Quando lo scorso 27 agosto Michael Essien, a Nyon, ha estratto la pallina che ha abbinato il Milan a Atletico Madrid, Liverpool e Porto, in un gruppo che ricorda più Squid Game che un girone di Champions League, Jesus Corona deve aver pensato a un beffardo scherzo del destino. Perché a pochi giorni dalla fine del mercato, il 'Tecatito' non poteva ancora sapere con certezza con quale maglia avrebbe vissuto l'incrocio tra i rossoneri e il Porto.
Tra l'affaire-Faivre e la scommessa Messias, quello del messicano è stato infatti uno dei nomi più caldi dell'ultima fase di mercato per il Milan. A 28 anni e con un contratto in scadenza nel giugno del 2022, Corona rappresentava una ghiotta occasione: Maldini e Massara hanno valutato con attenzione il profilo del 'Tecatito', fermandosi di fronte alle resistenze del Porto, inchiodato su una richiesta di 15 milioni di euro, anche a causa del poco tempo a disposizione per intavolare una trattativa con il club portoghese.
Per la sua duttilità, la sua esperienza internazionale (53 presenze con la Nazionale messicana e quasi 50 nelle Coppe Europee) e le sue indubbie doti tecniche, Corona poteva essere il rinforzo ideale sulla fascia destra per gli schemi di Pioli.
Il tecnico rossonero se lo ritroverà invece da avversario stasera all'Estadio do Dragão, in un match che per il Diavolo rappresenta già un ultimo appello, ma non è da escludere che il nome di Corona non possa tornare di moda tra qualche mese in casa rossonera, quando il Porto dovrà per forza di cosa abbassare le pretese pur di non perderlo a costo zero la prossima estate.
La situazione contrattuale del 'Tecatito', che piace molto anche al Siviglia, resta estremamente complessa: la richiesta da 6 milioni di euro lordi del giocatore, che ambisce a diventare il più pagato della rosa del club al pari di Otavio, ha congelato per il momento le negoziazioni per il rinnovo, con il presidente Pinto da Costa che negli ultimi giorni ha categoricamente escluso un accordo a tali cifre.
"Il Porto non rinnoverà con nessun giocatore che arrivi a costare 6 milioni di euro all'anno. É evidente che il Porto non può rinnovare un giocatore che chiede 6 milioni di euro per rinnovare, come successo con Herrera, altrimenti tutti chiederebbero quelle cifre".
Uno stallo che Sergio Conceição assicura non influirà le sue scelte di campo, che hanno comunque visto Corona perdere lo status di 'titolarissimo' in questo inizio stagione, lui che nel 2020 era stato premiato con il 'Dragon de Oro' come miglior giocatore dell'anno dal club.
La gestione dell'ex Twente è stata inevitabilmente condizionata anche da uno stato di forma non ancora ottimale: pochi i giorni di riposo goduti dal ventottenne di Hermosillo, presentatosi ai nastri di partenza della nuova stagione a distanza di poche settimane dalla finale di Gold Cup con il Messico.
Conceição finora non lo ha mai schierato titolare per tre gare di fila, senza però rinunciare a lui negli impegni contro Atletico Madrid e Liverpool. Dopo aver saltato la sfida di Taça de Portugal contro la Sintrense, Corona è in lizza con Joao Mario e Chico Conceição per una maglia da titolare contro il Milan. Potrebbe giocare non da ala, il suo ruolo naturale, ricoperto con continuità anche in Nazionale, bensì da terzino destro con licenza di spinta, in una veste tattica studiata per lui dal tecnico del Porto già nelle scorse stagioni e che permette la compatibilità in campo proprio con Conceição jr. Anche per l'esplosione del talentuoso figlio di Sergio e la crescita dello stesso Joao Mario 'Tecatito' - alla sua settima stagione in Portogallo e dopo 275 presenze, 31 goal e 69 assist - non è più intoccabile a Oporto. E chissà che San Siro, che lo attende a inizio novembre per la gara di ritorno, non possa diventare tra qualche mese la sua prossima casa.