Juventus, Bayern Monaco, Barcellona e ora Inter. Dall'Italia all'Italia, passando per Germania e Spagna. Lo specialista Vidal ha colpito ancora, aggiungendo un altro campionato alla sua già ricchissima bacheca. Il nono titolo nazionale negli ultimi dieci anni.
Un percorso quasi netto quello del cileno, macchiato solo dalla scorsa stagione quando il Barcellona di Vidal si è piazzato secondo in Liga dietro al solito Real Madrid. Poi, nonostante l'ottimo rapporto personale con Messi, l'addio ai blaugrana e il ritorno in Serie A dove Conte lo ha voluto fortemente ricordando gli anni felici vissuti insieme alla Juventus.
Le cose per Vidal all'Inter in realtà non sono andate esattamente come sperato la scorsa estate, ma il risultato finale è stato lo stesso: trionfo e Scudetto in bacheca. Il quinto di Re Artù dopo i quattro vinti dal 2012 al 2015 con la maglia bianconera, di cui alcuni addirittura tatuati sulla pelle come eterno ricordo.
Tatuaggio che nei primi mesi di Vidal all'Inter ha fatto molto discutere, anche perché in campo le prestazioni non sono state all'altezza della sua fama. A quasi 34 anni (li compirà il prossimo 27 maggio) e dopo tante battaglie il corpo del cileno ha presentato il conto, costringendolo prima a stringere i denti e poi a fermarsi per risolvere un problema al ginocchio che lo tormentava da tempo.
GettyLa storia vincente di Vidal in realtà inizia già in patria, dove il giovane Arturo vince tre campionati di fila col Colo-Colo prima di volare in Europa per vestire la maglia del Bayer Leverkusen con cui raggiunge una finale di Coppa di Germania e conquista un secondo posto in Bundesliga. A notarlo è la Juventus di Marotta e Paratici, che lo portano in Serie A nell'indifferenza generale. Lo stesso Conte, nella sua autobiografia, ammetterà di non conoscerlo.
"Viene da un'ottima stagione con il Bayer Levrkusen, non lo conosco benissimo, anche se i riscontri dei nostri osservatori sono tutti positivi. Capisco che dev'essere bravo visto che lo vuole a tutti i costo il Bayern Monaco. Ma Voller non vuole cederlo alle concorrenti, strada spianata ed Arturo viene da noi".
Inizialmente il cileno parte come alternativa ai titolari Pirlo e Marchisio, Vidal però al debutto nel nostro campionato lascia subito il segno realizzando da subentrato il goal del momentaneo 3-0 nella gara casalinga contro il Parma.
"Nel Bayer giocavo dietro una punta con due marcatori alle spalle, ma anche come esterno di un centrocampo a tre. La concorrenza non è un problema. A tutti piace essere titolari, però io sono qui da poco, mi sto adattando e sono tranquillo, quando toccherà a me cercherò di farmi trovare pronto".
Conte capisce presto di dover trovare spazio all'ultimo arrivato e anche per lui decide di cambiare modulo passando prima al 4-3-3 e poi al 3-5-2. Sarà la mossa vincente. La Juventus conquista lo Scudetto dopo nove anni, Vidal alla prima stagione in bianconero colleziona 35 presenze con 7 goal e 4 assist tra campionato e Coppa Italia, dove la Juventus viene sconfitta solo in finale dal Napoli.
E' l'inizio di una lunga storia d'amore durante la quale Vidal diventa per tutti King Arturo. Resterà alla Juve quattro stagioni vincendo altrettanti Scudetti, 1 Coppa Italia e due Supercoppe Italiane. Il cileno sarà assoluto protagonista, diventando pure il rigorista della squadra, il tutto nonostante qualche bravata fuori dal campo che ad esempio gli costa l'esclusione da una gara contro la Roma nell'anno di Allegri.
La grande delusione è la finale di Champions League persa contro il Barcellona. Al termine della stagione così Vidal e la Juventus decidono di separarsi, col cileno che viene ceduto al Bayern Monaco per 37 milioni di euro più bonus. L'obiettivo del Guerriero è chiaro: vincere in Europa.
"Volevo fare un passo in avanti per la mia carriera, voglio migliorare come giocatore e vincere titoli importanti come la Champions. Penso ci siano più possibilità al Bayern. Nel 2011 scelsi la Juve per me e per la mia famiglia; ora sono pronto".
Il campo dirà altro. Vidal vince altri tre campionati di fila in Germania, oltre a una coppa nazionale e due Supercoppe, in Champions League invece non andrà mai oltre le semifinali in quella che per lui resta una competizione stregata. Nell'estate del 2018 quindi lascia di nuovo la Bundesliga per trasferirsi al Barcellona dove resta due anni. Vidal all'inizio fatica a trovare spazio in squadra ma alla sua prima stagione vince comunque la Liga. Le cose andranno peggio l'anno dopo, tanto che a gennaio 2020 Conte prova già a portarlo all'Inter, senza successo. La reunion è rimandata solo di qualche mese.
Il 22 settembre 2020 diventa finalmente un giocatore nerazzurro con l'Inter che paga al Barcellona 1 milione di euro per liberarlo.
"Ci sono un progetto serio e un allenatore che ha sempre voglia di vincere. Lo scorso anno la squadra era forte ed è andata vicina a conquistare l’Europa League grazie a giocatori affamati. Il gruppo ha tutto per ottenere qualcosa di importante e ora sono arrivato anche io. Ho vinto dappertutto, lo farò anche qui.Conte è il più bravo. Sono qui soprattutto per lui. Siamo stati tre anni insieme alla Juventus, abbiamo vinto e quella è stata un’esperienza indimenticabile. Lui mi voleva: abbiamo parlato tanto la scorsa estate e sia lui sia la società hanno fatto il massimo per farmi venire all’Inter".
Vidal però fatica più del previsto, tanto che tra i tifosi inizia a serpeggiare più di qualche dubbio sulla validità dell'operazione che lo ha portato a Milano. Il cileno si riscatta realizzando un rigore in Coppa Italia contro la Fiorentina ma il goal più importante, l'unico segnato con l'Inter in campionato, arriva proprio contro la Juventus quando King Arturo sblocca la gara con un perfetto colpo di testa e di fatto spiana la strada al trionfo nerazzurro.
Sembra l'inizio di una nuova era invece da lì a poche settimane Vidal finisce in panchina per fare spazio a Eriksen, prima di essere costretto ad operarsi a inizio marzo per una sofferenza al menisco. Il rientro in gruppo è stimato in un mese, ma il cileno non si vede più e l'Inter vola verso la conquista dello Scudetto senza di lui. La firma del Guerriero, che chiude il campionato con 23 presenze e solo un goal, però resta. Lo specialista ha colpito ancora.


