La vittoria in Europa League sul Rapid Vienna ha lievemente mitigato un clima fin troppo teso in casa Inter dopo il terremoto del caso Icardi. Luciano Spalletti ha analizzato la situazione nerazzurra in vista della prossima sfida di campionato contro la Sampdoria.
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Intervenuto nella consueta conferenza stampa della vigilia, con i nerazzurri che affronteranno la Sampdoria a San Siro domenica 17 febbraio alle ore 18.00, l'allenatore toscano ha parlato subito di Mauro Icardi.
"Purtroppo mi devo ripetere, se si va a ritoccare il tasto di Icardi. Per noi è stata una scelta molto dolorosa e difficile da prendere. Poi per il ruolo che hai, quando hai un ruolo in un contesto, la cosa fondamentale è essere giusti. Si tratta di correttezza per l'Inter e per il gruppo. Nello spogliatoio le cose ce le diciamo in faccia molto direttamente. Si può dire che è stata presa una decisione che non è contro Icardi ma a favore dell'Inter. Noi dobbiamo rendere conto ai nostri tifosi nelle scelte. C'è sempre un concetto di squadra, non si parla del singolo giocatore. L'attaccante è vero che deve pensare a fare goal e può agire individualmente però poi c'è il difensore che se agisce individualmente è più in difficoltà. Bisogna essere squadra".
Entrando nello specifico di chi non sarà disponibile contro la Sampdoria, Spalletti ha chiarito come sia Icardi che Keita non saranno convocati.
"Icardi ha un problema, come ha detto la società, quindi non sarà convocato. Deve risolvere un'infiammazione. Anche Keita purtoppo non è a disposizione. Gli servono altri allenamenti".
Nonostante il caso che coinvolge l'ex capitano nerazzurro, Spalletti ha ribadito come l'importante sia dare attenzione al gruppo.
"La squadra si aspetta che si metta davanti il lavoro. Se è successo qualcosa [sasso lanciato contro l'auto Wanda Nara, ndr.] dovremo sporre denuncia. Non va bene questo fatto. A noi viene richiesto di avere una forza ben chiara e visibile. Uno sguardo fisso verso la maglia che indossiamo. Domani sera Icardi non c'è. Ci sono gli altri e a me interessano gli altri domani sera".
Un'assenza alla quale l'Inter potrà sopperire grazie a Lautaro Martinez, giocatore per il quale Spalletti ha voluto spendere parole importanti, specificando come in futuro l'argentino potrà giocare anche al fianco del connazionale.
"A chi mi indicava di far giocare Icardi con Lautaro ho sempre risposto che possono giocare insieme ma hanno caratteristiche diverse. Bisogna vedere se Lautaro ha la stessa forza di Mauro sotto porta. Ha una personalità forte e lo dimostra come ha preso il pallone sotto il braccio per battere il rigore [contro il Rapid Vienna, ndr.]. Il precedente contro la Lazio lo aveva infatti sbagliato. Poi il rigore deve batterlo chi è più bravo, non chi prende il pallone per primo, però in quel momento andava bene così. Chi è convinto di volerlo battere va anche un po' assecondato. Fuori dall'area è più disinvolto di Mauro a venirsi a prendere la palla. Icardi finchè resterà all'Inter lo vogliamo usare perchè è una forza dell'Inter che vogliamo far convogliare per il bene della squadra, non per quello individuale".
L'allenatore nerazzurro è poi tornato a parlare di quali passi debba ora compiere Icardi per riconquistarsi la fiducia dell'Inter. Riportando poi l'attenzione sul match di domani sera.
"Ci sono dei passaggi logici, sotto agli occhi di tutti. Icardi prima di tutto deve essere dentro al contesto di squadra. I ragionamenti vanno fatti nell'ottica della squadra, per rispetto dei compagni. È abbastanza semplice vedere cosa deve fare. Il primo obiettivo che abbiamo davanti è però la Sampdoria, una squadra difficile da affrontare. Faccio i complimenti a Giampaolo per la qualità che riesce sempre a tirare fuori dalla sua squadra nonostante squadre di questo livello siano più attente, giustamente, al menrcato in uscita che in entrata. Sono molto bravi".
Una digressione poi sul rapporto con Walter Sabatini, dirigente con il quale Spalletti ha sempre avuto un ottimo rapporto e che ritroverà domani sera.
"Con Sabatini sono sempre in contatto. So come sta, messaggiamo. Come avevo detto di Marotta, anche se voi volete far sembrare che sono contro di lui, ho un grandissimo rapporto".
Tornando sulla vittoria in Europa League contro il Rapid Vienna, il tecnico toscano ha sottolineato la reazione della squadra.
"La squadra ha avuto una buona reazione. Non abbiamo fatto una partita bellissima contro il Rapid Vienna, però quando c'è una tensione così forte nella testa dei calciatori non è facile. La squadra ha fatto dei passi avanti dal punto di vista caratteriale e mentale."
L'assenza di Icardi, se prolungata, potrebbe creare problemi all'Inter in attacco. Per Spalletti le alternative davanti sono però tante, da Politano a Perisic.
"Le soluzioni che si hanno a disposizione sono state analizzate. Politano con Iachini nel Sassuolo ha giocato da punta, con Berardi. Sa gestire la palla tra i piedi nello stretto anche se ha bisogno di andare a mettersi in posizione laterale a volte. Perisic per fisicità potrebbe stare in attacco, andando in profondità. Noi confidiamo però sempre nella ragione, ovvero di poter usare tutto ciò che si ha a disposizione. Abbiamo molte risorse".
All'ennesima domanda sul caso Icardi, Spalletti ha voluto sottolineare come non si aspetti nulla dal giocatore.
"Non mi aspetto nulla da Icardi. Quello che dovevo dire l'ho detto a lui. Ho dei capisaldi ai quali attenermi. Io negli spogliatoi devo essere giusto. Ci sono dei momenti in cui non si può più passare sopra a niente per il bene dell'Inter. A fine di ogni riunione la domanda è sempre la stessa: qualcuno deve dire qualcosa? Noi analizziamo".
L'allenatore nerazzurro è poi entrato nello specifico, analizzando come la squadra abbia risposto sul campo alle tante voci. Una reazione dovuta alla presenza di molti leader nello spogliatoio.
"La settimana non è stata differente. Handanovic aveva già fatto il capitano. Ranocchia è il vero capitano del nostro spogliatoio, quello che ha difeso l'Inter, quello che azzecca tutti i messaggi sui social. Qualcuno ogni tanto rischia invece di buttarla di fuori. Per il resto si conferma il leader che resta dentro la squadra e tu non lo noti. Non è quello che sta distante dalla squadra. Questi leader ci sono nella squadra. Come Mauro, Handanovic, Ranocchia, Borja Valero, che dice sempre le cose corrette. Ne abbiamo diversi".
A chi gli ha chiesto se il caso Icardi avesse delle analogie con la vicenda legata al ritiro di Francesco Totti ai tempi della Roma, Spalletti ha risposto con chiarezza.
"Non ci sono analogie con la questione Totti a Roma. La decisione qui l'ha presa l'Inter, là la Roma. Sono cose diverse".
Ultima battuta è stata poi su Lautaro Martinez. Un giocatore che il tecnico toscano ha ammesso di ammirare molto, soprattutto per l'attitudine al sacrificio che dimostra sempre in campo.
"Lautaro è un mio calciatore, è uno di quelli che si butta nel fuoco. Mi piace a pelle come calciatore. Per modo di fare, per impeto, per come ti guarda. Mi piace".


