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Toloi Roma GFXGetty Goal

Da scartato a campione d’Europa: la storia italiana di Rafael Toloi

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Mettere in discussione il valore di Rafael Toloi oggi sarebbe un esercizio difficile anche per il più accanito dei bastian contrari. Da quando è arrivato all’Atalanta, il difensore brasiliano di origini italiane è diventato un calciatore completo e ha contribuito alle fortune della Dea tanto in Serie A quanto in Champions League.

Eppure Toloi, nato nel 1990 a Gloria d’Oeste, ha dovuto faticare per far emergere il suo vero valore. Partito dalle giovanili del Goias, il difensore si fa notare al punto da entrare nelle mire di una delle squadre più titolate del Brasile. A individuare in lui le caratteristiche giuste per puntellare il reparto arretrato è il San Paolo, che lo acquista nell’estate del 2012.

Il ragazzo del Mato Grosso non sembra soffrire il passaggio ad una piazza più competitiva e in breve tempo si impone come titolare fisso della retroguardia del Tricolor Paulista. E proprio grazie al suo rendimento che entra nel radar di alcuni direttori sportivi di club italiani. Tra di loro anche un direttore che con i calciatori sudamericani ha una sorta di sesto senso: Walter Sabatini. Nel gennaio del 2014 Toloi ha la possibilità di compiere un altro grande salto, quello verso il calcio europeo. A portarlo in Italia è proprio Sabatini - all’epoca ds della Roma - insieme al suo braccio destro Ricky Massara. Il tesseramento si rivela più difficile del previsto, ma i due riusciranno lì dove altri colleghi avevano fallito.

Rafael Toloi RomaGetty Images

In quella finestra di mercato invernale, anche il ds della Lazio, Igli Tare, lo aveva messo nel mirino per rinforzare la difesa, ma non era riuscito a portarlo nella Capitale per via dei problemi legati al passaporto del calciatore. Pur essendo discendente diretto di una famiglia italiana emigrata in Brasile all’inizio del secolo scorso, Toloi non era ancora riuscito a ottenere il passaporto comunitario. Sabatini alla fine vince la battaglia con uffici e scartoffie e porta a Roma il calciatore, che in giallorosso ha avuto un trascorso breve e non particolarmente brillante.

Pur inserendosi bene nelle dinamiche di spogliatoio, Toloi viene impiegato molto poco. La sua esperienza alla Roma si conclude nel giugno del 2014 con cinque presenze complessive e un totale di 379 minuti giocati. Troppo poco affinché i giallorossi versino i 5,5 milioni di euro richiesti dal San Paolo per un trasferimento a titolo definitivo dopo i 500mila euro di prestito devoluti al club brasiliano.

Va detto che Toloi arrivò in una squadra dove il duo composto da Mehdi Benatia e Leandro Castan aveva formato una coppia di titolari inamovibile e si era resa protagonista di un campionato pressoché privo di sbavature. Sabatini dunque decise di non investire quel denaro per un reparto che in quel momento sembrava non aver bisogno di essere puntellato.

Toloi fa così ritorno al San Paolo, dove disputa un’altra stagione da titolare prima di tornare in Serie A. Nel 2015 l’Atalanta, guidata da Edy Reja, inizia a gettare le basi di quella che diventerà la squadra in grado di stupire mezza Europa negli anni a cavallo fine del primo e l’inizio del secondo decennio degli anni Duemila. E uno dei primi tasselli che viene inserito nel mosaico della Dea è proprio il difensore brasiliano, acquistato per meno di 4 milioni di euro.

L’arrivo di Gian Piero Gasperini in nerazzurro cambia il destino dell’Atalanta e quella di Toloi, che con le sue prestazioni diventa uno dei migliori difensori del nostro campionato. Tra i primi a notare la sua crescita e la sua costanza di rendimento è Roberto Mancini, che lo vorrebbe in Nazionale per arricchire il gruppo azzurro in ricostruzione dopo il flop della gestione Ventura. Ma ancora una volta il difensore deve fare i conti con la burocrazia.

Toloi Atalanta 202122Getty

Pur essendo a tutti gli effetti italiano di discendenza, il bisnonno del calciatore David Tolloi (con due elle) era nato nel 1891 a Cervignano del Friuli, paesino oggi in provincia di Udine ma che all’epoca apparteneva alla giurisdizione di Gorizia, territorio in mano all’Impero austro-ungarico.

Grazie al lavoro diplomatico svolto dalla Figc, la FIFA nel febbraio del 2021 riconosce a Toloi la possibilità di giocare con la nazionale italiana. Dopo l’esordio contro la Lituania a marzo 2021, viene scelto tra i 26 convocati per prendere parte a Euro 2020, superando la concorrenza di Alessio Romagnoli e Gianluca Mancini.

Pur avendo davanti due inamovibili come Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, Toloi trova spazio da subentrato in 4 delle 7 gare dell’Italia nel torneo continentale e partecipa alla spedizione che riporta 52 anni dopo la coppa Henry Deluanay a Coverciano.

Ora l’obiettivo di Toloi è alzare finalmente un trofeo con l’Atalanta, dopo le due finali di Coppa Italia perse nel giro di tre stagioni contro Lazio e Juventus. Burocrazia permettendo...

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