Il Napoli vuole archiviare la pesante sconfitta contro il Milan, subita nell'ultimo turno di Serie A, e per farlo dovrà smaltire la pratica Lecce.
Intervenuto alla vigilia della sfida del "Via del Mare", Luciano Spalletti ha presentato il momento dei suoi, partendo dall'ultimo weekend.
"Questo concetto di infallibilità è qualcosa che ci avete attribuito voi. Il Milan è arrivato alla partita con il timore di perderla e noi con la convinzione che potesse essere una partita di riempimento del campionato per arrivare a quelle di Champions, perché si parlava di strategie da avere e questo ha fatto la differenza su quelle che dovevano essere le motivazioni per arrivare a questa partita qui. Dopo aver parlato serenamente di quello che è successo noi sappiamo benissimo che da qui in avanti saranno tutte battaglie difficili da vincere per portare a casa questo Scudetto. E finché ci mancherà un solo punto alla matematica non avremo fatto niente, tutto verrà spazzato via e bruciato via finché non faremo quel punto lì".
Contro il Lecce il Napoli è chiamato a una reazione immediata dopo lo 0-4 contro il Milan:
"È una partita importantissima, sappiamo come affrontarla. La prestazione che serve in questi casi, dopo una sconfitta, è piena di sostanza dove qualsiasi pensiero deve essere rivolto al bene della squadra quando vieni fuori da prestazioni mezza e mezza che viene qualche dubbio, anche se è eccessivo dirlo. Però ti chiedi perché in altre è andata in un modo ed in questa in un altro. Si deve pensare al compagno, la soluzione a tutto è correre per il compagno, dare situazioni più pulite agli altri, prendersi beghe per risolvere quelle degli altri, ragionando così diventa tutto più facile".
Getty ImagesIl tecnico dei partenopei ha parlato anche della settimana vissuta dalla sua squadra:
"La settimana s'è sviluppata nella maniera migliore possibile. Ho visto grandi allenamenti, velocità di fraseggio a cui siamo abituati, mi meraviglia sempre, non l'ho mai avuta o poche volte in carriera".
Sulle possibilità di rivedere domani Victor Osimhen Spalletti non ha dubbi:
"Domani non ci sono possibilità, andiamo alla settimana successiva con la programmazione del lavoro. Per la gara successiva dal punto di vista della programmazione ce ne sono molte, ma bisogna aspettare lo sviluppo pratico del lavoro".
Programmato il turnover contro il Lecce in vista dell'andata dei quarti di Champions League contro il Milan a San Siro:
"Sì, qualcosa verrà cambiato dalla formazione precedente".
Spalletti potrà contare anche su Giacomo Raspadori, completamente recuperato, come confermato dallo stesso allenatore di Certaldo:
"È un'opzione a tutti gli effetti. È nelle condizioni di poter essere scelto. È un percorso programmato dandogli tutta la disponibilità possibile e ci sono stati comunque 20 minuti nell'ultima partita per completare l'inserimento. Juan Jesus? Possono esserci tutti, io cito anche Ostigard che si allena in maniera splendida, ha caratteristiche secondo me differenti da altre ma un calciatore concreto, sano mentalmente, muscolarmente, viene sempre con la stessa voglia, lotta su tutti i palloni, sono tutti nelle condizioni di essere scelti".
GettyPiù che quello tecnico-tattico, sarà fondamentale per il Napoli la testa e l'aspetto psicologico:
"La sintesi è che quel clima venuto fuori in quella partita non ci aiuta, poi non so pesarlo. Noi dobbiamo essere disposti a tutto per arrivare in fondo al raggiungimento di questo traguardo. Dobbiamo essere disposti a corrodere noi stessi pure. Senza tifosi non possiamo stare ma quelli che fanno casino devono restare a casa. Se vogliamo che il tutto per lei non sia solo uno slogan è chiaro che dobbiamo essere tutti disponibili a tendere la mano per un punto di incontro. Io penso che per la bellezza di questo traguardo si debba trovare una soluzione. Noi abbiamo una tifoseria leggendaria nel mondo, una capitale del calcio nel mondo, per la bellezza dello stadio pieno a Empoli, Sassuolo, Torino, l'amore per il Napoli, dico che è un peccato non sfruttare queste situazioni e non avere ancora più forza per combattere gli avversari e lottare su ogni avversario".
