"E' una cosa un po' nuova, ancora in tanti non se ne rendono conto": al triplice fischio della gara contro la Pro Sesto, al Turina è esplosa la festa. Tra i video che la Feralpisalò ha postato sui propri canali social, ce n'è uno che colpisce su tutti: Giuseppe Pasini, il presidente, viaggia spedito verso un tabellone (un'infografica) affisso a una delle pareti dello stadio, contenente parte della storia dei Leoni del Garda. Alla voce 2023 c'è un "continua": prende una "B" adesiva e la incolla sopra l'anno. Un miracolo sportivo, reso concreto da un progetto solido tra i più interessanti del panorama calcistico italiano.
La vittoria del Girone A di Serie C è solo l'ultimo dei tasselli di un percorso che parte da lontano e che ha coinvolto diversi giocatori, simbolo ormai di un'impresa che verrà ricordata in futuro: tra questi anche Luca Siligardi, con un passato in Serie A e protagonista della stagione dei Leoni del Garda. Intervenuto nel corso di B Italian, il focus sulla Serie BKT in onda sul canale Twitch di GOAL Italia, ha riepilogato l'annata dei verdazzurri.
"E' una cosa incredibile quella che è successa quest’anno e c’è ancora molto stupore. Alcuni devono ancora assimilarla: ma anch’io eh, perché l’obiettivo iniziale non era quello di andar su, ma di riuscire a migliorare l’anno precedente. Poi dopo, col passare del tempo, abbiamo preso consapevolezza ed è diventato quel sogno che puoi toccare. Ed è diventato realtà. Il merito della Feralpi è quello di aver fatto un’ottima progettazione: poi sono stati molto bravi, in dirigenza, a prendere spunto dagli errori dell’anno prima e migliorarli. Quella lì è stata un po’ la chiave della storia generale della Feralpisalò, compreso quest’anno che è stato quello del coronamento del sogno".
Un altro sei simboli della Feralpisalò è Stefano Vecchi: ex allenatore delle giovanili dell'Inter, subentrato in nerazzurro a Stefano Pioli nella stagione 2016/17, oggi protagonista della promozione in Serie B.
"Vecchi è bravo nel gestire il gruppo: a prescindere che tu abbia 35 o 37 anni ti tiene allo stesso livello degli altri. C’è una sana competizione, però ti fa capire che ha bisogno di tutti. La sua bravura è stata anche quella di tener tutti sul pezzo. È stata la chiave quest’anno per svoltare in campionato, perché devi dare una certa continuità: a volte accade che parti bene e ti perdi. Noi siamo stati bravi perché all’andata e al ritorno abbiamo fatto strisce positive che sono state anche merito del mister che ci ha fatto capire che aveva bisogno di 25 giocatori, e non solo di 13 tra di noi".
Di Siligardi, però, tutti si ricordano per le premesse all'inizio della sua carriera: giovanili dell'Inter, ha esordito con i nerazzurri in Coppa Italia nel gennaio del 2008 contro la Reggina. Era la squadra di Roberto Mancini e di Siligardi si diceva un gran bene.
"Se c'è un rimpianto che ho è quello di non essere riuscito a fare più anni in Serie A: il rimpianto più grosso è quello, perché ho avuto tante altalene tra Serie A e B. Non sono mai stato un giocatore costante in Serie A, eccezion fatta che con il Parma. Anche perché sentendo quello che si diceva sul mio conto avrei potuto fare una carriera diversa. Però sono contentissimo della carriera che ho avuto".
E no, a 35 anni non ha alcuna voglia di smettere: anzi. Fissa i prossimi obiettivi, che passano anche dalla missione legata ai giovani calciatori.
"Quello che vorrei riuscire a fare è vincere un altro campionato: sarebbe il coronamento incredibile riuscire a farlo con la Feralpi. Diciamo che negli ultimi anni ho sempre cercato di dare una mano ai giovani, dando loro consigli. Vincere il campionato ed essere ancora un giocatore importante è quello che vorrei fare da qui a quando dico ‘bene, non riesco a dare quello che vorrei, quindi basta’".
Ritornando alla festa del Turina, tra gli spalti era presente anche Blanco, che la maglia della Feralpisalò l'ha indossata da ragazzo, nelle giovanili. Siligardi lancia la sfida.
"Ho scoperto che c’era Blanco una volta che sono andato via: non so se poi sia sceso. Quando riprendiamo gli allenamenti magari investigherò: è un personaggio importante, un ragazzo giovane che sta facendo una musica che mi piace. Mi avrebbe fatto piacere conoscerlo. Era nelle giovanili della Feralpi, poi ha capito che poteva far bene altrove e ci ha preso. Chi calcia meglio (sorride, pensando all'ultimo Sanremo ndr)? Se viene al Turina ci sfidiamo: sicuramente lui canta meglio di me".


