Joao Mario BenficaGetty Images

Sporting, chiesti 30 milioni di risarcimento all'Inter per Joao Mario: "Mancata attivazione della prelazione"

Joao Mario è rinato al Benfica: con le 'Aquile' ha appena conquistato l'accesso agli ottavi di finale di Champions League a discapito della Juventus, punita con due reti su calcio di rigore tra andata e ritorno.

Tutt'altra musica rispetto ai tristi tempi dell'Inter, da cui si separò il 13 luglio 2021 con la risoluzione del contratto utile per accelerare i tempi della firma col Benfica, che ora può godersi la versione migliore di un giocatore laureatosi campione d'Europa col Portogallo nel 2016, poco prima del trasferimento a Milano.

Uno scenario che il suo ex club, lo Sporting, non ha mai digerito: in biancoverde Joao Mario è cresciuto fin da ragazzino, fino all'affermazione in prima squadra e alla nuova esperienza, stavolta in prestito, nella stagione 2020/2021, chiusa con i successi in campionato e in Coppa di Lega.

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Come reso noto dall'Inter attraverso i documenti del bilancio chiuso il 30 giugno 2022 e recentemente approvato, lo Sporting ha infatti avanzato una richiesta di risarcimento pari a 30 milioni di euro per la mancata attivazione della clausola di prelazione da parte dei nerazzurri, circostanza che avrebbe impedito ai 'Leoni' di fare un tentativo per riaccogliere il figliol prodigo.

"Infine, in data 10 agosto 2022, Inter ha ricevuto una richiesta di risarcimento per Euro 30 milioni sollevata da Sporting Clube de Portugal – Futebol ('Sporting CP') in relazione al trasferimento a titolo definitivo del calciatore Joao Mario al Benfica per mancata attivazione della clausola di prelazione a favore dello Sporting CP nel caso di trasferimento del calciatore verso una qualsiasi altra società partecipante al campionato portoghese".

L'Inter, dal canto suo, ritiene di aver agito nel rispetto del contratto siglato col centrocampista che, una volta risolto, avrebbe liberato la società di Viale della Liberazione da ogni vincolo precedente con lo Sporting.

"La Società, pur ritenendosi non responsabile di violazioni contrattuali, sta esaminando con i propri legali le contestazioni di controparte ed agirà nelle sedi competenti per la tutela dei propri interessi".
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