Il tecnico ribadisce il concetto, svelando un retroscena dello spogliatoio:
"Abbiamo parlato già la mattina dopo gliel'ho detto. Ha parlato anche Di Lorenzo. Ci siamo arrivati con motivazioni diverse dalle loro, hanno fatto vedere i campioni d'Italia, noi non abbiamo fatto vedere di essere la capolista con merito per quanto sviluppato, non s'è visto riaggressione dopo la palla persa di Zielinski, hanno avuto campo libero, si sono perse delle linee guide che sono fondamentali per noi".
Tra i temi caldi in casa Napoli c'è quello legato allo scontro tra la tifoseria e la dirigenza con il presidente Aurelio De Laurentiis a capo:
"Certo, si parla e si entra nel pratico. Quello che succede in città o pensate voi... sono rimasto l'ultimo samurai si è scritto, quindi sono l'ultimo a pensare che non si è vinto ancora. Servono ancora 5 vittorie, 15 punti, ma si fanno... (ride, ndr), io sono da anni dietro il pallone che ruzzola, ma so bene che spesso lo fa bene, ma talvolta prende la buchettina e ruzzola male fino a quando non la colpisci e la rimetti in linea. Alla squadra gli parlo in questa direzione e la squadra lo sa bene, Di Lorenzo l'altra mattina dopo di me ci ha messo due frasi da capitano ed in questa direzione: il lavoro va completato, la sconfitta dell'altra sera ci dice questo. Noi siamo convinti e non stiamo dietro a tutto ciò che si dice, mancano 5 vittorie poi ognuno può dire ciò che vuole: chi ti vuole male dice non lo vincono più, altri dicono l'hanno già vinto".
Spalletti avvisa i suoi e vuole tenere la guardia alta in vista della sfida col Lecce, reduce da 5 sconfitte di fila:
"La squadra sa bene le difficoltà, il Lecce è allenato benissimo, sta benissimo in campo, ha subito sconfitte in sequenza ma per episodi, non sono state sconfitte meritate ed hanno vinto contro grandissime squadre in cui s'è vista la loro idea di calcio totale, pressando, ribaltando subito l'azione, tornando subito dietro la linea della palla. L'ambiente è innamorato del calcio, c'è passione infinita, poi se loro hanno una posizione di classifica diversa dalla nostra è perché ci sono dei valori e se sei bravi a farli vedere in campo probabilmente è una gara possibile, se invece sei convinto che sia una gara di riempimento verso altre più importante fai come l'altra sera con avversari che passano nel nostro recinto senza aggressione".
Getty ImagesSpalletti esprime il suo pensiero anche sul razzismo e l'episodio dell'Allianz Stadium che ha coinvolto i tifosi della Juventus e Romelu Lukaku.
"È una materia da approfondire bene, dobbiamo essere convinti della soluzione, dico soltanto che è un dispiacere vedere queste cose nei nostri stadi e che se vogliamo essere all'altezza del calcio europeo bisogna cambiare qualcosa. Pure nel festeggiare quando si vince, nelle prime pagine dipende cosa si mette, ci sono anche un po' di provocazione, bisognerebbe stare tutti un po' più attenti ai comportamenti e poi mettere su delle regole attuate e far pagare le conseguenze, si passa da lì".
Si chiude con un commento sulle parole di De Laurentiis, che nei giorni scorsi ha dichiarato "A forza di parlare di festa Scudetto non è che ci portiamo iella da soli e ci si ammoscia lo scudetto?".
"Io non commento quello che ha detto, è il presidente. Io non so se l'ho detto come lui o lui come me (ride, ndr), io la penso così. Noi abbiamo ancora del lavoro da fare, lottare su ogni pallone, siamo fortissimi ma per essere tali servono comportamenti forti, se usi quelli deboli non viene fuori il tuo livello".




