Storie di ordinaria discriminazione. Stavolta dall'Ucraina, e in particolare dalla Capitale Kiev, dove il calcio viene ancora una volta utilizzato come strumento attraverso il quale si consuma una vergogna di livello internazionale.
È accaduto durante il match di campionato giocato venerdì scorso, all'Olimpiyskiy, tra la Dinamo padrona di casa e lo Shakhtar Donetsk capolista. Un club, quest'ultimo, che come noto ha da anni un'altissima percentuale di brasiliani nella propria rosa, alcuni dei quali di colore.
Ebbene, la frangia più calda dei sostenitori di casa - se così si possono chiamare - hanno deciso di far sentire la propria voce in maniera becera e inaccettabile nei confronti dei neri avversari: indossando dei cappucci del Ku Klux Klan. Un'iniziativa programmata da giorni via social mediante l'hashtag #whitefrenzy e regolarmente messa in atto.
Per carità, nemmeno i tifosi dello Shakhtar si sono contraddistinti in maniera positiva durante il big match: uno di questi, per dire, è stato immortalato con un fumogeno in mano e una maglietta raffigurante un'immagine di Adolf Hitler.
A far più scalpore è stata però la vergognosa coreografia dei sostenitori della Dinamo, alcuni dei quali hanno indossato maschere e sventolato bandiere raffigurante una svastica. Nella curva di casa, infine, è stato affisso uno striscione eloquente: "100% bianchi". Da censura.




