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Danilo Vlahovic Cagliari Juventus Serie AGetty

Striscia positiva e rallentamento in vetta: la Juventus è lì nonostante le critiche

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Quello in corso può essere tranquillamente considerato il campionato più entusiasmante degli ultimi dieci anni, merito di una classifica che dopo la 32esima giornata recita così: Milan 68, Inter (con una partita da recuperare) e Napoli a quota 66. E poi c'è la Juventus.

I 62 punti totalizzati finora pongono i bianconeri in una sorta di limbo, a metà tra chi può ancora avere qualche residua velleità di vittoria finale e tra chi è al contempo obbligato a guardarsi le spalle in ottica quarto posto.

Proprio l'assoluto equilibrio di questo campionato fa sì che, nonostante il bruciante ko interno contro l'Inter, Vlahovic e compagni si trovino a -6 dalla vetta (nerazzurri e recupero di Bologna permettendo ovviamente), ma anche a +5 sulla Roma quinta. Una strana via di mezzo che, gioco forza, le prossime giornate limeranno in un senso o nell'altro.

Al netto del passo falso di otto giorni fa, è lampante la risalita di una Juventus capace di rosicchiare punti preziosi a tutte le prime tre, complice pure una striscia positiva che prima del 3 aprile la vedeva imbattuta in Serie A addirittura dal 27 novembre: da allora 11 vittorie e 5 pareggi che hanno permesso di consolidare la quarta piazza e addirittura di sognare - seppur per poco - il colpo grosso.

Lo Scudetto naturalmente, per il quale però le speranze sono quasi azzerate: qualora la Juventus riesca a vincerle tutte da qui alla fine chiuderebbe a 80 punti e, francamente, è difficile pensare che almeno una tra Milan, Inter e Napoli non superi quella soglia.

A pesare è anche il rendimento contro le prime tre della classe, mai battute in un totale di sei sfide, oltre alle difficoltà riscontrate quando si è trattato di provare a fare la partita: il pensiero va subito allo 0-3 col Villarreal e allo 0-1 con l'Inter, dove i piemontesi si sono 'snaturati' pur di raggiungere un risultato poi mai arrivato.

L'impressione è che lo Scudetto possa diventare un traguardo fattibile a partire dalla prossima stagione, con un Vlahovic in più dall'inizio e con certezze consolidate: al momento restano i rimpianti per ciò che sarebbe potuto accadere e che - con ogni probabilità - non accadrà da qui al 22 maggio.

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