Il cammino in Champions League dell’Inter di Simone Inzaghi inizierà nel gruppo D, con l’obiettivo di riuscire a passare alla fase a eliminazione diretta dopo due eliminazioni premature consecutive.
Saranno sfide speciali per Simone Inzaghi, che si ritroverà a sfidare due colleghi italiani come Carlo Ancelotti alla guida del Real Madrid e Roberto De Zerbi sulla panchina dello Shakhtar Donetsk, oltre allo Sheriff Tiraspol, squadra moldava alla primissima partecipazione in questa edizione della Champions League.
Una specie di reunion dell'anno scorso, visto che Inter, Real e Shakhtar si ritrovano un anno dopo. Manca il Gladbach, 'sostituito' dallo Sheriff.
REAL MADRID
Con il giallo di mercato legato a Kylian Mbappé, il Real Madrid si presenta ai nastri di partenza della Champions League senza i galloni di favorita, diversamente da come è capitato negli ultimi anni. Estate di cambiamenti in panchina con il ritorno di Carlo Ancelotti dopo 6 anni e l’addio burrascoso di Zinédine Zidane, che non ha però lasciato particolari strascichi.
Quello che si presenta ai nastri di partenza è un Real molto rinnovato in difesa, dove mancheranno Sergio Ramos e Varane, ovvero la coppia centrale delle tre Champions League consecutive. Ci sarà il giovane Militao vicino al nuovo acquisto più importante (finora?), cioè David Alaba, acquistato a parametro zero dal Bayern Monaco. Colpo grosso per rafforzare un reparto che nell’ultima stagione aveva dato meno certezze.
La certezza, là davanti, si chiama come sempre KarimBenzema: il nove, la stella, fresca di rinnovo del contratto e sempre più leader della squadra soprattutto dopo la partenza di Sergio Ramos. Ancelotti avrà il compito fondamentale di rimettere in piedi Eden Hazard, un fantasma nelle sue prime due stagioni, ma visto in buone condizioni a Euro 2020.
Getty ImagesIn attacco occhi anche su Vinicius, classe 2000 in grande crescita in questo 2021: gli era stato cucito addosso il pesante vestito di ‘erede di Cristiano Ronaldo’ per posizione in campo, ora sta provando a salire di livello. E ci sta riuscendo.
Le certezze sono in mezzo al campo, dove stanno salendo i giovani come Valverde, ma dominano ancora i veterani come Modric e Kroos, ovviamente con al centro Casemiro: difficile pensare di vedere un trio diverso nelle notti europee. Elemento di continuità. L’Inter è avvisata: il Real Madrid ha voglia di riprendersi il trono. E spera sempre in risposte positive da Parigi…

SHAKHTAR DONETSK
Una qualificazione sofferta arrivata solo all’ultimo minuto, grazie a un autogol di Aguilar, difensore del Monaco, protagonista di una sfortunata palombella. Paradossalmente è stato un avversario a regalare allo Shakhtar Donetsk la qualificazione alla fase a gironi della Champions League dopo la fase dei preliminari.
Una gioia enorme per Roberto De Zerbi, arrivato in estate dopo il divorzio con il Sassuolo, proprio con l’obiettivo di arrivare a giocare per la prima volta in carriera la competizione più ambita e nobile di tutto il panorama calcistico europeo. Un salto che è riuscito, non senza sofferenze, che lo porta subito al confronto con un decano come Ancelotti e un altro emergente come Simone Inzaghi.
GettyL’allenatore bresciano sta provando a dare la sua impronta alla squadra, impartendo le sue idee ad un gruppo composto come sempre per la maggior parte da giocatori brasiliani, disseminati in tutti i reparti. Si segnala in particolare Marlon, difensore che De Zerbi si è portato proprio dal Sassuolo.
Non mancano i giovani, tra i quali l’attaccante ex Ajax Traoré, l’israeliano Salomon, il brasiliano Alan Patrick. Da seguire anche il portiere Trubin, che ha preso il posto di Pyatov, un’icona del club che ha perso il posto da titolare dopo essere stato indiscutibile per anni.
Per lo Shakhtar sarà insomma una Champions da affrontare come sempre con la voglia di stupire, in particolare quella di De Zerbi, che è al primo grande esame di maturità della sua carriera: parte da terza forza del gruppo, ma ha voglia di provare a sovvertire ogni previsione.

SHERIFF TIRASPOL
È sicuramente la grande novità della Champions League. Lo Sheriff Tiraspol, squadra della Moldavia, è alla prima partecipazione assoluta ed è anche la prima squadra del piccolo paese dell’est dell’Europa ad arrivare alla fase finale. Un traguardo davvero epocale.
Il club ha una storia molto particolare. È stato fondato nel 1997 e ha sede in uno stato indipendente, la Transistria, non riconosciuto dall’ONU, al confine con l’Ucraina. Lo stato si è dichiarato autonomo nel 1990, supportato dalla Russia. Ha una bandiera, una moneta. Ha adottato la lingua russa e l’alfabeto cirillico, nonostante sia geograficamente da un’altra parte.
La società stata fondata da due ex esponenti del KGB nel 1993 con tutt’altri interessi, perlopiù legati al commercio, poi è arrivato anche il calcio.
Getty ImagesCome massimo traguardo ha semplicemente la qualificazione alla fase a gironi di Europa League, raggiunta tre volte, anche se in patria è una delle squadre più vincenti di sempre: 19 campionati, 9 coppe nazionali e 7 supercoppe vinte dalla stagione 2000/01 ad oggi. Un monopolio.
La strada non è stata facile, visto che nella fase a gironi ha dovuto eliminare la Stella Rossa e la Dinamo Zagabria, per poi raggiungere un traguardo storico e impensabile fino a pochi anni fa. Recentemente è stata allenata anche da Bordin, ex portiere, attualmente allenatore della nazionale moldava.
La squadra non ha giocatori con un grande retaggio nel calcio europeo, essendo una realtà piuttosto giovane senza una storia. L’ha scritta quest’anno. Giocherà a San Siro e con il Real Madrid. Chi l’avrebbe mai detto?



