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Spalletti sul nuovo Napoli: "Lavoriamo per diventare una squadra forte"

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La cinquina rifilata al Verona ha ridato entusiasmo al Napoli, con un clima reso elettrico anche dal mercato in entrata che in queste ore sta facendo sognare i tifosi. La priorità spetta però al campo e alla sfida del 'Maradona' col Monza, la prima casalinga della stagione.

In conferenza stampa, Luciano Spalletti ha parlato alla vigilia del match contro i brianzoli.

"Il fatto che il mercato abbia creato soddisfazione può aiutare i calciatori a rendere un po' prima la squadra forte come lo era l'anno scorso".

"La completezza della rosa può farci pensare a qualcosa di diverso: su 4-3-3 e 4-2-3-1 abbiamo già lavorato l'anno scorso a prescindere da Raspadori, perchè ci sono calciatori che consentono entrambe le soluzioni tattiche. Lui è un giocatore che può darci cose differenti rispetto a ciò che già abbiamo, consentendoci la possibilità di attuare entrambi i moduli".

"Siamo andati a riempire quelle caselle venute a mancare: si lotta per diventare una squadra forte e che si allena forte, per trovare un equilibrio ed una disponibilità collettiva come prima. Noi siamo gli stessi, ma con meno esperienza in Champions e presenze in Nazionale e probabilmente meno personalità, quindi c'è da lottare per riacquistare tutto. Koulibaly in 2 partite è già il miglior difensore centrale della Premier... Bisogna analizzare bene chi è partito e chi è arrivato".

"La società ha lavorato bene, mantenendo un occhio alle finanze. Ciò che hanno fatto questi calciatori l'anno scorso, ha consentito al club di abbassare i costi ed investire sul futuro".

"Ndombele può giocare in tutti i ruoli del centrocampo, ma mi ha colpito la sua voglia di venire a Napoli. Vuole farlo vincere, io l'avevo già immaginato con la maglia azzurra addosso ancor prima di vederlo qui. E' questo che ha fatto la differenza. E' un calciatore completo, che sa imbucare benissimo, ha il passaggio in verticale per chi attacca lo spazio, sa uscire dallo stretto. Gli piace più correre in avanti che indietro, ma questo glielo si insegna".

"Raspadori convocabile? Non so dire granchè: io ho allenato gli altri calciatori, che vogliono vincere la partita anche senza di lui".

"Mina vagante del campionato? Lo siamo stati l'anno scorso. A Verona i 9 nuovi hanno riportato il discorso sui binari dell'anno scorso, su di loro posso mettere la mano sul fuoco. Ciò che farà la differenza sarà il come lavorare tutti insieme, sarà difficile giocando ogni 2 giorni, per cui bisognerà essere disponibili verso i compagni pensando al collettivo e ai risultati di squadra senza guardare al minutaggio".

"Non so chi si sia rinforzata di più, in tante hanno preso anche calciatori con valutazioni differenti rispetto a noi, che siamo stati attenti ai costi e al ringiovanimento".

"Il Monza è una squadra forte, non è una neopromossa perchè è una squadra gestita da chi ha fatto la storia del calcio italiano negli ultimi 30 anni. Solo gente come Galliani poteva convincere Ranocchia, Sensi, Pessina, Caprari, anche Petagna, che voleva giocare di più. Andrea è stato un professionista ed è un ragazzo d'oro, domani lo ringrazierò per tutto ciò che ci ha dato".

"Olivera? Sta sempre meglio, ora si allena con ritmi corretti e continuità. Sta apprendendo cose nuove mancate durante la preparazione, è nella condizione di poter essere scelto".

"Meret e Sirigu? Bisogna avere due portieri forti, in questo momento li abbiamo: è chiaro che poi ci sono delle situazioni che possono svilupparsi perchè dei discorsi sono stati fatti e valuteremo ciò che succederà. Io voglio sapere chi è disponibile senza cercare qualcosa di più, non fa parte del mio ruolo".

"Osimhen e Simeone insieme? La convivenza degli attaccanti sarà determinata da ciò che ci faranno vedere. Non conta se giocheranno loro, bensì vincere la partita chiunque andrà in campo. Secondo me Il Cholito è una prima punta come Osi, ma il primo ha la personalità di chi vuole mettersi a disposizione. Quando ha deciso di venire sapeva che c'era Osimhen, ma ha fatto di tutto per venire qui senza voler sapere altro: sa far goal e lavorare 'sporco' per i compagni, caratteristiche che ci torneranno utili".

"Di Lorenzo da capitano è stato perfetto per come si è comportato, ha preso decisioni, entra in campo per incitare i compagni ed è vicino alla squadra. Ha preso molto dal nostro 'Comandante' (Koulibaly, ndr) e lo sa fare".

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