Il 17 agosto 2021 iniziava ufficialmente l'avventura di TammyAbraham con la maglia della Roma.
Il centravanti inglese, proveniente dal Chelsea, approdava in giallorosso per 40 milioni di euro. Una cifra che lo ha reso il secondo acquisto più oneroso della storia del club, giusto un paio di milioncini sotto a Patrik Schick.
E inizialmente, la paura di aver fatto un altro buco nell'acqua dopo l'acquisto dell'eternamente promettente centravanti ex Sampdoria serpeggiava in maniera consistente tra i tifosi della Roma.
Lo stesso Abraham non sembrava poi così convinto della destinazione italiana. Seguito per diverso tempo dall'Atalanta, il centravanti vide piombare su di sé l'interesse della Roma nelle ultime settimane di calciomercato estivo.
Lasciare casa non è mai facile e Abraham, fresco campione d'Europa con il Chelsea, voleva restare e giocarsi le sue carte con la squadra di Tuchel.
I piani dell'allora proprietà ancora gestita da Abramovich prevedevano però altro per lui e per i Blues, avendo riportato Lukaku a Stamford Bridge per oltre 100 milioni di euro.
Decisivo per convincere Abraham fu l'intervento di José Mourinho con una delle sue ormai famigerate telefonate, che ricordano un po' gli avvistamenti UFO a Roswell: tutti ne parlano, ma nessuno ne ha mai sentita veramente una.
Fatto sta che bastano pochi passi dentro al Terminal 3 di Fiumicino per fugare i dubbi del timido e poco convinto Tammy: l'accoglienza a lui riservata è quella dei grandi colpi del calciomercato e dai primi cori rivolti nei suoi confronti dai tifosi presenti in aeroporto capisce che la scelta è stata quella giusta.
Abraham esordisce con la Roma dal 1 minuto nella prima partita di campionato contro la Fiorentina, colpendo una traversa e contribuendo al successo dei giallorossi per 3-1 pur senza segnare.
Ma oltre all'aspetto tecnico, l'inglese conquista tutti grazie a un video che lo ritrae intento a dettare il ritmo dell'inno di Venditti che anticipa l'inizio delle gare interne della Roma.
Inglese di nascita, ma dal temperamento latino, Abraham si lega a doppio filo con la piazza romana anche per il suo rendimento.
Ventisette goal nella prima stagione, compresa una doppietta nel derby dominato 3-0 con la Lazio e quello contro il Leicester in semifinale di Conference League che spalanca le porte di una finale europea alla Roma dopo 31 anni.
Artefice di questi numeri è anche e soprattutto José Mourinho. Lo Special One conosce il valore del suo attaccante, ma anche i lati emotivi del suo carattere, e riesce a tenerlo sempre sulle spine traendo il massimo dalle sue potenzialità.
Lo stesso Abraham ha recentemente sottolineato come proprio il costante sentirsi pungolato dal portoghese sia alla base del suo rendimento.
"Nel mio caso, non mi dice mai quanto sto facendo bene. All’intervallo, non ricevo mai un “Ben fatto”, anche se in fondo alla mia mente penso: “Sai che sto giocando bene”. Vuole che tu faccia sempre meglio. Prima della semifinale di Europa Conference contro il Leicester della scorsa stagione, mi ha trascinato in una stanza e ha detto: “Tammy, non penso che tu sia stato abbastanza bravo”. Sono rimasto sorpreso perché avevo segnato nella partita precedente. Gli ho chiesto cosa volesse dire e mi ha detto che non vedeva il Tammy che aveva visto giocare contro la Lazio per esempio. È stato motivante e ho finito per segnare la vittoria contro il Leicester".
Grazie alla Roma e al suo rendimento, comprensivo della vittoria della Conference, ad Abraham si spalancano le porte della nazionale. Il ct britannico Southgate comincia a chiamarlo con regolarità con la maglia dei Tre Leoni come alternativa di primo livello a Harry Kane.
L'obiettivo di Tammy è quello di ricevere una convocazione per i Mondiali in Qatar in programma a novembre, ma quella che prima sembra una certezza si sta via via sgretolando.
L'inizio della seconda stagione di Abraham alla Roma si sta rivelando più difficile del previsto. Solo due goal in 9 partite ufficiali, una condizione fisica che è ben lontana dai livelli apicali della scorsa stagione e un'insolita difficoltà sotto porta che sta condizionando i suoi numeri e quelli dell'attacco giallorosso.
Nell’ultima sfida di campionato, quella giocata e vinta dai giallorossi sul campo dell’Inter, si è accomodato in panchina, per poi entrare poco prima dell’ora di gioco al posto di un Dybala alle prese con problemi fisici.
A strappare applausi a San Siro è stato proprio l’argentino che, schierato a sorpresa da unica punta, non solo non ha deluso, ma ha anche apposto il suo nome sul tabellino dei marcatori grazie ad uno splendido goal.
Ad Abraham ora il compito di tornare a ad essere protagonista assoluto delle vicende giallorosse. Deve solo ritrovare fiducia in se stesso e nei propri mezzi per tornare a mettere in moto il suo ruolino di marcia. A un mese dalle convocazioni per il Mondiale, al centravanti non resta altra via da percorrere se non quella del goal.
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