, l'uomo che ha reso Piotr Zielinski... Piotr Zielinski. Un potenziale enorme rimasto imploso troppo tempo, con Ringhio bravo a trovare le chiavi giuste per aprire il forziere del polacco.

'Zielo' trequartista sta venendo finalmente fuori, da centrocampista totale: discontinuità azzerata con un 2020/21 da urlo, per il ragazzo che nel 2011 l'Udinese porta in Italia a 17 anni versando 100mila euro allo Zaglebie Lubin è la miglior stagione di sempre.

Radja Nainggolan Piotr Zielinski Cagliari UdineseGetty

Il Napoli su Zielinski ci ha visto lunghissimo, ma ancor più lungo ci ha visto Maurizio Sarri, l'uomo che ne avvia l'iter di maturazione in quel di Empoli. L'Udinese spedisce Piotr in Toscana in prestito biennale per avere la certezza di aver scovato un diamante, i dogmi dell'allenatore fanno il resto. In bianconero Zielinski gioca una stagione in Primavera e due coi 'grandi', ma sempre da riserva: troppo acerbo per essere titolare, ecco perchè i Pozzo decidono di fargli fare le ossa al 'Castellani'. Fortuna vuole che al timone dell'Empoli 2014/15 ci sia Sarri, il quale trasforma Piotr da pedina iperoffensiva a fantasista/mezzala.

"Ce l’avevano battezzato come un trequartista o una seconda punta, poi Sarri e Giampaolo lo hanno cresciuto - racconta Fabrizio Corsi, patron del club toscano, a 'Radio Marte' - Con Sarri conquistò la fiducia, lo trattenemmo un altro anno ma non lo acquistammo perché a volte sono un po’ leggero. Abbiamo costruito un bel giocatore ma anche un ragazzo straordinario, serio".

Zielinski con Sarri matura tatticamente (30 presenze e 3 assist), mentre nel 2015/2016 alla corte di Giampaolo compie progressi anche in fase realizzativa: 5 goal all'attivo giocando da interno di centrocampo. Il modulo è lo stesso in entrambe le annate, il 4-3-1-2. Al termine del biennio empolese il polacco è consapevole di potersi affermare ad alti livelli.

Leandro Paredes Piotr Zielinski EmpoliGettyZielinski Liverpool

Non è un caso se, prima di Napoli, tra fine 2015 e metà 2016 Zielinski sfiora l'approdo al Liverpool. I Reds lo monitorano per mesi, l'arrivo di Klopp in panchina fornisce una certezza: 'Zielo' ad Anfield può starci. E allora via al corteggiamento, con contatti tra gli inglesi e l'Udinese (ancora proprietaria del cartellino) sempre più intensi.

"Klopp è uno dei migliori manager del mondo, per me sarebbe certamente un onore lavorare con lui - le parole del ragazzo riportate dal 'Daily Star' - Non so se il mio stile di possa essere adatto per la Premier League e non ho ancora pensato al mio futuro, tocca al mio agente farlo".

Zielinski-Liverpool è un affare talmente probabile che in primavera, con gli ultimi scampoli di 2015/2016 ancora da giocare, i giornalisti polacchi di 'Canal +' volano ad Empoli e durante un'intervista esclusiva gli consegnano una maglia del Liverpool con dietro scritto '10 Zielinski'. Come a dire: "Preparati".

L'annata termina, l'Empoli - dopo la salvezza tranquilla ottenuta 12 mesi prima con Sarri - chiude decimo e i Reds sono in pole per mettere le mani sul gioiellino dei Pozzo: 11-12 milioni però è un'offerta che non esalta l'Udinese, il forcing di Milan e Napoli fa da cornice ai discorsi avviati col Liverpool, ma tutti danno per certo il trasferimento ad Anfield.

"Sta facendo molto bene, ha gli occhi della Premier League addosso, l’interesse del Liverpool c’è ed è concreto - conferma l'allora ds friulano Cristiano Giaretta a 'Radio Punto Zero' - Eravamo certi delle sue qualità".

L'operazione Zielinski-Liverpool è solo da chiudere, tanto che Aurelio De Laurentiis a 'Il Mattino' alza quasi bandiera bianca.

"Abbiamo trovato l’accordo con Pozzo per Zielinski, ma il ragazzo preferisce il Liverpool. Evidentemente non è mai stato a Napoli o forse è innamorato dei Beatles".

