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Francesco TottiTwitter AS Roma

Totti prende in procura Almaviva, ragazzino a cui diede la fascia: "Mi sono emozionato"

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Mattia Almaviva è un nome che, ai più, potrà non suggerire nulla. O forse no. Perché anche lui ha avuto un ruolo attivo in un giorno iconico - triste, molto triste, ma iconico - per il calcio italiano: quello dell'addio al calcio di Francesco Totti. Che ora, nel bel mezzo di una nuova vita, l'ha preso sotto la propria ala.

Mattia è il ragazzino che, ai tempi undicenne, il 28 maggio del 2017 ricevette la fascia di capitano da Totti. Al termine della gara vinta dalla Roma contro il Genoa, un 3-2 che consentiva ai giallorossi di conquistare all'ultimo respiro la qualificazione in Champions League, il capitano giallorosso si sfilava la fascia dal braccio e la consegnava al classe 2006. Un gesto che fece il giro del mondo.

Anche Almaviva era capitano. Dei Pulcini della Roma, però. Il più giovane della storia del club e della categoria giovanile, come sottolineato ai tempi dall'account Twitter giallorosso. Da capitano a capitano, dunque. Nelle scorse settimane il cerchio si è in qualche modo chiuso, quando la CT10 Management, l’agenzia di Totti, ha annunciato che il giovane talento giallorosso è entrato a far parte della ‘scuderia’.

La leggenda giallorossa ha infatti acquisito la procura del giovane Almaviva, che oggi di anni ne ha 14 e milita ancora nelle giovanili della Roma.

Un qualcosa che va oltre il semplice calcio giocato tanto che Francesco Totti, in un’intervista rilasciata a Repubblica, ha ammesso di essersi molto emozionato quando ha avuto la possibilità di rivedere il Mattia.

"Mi sono commosso per il documentario in uscita sulla mia vita. Ma sai quando è arrivata un’altra botta? Due settimane fa, quando abbiamo preso nella nostra agenzia Mattia Almaviva, proprio il ragazzo a cui consegnai la fascia da capitano. Non ci eravamo più rivisti da allora e mi sono emozionato ad ascoltare il suo racconto. Quel giorno venne allo stadio senza sapere niente, non doveva toccare a lui ma al capitano dei più piccoli. Siccome però gli esordienti avevano una gara distante e non facevano in tempo a rientrare all’Olimpico lo informarono che sarebbe toccato a lui. Non so a chi dei due tremassero più le gambe, quel pomeriggio”.

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