
Dopo lo strepitoso ciclo dei 'tre olandesi' di Sacchi e Capello, il Milan tentò di nuovo la fortuna sul mercato cercando nella terra 'orange' nuovi acquisti per aprire un nuovo corso tra il 1996 e il 1997. Gli acquisti di Michael Reiziger, Patrick Kluivert e soprattutto Winston Bogarde si rivelarono però tra i peggiori innesti nella storia del Diavolo.
Memori dei fasti di pochi anni prima, i vertici rossoneri volano in Olanda per portare in Serie A Michael Reiziger, terzino destro e all'occorrenza centrale difensivo, Winston Bogarde, colosso centrale adattato anche a terzino sinistro e Patrick Kluivert, gioiello dell'Ajax che due stagioni prima superò lo stesso Milan in finale di Champions League.
Il trio proveniente da Amsterdam si rivelerà però ben presto un tris di autentici flop, tutti durarono una sola stagione: 18 presenze per Reiziger, 9 goal in 33 apparizioni per Kluivert, addirittura appena quattro gettoni per Bogarde.
Nell'estate del '96 insieme a Reiziger arriva inoltre un certo Edgar Davids, probabilmente tra i più grandi rimpianti della storia milanista: centrocampista dotato di straordinarie qualità tecniche e atletiche, che nel capoluogo lombardo dovette affrontare pesanti infortuni prima di essere ceduto dopo pochissime presenze per diventare poi uno dei mediani più forti del pianeta con la maglia della Juventus.
Nel quartetto proveniente dall'Ajax spicca però il particolare profilo di Winston Bogarde: acquistato da Galliani a parametro zero, al giocatore venne riconosciuto un importante ingaggio da ben 2 miliardi di lire. Una cifra enorme se paragonata al rendimento del giocatore, che nelle sole quattro apparizioni ne combina di tutti i colori.
Getty ImagesIn un match precampionato regala palla all'attaccante avversario per poi stenderlo con un duro intervento che gli vale il cartellino rosso. Mister Capello decide allora di dirottarlo sull'out di destra, ma le cose non migliorano: nella partita contro l'Udinese regala il successo agli avversari con uno sciagurato retropassaggio verso Taibi, che diventa di fatto un assist per Bierhoff.
Il colosso olandese, lento e tatticamente rivedibile, prosegue la sua stagione tra panchina e tribuna, ma l'estate successiva arriva a sorpresa la chiamata di Van Gaal, che lo vuole nel suo Barcellona per comporre nuovamente la coppia difensiva con Reiziger.
"A Milano non mi sono trovato bene, fa freddo e c'è sempre la nebbia", affermerà successivamente dopo l'addio al Milan.
Passano però pochi mesi e il centrale viene relegato ai margini della rosa anche nel club catalano, nonostante un ingaggio importante. Con l'addio di Van Gaal arriva anche quello di Bogarde, che viene conteso in Inghilterra nonostante il rendimento quasi nullo degli anni precedenti.
L'asta viene vinta dal Chelsea, che gli offre un quadriennale da ben 3 milioni di euro per un'operazione complessiva da 12 milioni. Anche a Londra si accorgono però ben presto di aver preso un grande abbaglio di mercato e mister Ranieri costringe il nuovo arrivato alla panchina e alla tribuna. Per spingerlo ad accettare la cessione i Blues lo spediscono prima nella squadra riserve e poi nelle selezioni giovanili.
Una mossa che non sposta però la posizione di Bogarde, convinto a non voler fare passi indietro per non perdere il ricco contratto:
"Potrei giocare titolare in altre squadre, ma qui mi pagano profumatamente, perchè andarmene?".
Il presidente Abramovich arriva persino a farlo pedinare da un investigatore privato, ma il comportamento del giocatore risulta impeccabile e non ci sono i presupposti per una risoluzione del contratto per giusta causa.
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo Bogarde sottolineò il pensiero comune di 'giocatore fortunato' soffermandosi in particolar modo sulla travagliata avventura londinese:
"Probabilmente sono uno dei peggiori affari nella storia del campionato inglese, ma chi se ne frega".
PRO SHOTSDopo aver steso la propria autobiografia, fonda la Global Music Entertainment, agenzia che opera nel settore dell'organizzazione dei concerti rock in Olanda e più in generale nel lancio di giovani talenti nel mondo della musica. L'amore per il calcio resta però vivo e dopo aver superato il corso da allenatore in Irlanda del Nord inizia a collaborare nel settore giovanile dell'Ajax, nel tentativo di restituire almeno in parte ciò che questo sport gli ha generosamente regalato, fino a diventare per qualche tempo vice di Ten Hag.
