
“Zagorakis è il nostro Baggio greco, il Baggino dell’Egeo. E lo abbiamo preso noi”.
La presentazione del compianto ex presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara, era stata entusiasmante ma la realtà per il centrocampista greco sarà purtroppo molto diversa.
Zagorakis sbarca in Italia nell'estate del 2004 e lo fa da capitano della Grecia campione d'Europa in carica. Le aspettative sono molto alte, tanto che su di lui c'erano anche Fiorentina e Atletico Madrid.
Alla fine a spuntarla però è proprio il Bologna, che punta a una salvezza tranquilla anche grazie all'esperienza del mediano ellenico. E le prime impressioni dell'allora tecnico rossoblù Mazzone sono più che positive.
"Theo mi ha colpito per l’entusiasmo e le forti motivazioni che lo accompagnano. Si vede che è felice di essere con noi e di avere scelto il Bologna, inoltre si è presentato in buone condizioni".
Zagorakis d'altronde è reduce dall'exploit agli Europei, vinti a sorpresa dalla sua Grecia dopo aver battuto in finale il Portogallo di Cristiano Ronaldo e Figo.
Al termine della competizione inoltre il capitano viene addirittura eletto come miglior giocatore del torneo e qualche mese dopo finirà quinto nella classifica del Pallone d'Oro 2004, dietro solo a Shevchenko, Deco, Ronaldinho e Thierry Henry. Ma davanti ad Adriano, Nedved e Rooney.
Getty ImagesE dire che fino ad allora la carriera di Zagorakis era stata quella di un calciatore normalissimo, cresciuto nel Kavala insieme ad un'altra vecchia conoscenza del nostro campionato come Vryzas prima di trasferirsi al PAOK, dove diventa un idolo dei tifosi.
Quindi una breve e non troppo fortunata esperienza in Premier League al Leicester, poi il rientro in Grecia stavolta nelle file dell'AEK con cui segna pure un goal in Coppa UEFA contro l'Inter.
Il tutto fino all'anno di grazia 2004 quando la Grecia di Zagorakis, ma pure di Dellas, Seitaridis e Charisteas, sale sul trono d'Europa sotto la guida di Otto Rehhagel. Un trionfo che come detto gli vale la chiamata dall'Italia.
Quello di Zagorakis in Serie A però sarà un flop clamoroso: lento, impacciato, quasi indolente. Il greco si trasforma presto da delizia a croce per i tifosi del Bologna. Una stagiona da dimenticare, insomma, che culmina addirittura con la retrocessione in Serie B dopo il Derby-spareggio contro il Parma.
Zagorakis lascia Bologna e la Serie A con 32 presenze e zero goal per tornare al PAOK, dove chiuderà la carriera e di cui diventerà presidente dal 2007 al 2012 dopo aver appeso le scarpette al chiodo.
Nel 2014 poi ecco l'avventura in politica: l'ex eroe nazionale si candida alle Europee e ottiene uno scranno al Parlamento di Strasburgo nelle fila del Partito Popolare Europeo. Avventura però anche questa burrascosa con tanto di espulsione dal partito. Il motivo? Zagorakis si oppone fermamente alla possibile retrocessione del 'suo' PAOK.
“Non posso vivere politicamente sotto lo stesso tetto con chi, seguendo ordini esterni, attacca il PAOK e tutto il calcio greco”.


