Vivaio Atalanta. Due parole, un mondo. Stiamo parlando di una vera e propria eccellenza su scala nazionale e non solo, perché dal settore giovanile nerazzurro è partita la corsa di tanti calciatori che hanno scritto, o stanno scrivendo, pagine importanti del pallone a tinte tricolori. Basti pensare ai freschissimi esempi di Kulusevski e Diallo - forgiati nell'avanguardistico laboratorio di Zingonia - e successivamente rivenduti a suon di milioni. Senza tralasciare Kessié, promesso sposo del Barcellona, e passato da uno dei settori giovanili più rinomati e formativi in circolazione.
Un percorso di crescita intrapreso di recente anche da Giorgio Scalvini, l'ultimo gioiello sfornato dalla casa madre nerazzurra. Qualità, personalità e precocità a completare un pacchetto di primissimo livello, ma in realtà, il primo club ad intuire le potenzialità di uno dei prospetti difensivi più interessanti in Italia è il Brescia, manco a farlo apposta rivale storica dell'Atalanta, che lo preleva dal Palazzolo nel 2013.
Scalvini, infatti, nasce proprio in provincia di Brescia e a 10 anni si aggrega alle giovanili delle Rondinelle. La più classica delle tappe di passaggio perché, nel giro di un paio d'annate, sul ragazzo di Chiari si posano i lungimiranti occhi degli scout atalantini. Morale della favola, fumata bianca immediata e porte del 'Bortolotti' di Zingonia che si schiudono nell'estate del 2015.
A 12 anni ancora da compiere, dunque, entra ufficialmente nell'universo Atalanta con il chiaro intento di rimanerci a lungo. La progressione a tinte nerazzurre, non a caso, è un continuo crescendo: prima l'Under 13, a fare da prologo al biennio successivo tra gli Under 14 con Andrea Di Cintio che lo allenerà anche al momento del salto in Under 15.
Siamo nel cuore della stagione 2017/2018 e Scalvini è uno dei grandi protagonisti di quella nidiata di giovani speranze: gioca 26 partite e ben figura fino alla semifinale Scudetto persa contro l'Inter ai rigori. Bagaglio d'esperienza utile per proseguire la trafila agli ordini di Marco Zanchi, guida tecnica dell'Under 16, nonché ex difensore che proprio come Scalvini ha costruito le fondamenta della propria carriera tra le mura di Zingonia.
La sua progressione si conferma inesorabile anche a cavallo del biennio 2019-2021, quello minato dall'emergenza Covid: gioca con l'Under 17 e mette insieme due presenze con l'Under 18, ossia gli unici due gettoni ufficiali con quella squadra perché ad attenderlo c'è lo step successivo chiamato Primavera.
E' l'annata 2020/2021. Nientemeno che quella della definitiva consacrazione: nell'anno da debuttante agli ordini di Massimo Brambilla, il 21 gennaio 2021 vince subito il suo primo trofeo sollevando la Supercoppa italiana contro la Fiorentina. Allo stesso tempo, si conferma tra i difensori di vertice del campionato, risultando il classe 2003 più impiegato nel corso dell'intera stagione. Difensore solidissimo, sì, ma con uno spiccato vizio per il goal come testimoniato dai 4 centri messi a referto in un campionato che vedrà l'Atalanta arrendersi soltanto all'Empoli nella finalissima Scudetto.
Numeri che non possono lasciare indifferenti. Specialmente quando passano in rassegna sotto gli occhi di Gian Piero Gasperini che inizia a fargli respirare l'aria dei grandi regalandogli le prime due convocazioni in prima squadra in vista delle gare contro Inter, l'8 novembre 2020, e Lazio, il 31 gennaio 2021.
Roba da predestinato, insomma. A fronte di un percorso scandito sempre e comunque dalla capacità di bruciare le tappe. Dall'Under 13 alla Primavera. Con vista sulla Serie A.
Si passa poi al campo e ai primi test di rilievo nel corso delle amichevoli estive. Scalvini recita bene lo spartito e Gasperini prende nota. All'Atalanta servirebbe un altro difensore centrale per completare il reparto, ma si tratta di un non problema, quando la soluzione la si trova già in casa.
"Secondo me quest'anno c'è Scalvini, mi sta dando ottime sensazioni. Può essere un nuovo Bastoni, ma è una sensazione. In certi ruoli, l'Atalanta può usare molto il vivaio senza disperdere risorse e energie in giro". La profezia del tecnico di Grugliasco alla vigilia del match inaugurale della stagione 2021/2022 con il Torino.
