"L'arte è eterna": un video che lascia poco spazio ad altri commenti. Scorrono le immagini, mentre il protagonista passeggia e "dipinge" su una tela un numero ben preciso: il 17. Il suo numero, su sfondo biancoverde: Joaquin dice basta. Si ritira.
L'addio di una vera e propria leggenda: classe 1981, cresciuto nel Betis e nel Betis consacratosi a giocatore eterno. In quasi tutti i sensi: anche perché non è la prima volta che lo spagnolo annuncia il termine della sua carriera calcistica.
Era già successo nel novembre del 2021, quando aveva parlato del suo ultimo danno da calciatore: il fatto, però, è che non aveva ancora previsto quanto sarebbe successo qualche mese più tardi. La vittoria della Copa del Rey che tanto ha ricordato quella alzata al cielo, sempre con il club verdiblanco, nel 2005. E allora via verso un'altra stagione.
L'ultima, questa volta sul serio: ha collezionato fin qui 15 presenze tra Liga, Europa League e Copa, con una rete al Ludogorets nella fase a gironi. Ma questa volta davvero: a luglio compirà 42 anni. E' il momento di fermarsi, nonostante le tante voci che si sono susseguite relative a un ipotetico nuovo rinnovo.
Dopo il Betis si è trasferito al Valencia, vincendo la Copa del Rey: sì, anche lì. Sono 3, in tutto, in carriera: poi l'esperienza al Malaga e i due anni alla Fiorentina, in Serie A.
Con i viola 7 reti in 71 presenze, con il goal nel memorabile 4-2 contro la Juventus di Antonio Conte: uno dei tanti ricordi di una carriera leggendaria. Perché ha ragione il Betis, nel suo video: "l'arte è eterna". Joaquin pure.
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