Dries Mertens, GalatasarayAA

Terremoto in Turchia: sospese tutte le competizioni sportive nazionali

La Turchia si è svegliata fragile, scossa nelle fondamenta (simboliche e non) da un devastante terremoto che ha colpito diverse zone tra il Sud-Est del Paese e il Nord della Siria.

Tra le province turche, ci sono Adana, Adiyaman, Diyarbakir, Gaziantep, Hatay, Kahramanmaras, Malatya, Osmaniye e Sanliurfa, per un bilancio gravissimo che si aggiorna di minuto in minuto: almeno 284 morti e più di 2300 feriti, con i mezzi che continuano a scavare tra le macerie, con l'aiuto della popolazione. Disperata.

In Siria la situazione non è migliore: 427 morti, causati dal terremoto di magnitudo 7.8 registrato nella notte. Le immagini diffuse sui social sono terrificanti.

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In un contesto del genere, ovviamente, lo sport si ferma: in Turchia, il ministro alle politiche giovanili e allo sport, Mehmet Kasapoglu, ha comunicato lo stop di tutte le competizioni sportive nazionali, calcio compreso.

Nella giornata di lunedì, tra l'altro, era prevista la sfida di Super Lig dell'Adana Demirspor di Vincenzo Montella, squadra di una delle città maggiormente colpite dal sisma, che sarebbe stata ospite dell'Umraniyespor.

E mentre si continua a scavare, ovviamente, si registrano i messaggi di cordoglio diffusi sui social da parte degli sportivi, turchi e non. Calciatori compresi, per quello che da Haluk Ozener, direttore dell'osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, ha definito "il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione", con più di 53 scosse di assestamento più alte di 4 gradi sulla scala Richter.

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