Mancano ancora diverse settimane ai quarti di finale di Champions League e, di conseguenza, alla sfida tutta italiana tra Milan e Napoli, e in casa azzurra si pensa al cammino in Serie A che sta conducendo al sogno dello Scudetto.
La formazione di Luciano Spalletti ha archiviato la gioia contro l'Eintracht Francoforte e pensa alla sfida contro il Torino in campionato, ma per l'allenatore di Certaldo è tempo anche di bilanci parziali.
"Per me il tempo che passa crea sempre lo stesso problema: andare a fare qualcosa che mi dia soddisfazione e che mi dia quella pienezza relativa al tempo che scorre. Noi verremo giudicati per quelle che sono la professionalità, la serietà e l'umiltà con cui abbiamo affrontato le cose: ho quest'esigenza e mi devo affrettare perché di tempo non ne ho molto. Quindi devo dar valore a tutto quello che mi passa davanti ora: e per il Napoli sono disposto a tutto".
Si è parlato anche di futuro, nel corso della conferenza stampa di Spalletti: un futuro che dipenderà molto dal suo rapporto con il calcio, con riferimento agli scontri avvenuti in settimana.
"La prossima vita di Spalletti cosa prevede? Ogni momento può essere diverso, non lo so: meglio non fare calcoli. Per quanto allenerò ancora? Quando vedo l'impegno della squadra vorrei vivere in eterno e non smettere di allenare. Se penso a quello che ho visto in città e succede ogni tanto non vorrei far parte di questo mondo".
Ma è un anno irripetibile per il Napoli? Per Spalletti è un concetto molto relativo.
"Per quanto mi riguarda l'anno irripetibile sarà quello dopo questo, nelle intenzioni, qualsiasi cosa succeda, e quello dopo, qualsiasi cosa succeda. Si può andare avanti all'infinito: il meglio è sempre quello che vuoi scoprire perché non ci si deve fermare mai, si va sempre a scavare in profondità, a trovare qualcosa che ti dia questa soddisfazione. Ogni tanto bisogna farsi venire la vena sul collo. Kvaratskhelia quando ha segnato contro l'Atalanta, quando ha calciato aveva la vena sul collo. E quando è arrivato non ce l'aveva. Ora mi garba di più perché ha la vena sul collo.".
Focus sul Torino di Ivan Juric, un allenatore che Spalletti stima molto, al di là di alcune discussioni accese avvenute in passato.
"Parlo volentieri del Torino non solo per il rispetto che devo alla squadra di Juric, ma anche per quello che merita: l'Eintracht ha cambiato l'atteggiamento perché doveva fare risultato, il Torino non cambierà atteggiamento. Gioca sempre nella stessa maniera: è asfissiante in quello che fa. Sono allenati a mantenere un livello di fatica altissimo nella partita. Con Juric qualche volta ho anche discusso, ma quando si parla e si è più tranquilli c'è grande stima".
Infine, capitolo sulla formazione: Raspadori out, Spalletti ha annunciato alcuni cambi nell'undici iniziale, senza sbilanciarsi.
"Raspadori non recupera: ho letto che non va neanche in Nazionale. Ndombele era un giocatore forte: tant'è che c'era questo dubbio sul perché il Tottenham l'avesse lasciato partire. Per quello che ho visto di Tottenham-Milan io ce l'avrei visto bene dentro. E' un calciatore che mi garba. La formazione? Qualcosa si cambierà".