Rispetto all'attuale difensore dell'Inter, cambia il piede perché Scalvini è un destro, mentre il classe 2001 è mancino. In comune ci sono struttura fisica - 194 cm d'altezza a renderlo giocatore determinante sulle palle aeree - e la capacità di operare sia in un sistema di difesa a tre che a quattro. Con buone potenzialità anche in fase d'impostazione che gli hanno fruttato - sia nelle giovanili che tra i big - qualche sporadica apparizione da centrocampista. Per farla breve, un gioiellino a tutto tondo che dalle parti di Bergamo viene coccolato e gestito in funzione di un futuro - decisamente prossimo - da pilastro.
La data da cerchiare in rosso sul calendario è il 24 ottobre 2021. Giorno del suo esordio assoluto in Serie A. Gasperini gli concede poco più di quattro minuti - facendolo subentrare a Malinovskyi - nel match che l'Atalanta pareggia in casa con l'Udinese 'battezzandolo' sul palcoscenico della massima serie.
Alla voce 'notte indimenticabili' c'è anche la prima da titolare che arriva, puntuale, il 12 gennaio 2022 in Coppa Italia contro il Venezia - per un totale di 66' davanti al pubblico del Gewiss Stadium - seguita, dieci giorni dopo, dall'ora abbondante di gioco disputata con la Lazio:
"Per me è già una soddisfazione fare parte di questo gruppo. Partire da titolare è invece una grande emozione. I compagni mi aiutano molto e le loro indicazioni rendono più facile il mio lavoro in campo". Le parole a caldo dello stesso Scalvini ai canali ufficiali del club bergamasco.
"Gasperini mi aveva anticipato il giorno prima che avrei giocato da titolare, aiutandomi a smaltire la tensione, ma ho provato più emozioni al debutto assoluto con l'Udinese".
In quel di gennaio, la Dea perde un tassello nelle retrovie perché Lovato saluta destinazione Cagliari e lo spazio liberato dal'ex Verona diventa occasione buona per trovare ancora più continuità. Il resto, infatti, è pura attualità.
Nell'ormai più che collaudato sistema di gioco di Gasperini, il conteggio recita 19 presenze ufficiali in prima squadra, di cui 16 in A, una in Coppa Italia e due in Europa League nella doppia sfida con il Lipsia. E proprio dopo la gara d'andata con i tedeschi, in conferenza stampa sono arrivati i complimenti anche da parte del tecnico Domenico Tedesco:
"Loro (Atalanta, ndr) coprono molto bene il campo. Contro il Leverkusen hanno giocato benissimo, hanno gestito bene Demirbay. Hanno grandi giocatori, ma ha fatto bene anche Scalvini, un giocatore giovane di grande talento".
Oltre al debutto su suolo europeo, lo scorso 18 aprile è arrivato anche il primo goal tra i professionisti contro il Verona, seppur vano ai fini del risultato.
La proverbiale ciliegina sulla torta di una prima annata tra i 'Pro' da piena promozione. Da scommessa a certezza già incamminatasi sul viatico della consacrazione. Il futuro? All'Atalanta lo lega un vincolo contrattuale che scadrà nell'estate del 2023. E se da un lato diversi club già pregustano il colpo, il sodalizio bergamasco non tarderà di certo ad avviare le manovre per blindare un giocatore destinato a rappresentare un elemento cardine nei prossimi anni.
Scalvini, dal canto suo, tira dritto per la propria strada. Dal paragone con Bastoni al 'modello' personale rappresentato da Thiago Silva, con la speranza di poter emulare i top del ruolo. Sempre e comunque con la testa sulle spalle. Con una massiccia dose di umiltà e con il sostegno di una famiglia da sempre al suo fianco e che - in un certo senso - scende in campo ogni domenica con lui:
"Il mio numero di maglia? L'anno scorso il 42 era libero e me l'avevano dato come numero disponibile. Quest'anno potevo sceglierlo e ho fatto la somma dei giorni di nascita di tutta la mia famiglia. Risultato? 42". La confessione nel corso di una diretta Twitch.
E dal nerazzurro all'azzurro, il passo è breve. Scalvini, infatti, è entrato di prepotenza anche nel giro della Nazionale italiana, con la cui casacca ha già percorso l'intera trafila dall'Under 15 all'Under 21 sino a conquistarsi la chiamata per lo stage di gennaio con il gruppo trionfatore a Euro 2020 agli ordini di Roberto Mancini. Un problema muscolare, però, gli ha impedito di condividere il rettangolo verde con i compagni e con il ct jesino.
Tuttavia si è trattato soltanto di un appuntamento rimandato perché il 14 giugno 2022 è arrivato l'esordio in Nazionale maggiore nella gara di Nations League che ha visto l'Italia crollare con il punteggio di 5-2 al cospetto della Germania.


