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Gian Piero Gasperini AtalantaGetty Images

Il Valencia contro Gasperini: "Sorpresi dalle sue dichiarazioni"

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Gian Piero Gasperini è uno dei tanti che può affermare di essere stato colpito dal famigerato Coronavirus, ora sconfitto dopo un periodo contraddistinto dalla paura di non farcela.

Nell'intervista concessa a 'La Gazzetta dello Sport', il tecnico dell'Atalanta ha parlato così della sua triste esperienza, nata probabilmente prima che venisse decretato lo stop del calcio italiano.

"Ho avuto paura. Il giorno prima della partita stavo male, il pomeriggio della partita peggio. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi. Ogni due minuti passava un’ambulanza. Sembrava di essere in guerra. Di notte pensavo: 'Se vado lì dentro, cosa mi succede? Non posso andarmene ora, ho tante cosa da fare...'. Lo dicevo per esorcizzare, ma lo pensavo davvero".

Il riferimento di Gasperini è al match del 'Mestalla' tra il Valencia e i nerazzurri, ritorno degli ottavi di Champions League affrontato, con ogni probabilità, in condizioni di salute già compromesse. Ammissione che ha lasciato sbigottito il club spagnolo, intervenuto con un duro comunicato.

"Considerate le dichiarazioni dell'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini, apparse sulla stampa italiana questa domenica, il Valencia desidera esprimere pubblicamente la sua sorpresa per il fatto che il tecnico della squadra rivale agli ottavi di Champions abbia riconosciuto che sia il giorno prima, sia quello della partita, fosse a conoscenza di avere dei sintomi riconducibili al Coronavirus senza prendere misure preventive, mettendo a rischio la salute di molte persone durante il viaggio e il soggiorno a Valencia.

Va ricordato che questa partita si è giocata a porte chiuse, in mezzo a misure di sicurezza rigorose, per l'obbligo imposto dalle autorità sanitarie spagnole di prevenire il rischio di contagio, proprio per la presenza di persone provenienti da un'area già considerata pubblicamente a rischio".

Quella partita segnò il trionfo della 'Dea', trascinata dal poker di un super Josip Ilicic. Il rischio che ci siano degli strascichi polemici, però, è alto.

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