E mentre gli azzurri si preparano a restare col cerino in mano alla pari del Milan, che non trova i favori del calciatore, ecco il colpo di scena: il Liverpool si raffredda e paga 30 milioni al Newcastle per Georginio Wijnaldum. Clamoroso!

E allora, col Diavolo soluzione non in cima ai desideri di Zielinski, per il Napoli la strada diventa inaspettatamente spianata: 15 milioni più il cartellino di Zuniga (poi girato al Watford, società gestita dai Pozzo), 'Zielo' è dei partenopei.

"La SSC Napoli comunica di aver acquisito dall'Udinese a titolo definitivo le prestazioni sportive del calciatore Piotr Sebastian Zielinski".

L'estate 2016 sancisce il matrimonio tra il polacco e De Laurentiis, che un anno prima si era affidato a Sarri e che ora riunisce allievo e maestro. Zielinski ha 22 anni, è ritenuto un prospetto cristallino, ma non ha ancora mostrato mirabilie. Sotto al Vesuvio diventa alter ego di capitan Hamsik, uno che a Fuorigrotta è un'istituzione. La tanta panchina al cospetto di 'Marekiaro' rallenta l'esplosione del polacco, il cui bagaglio tecnico però non si discute. Così, tra una magia e una prestazione deludente, iniziano a sorgere interrogativi: diventerà un top o resterà un eterno incompiuto?

I tre anni di Sarri lo vedono riserva ma con comunque tante presenze, perchè il tecnico ci crede e lo fa entrare praticamente sempre (133 partite, 20 goal).

"E' un talento assoluto, ha grandi doti fisiche, se cresce a livello di personalità può decidere lui dove giocare in futuro. Potrebbe farlo in qualsiasi zona del campo. Sarà il nuovo De Bruyne".

PS Sarri-Zielinski

Zielinski come De Bruyne: l'investitura dell'allora 'Comandante' azzurro è di quelle pesanti, ma il rendimento non asseconda la qualità presenti nel DNA del ragazzo. Nemmeno quando Hamsik, a febbraio 2019, saluta Napoli e vola in Cina. Carlo Ancelotti, nel frattempo successore di Sarri al timone dei partenopei, lo schiera un po' dappertutto e a tratti sembra depotenziarlo: esterno sinistro, mezzala, mediano, continui cambi di uomini e modulo che appannano 'Zielo'. Non è un caso se il caotico 2019/2020 del Napoli, tra addio di Ancelotti e arrivo di Gattuso, vede il polacco chiudere ad appena 2 goal stagionali.

"Zielinski è un centrocampista completo, con me ha giocato in tutte le posizioni - ricorda l'allenatore di Reggiolo a 'Radio Anch'io Sport' - Gli è sempre mancata la continuità, ma ha grandi qualità: è dinamico e abile con la palla".

Nella seconda parte della scorsa annata, però, Ringhio riporta Zielinski nel ruolo in cui aveva saputo farsi apprezzare: mezzala di un centrocampo a 3. L'ex Udinese sa costruirsi l'ascesa, l'allenatore calabrese è bravo a capire come sfruttare al 100% il potenziale di Piotr e disegna la svolta: alzato di qualche metro alle spalle del centravanti, Zielinski è finalmente... Zielinski.

Il 4-2-3-1 per il Napoli di Gattuso si rivela un boomerang, azzardato in diverse occasioni e spettacolare in altre: un'alternanza di risultati e giudizi nella quale il 20 non perde la rotta, diventando un faro nella rincorsa Champions degli azzurri.

Da trequartista, Zielinski è devastante: record personale di goal stagionali (10, fin qui il massimo erano stati 7 nel 2017/2018 e nel 2018/2019), in Serie A 59 tiri di cui 25 in porta, 58 dribbling riusciti su 95 e ben 14 tunnel (nessuno come lui), nonchè 13 assist tra campionato e coppe.

A 27 anni Piotr è diventato grande, azzerando lo scetticismo creatosi attorno a un'incostanza che rischiava di lasciargli addosso l'etichetta di promessa incompiuta. Con Gattuso il fiore è sbocciato, il Napoli vede la qualificazione Champions e 'Zielo' si candida a protagonista anche agli Europei.

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