E adesso sì, è dura: perché con l'Almeria che cade, ragionevolmente, contro l'Atletico Madrid del "Cholo" Simeone ci si aspettava una risposta dal Valencia di Cavani e compagni. E invece no: ko anche col Siviglia.
Un incubo senza fine, per la formazione di Ruben Baraja, che da quando siede sulla panchina del Valencia ha raccolto due vittorie preziose contro Osasuna e Real Sociedad, ma anche due sconfitte pesanti nelle ultime due gare di Liga.
Quella del Mestalla contro il Siviglia pesa per tanti motivi: in primis per quanto detto qualche riga su, ovvero per l'occasione di agganciare l'Almeria al quart'ultimo posto. Poi perché arriva tra la tensione e il nervosismo generale.
L'espulsione di Moriba lo conferma: un'entrataccia su Gil che merita il rosso e non solo. Uno di quei falli frutto della frustrazione del momento che diventa emblema e simbolo di un periodaccio.
Perché il Valencia non solo non si rialza, ma fatica: Cavani (molto polemico in gara) in campionato continua a non segnare. L'ultimo goal risale al 31 dicembre contro il Villarreal. Gli altri sono decisamente in confusione.
Persino Mamardashvili, uno dei pezzi pregiati in ottica, incappa in una serata "No": posto che sul goal di Bade c'era un evidente fallo in area, il portiere georgiano se la fa sfuggire, non intervenendo.
A concludere la notte da incubo il mancino di Suso per lo 0-2 del Siviglia: il finale di Liga sarà decisivo, ma questo Valencia rischia grosso.




