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SilasGetty

Un nome nuovo, una vita nuova: Silas, lo Stoccarda, il ricatto e il ritorno

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Al suo primo anno di Bundesliga, si è fatto conoscere per il suo talento, per la sua tecnica in velocità, per i suoi goal. Ha persino vinto il premio di rookie dell’anno. Il suo nome è inevitabilmente finito sul taccuino di scout di tutta Europa. Silas Wamangituka, per tutti Silas. Col senno di poi, non solo per la complessità.

Oggi, infatti, Wamangituka non esiste più. Letteralmente. Silas è diventato Katompa Mvumpa. Anzi, è tornato Katompa Mvumpa. Dopo anni vissuti sotto ricatto di un agente. Ha 23 anni, sta finalmente ritrovando la condizione dopo un lungo infortunio. E soprattutto, la serenità di poter giocare essendo semplicemente sé stesso. Per tutti, Silas.

Nato a Kinshasa nella povertà, cresciuto nella Black Mountain Sports, academy legata ad Anelka, prima di diventare un giocatore del Matete e nel 2017 volare in Francia per giocare nell’Alès, società satellite del Montpellier, nella quinta categoria. Da lì, il balzo in avanti di tre categorie, fino al Paris FC in Ligue 2. E poi lo Stoccarda, la Zweite, la promozione, l’esplosione. Il nome di Silas che finisce sulla bocca di tutti.

Un’escalation che già all’inizio del 2020 aveva attirato le attenzioni de ‘L’Équipe’: un’indagine aveva gettato ombre sulla sua vera identità, unitamente dalle dichiarazioni del presidente del Matete che aveva parlato di “accordi per un trasferimento fraudolento”.

Silas of StuttgartGetty Images

Gli inquirenti hanno portato la vera storia alla luce nel giugno 2021. Olivier Belesi, avvocato e procuratore, aveva cambiato l’identità di Silas per facilitare un trasferimento in Europa dall’Africa e, di fatto, tenerlo sotto ricatto. Un trucchetto che era stato esercitato anche su altri calciatori che avevano fatto lo stesso percorso, ha poi raccontato ‘Espn’.

Tutto è partito da quando, nel 2017, il talento congolese era stato invitato all’Anderlecht per un provino. Era tutto pronto per il trasferimento: alla scadenza del visto, emesso con il nome corretto, Silas avrebbe dovuto tornare in Congo e rifare il visto, per firmare il contratto. L’agente, però, lo ha convinto che se fosse tornato in Congo non avrebbe potuto più tornare win Europa. Il ragazzo gli ha creduto, è andato a vivere con lui a Parigi. Gli ha fatto cambiare nome in Wamangituka, gli ha dato una nuova data di nascita. E lo ha minacciato che, se l’avesse rivelato pubblicamente, non avrebbe mai più volato a calcio.

Con l’aiuto dello Stoccarda, la situazione è arrivata ad una soluzione. Silas oggi è Katompa Mvumpa, come era prima di essere Wamangituka. Ha ricevuto i suoi documenti ufficiali, che confermano la nascita nel 1998. Per tutti, comunque, è rimasto Silas. Ha dovuto scontare anche tre mesi di squalifica oltre che il pagamento di una multa.

“Ho sempre vissuto nella paura, temevo per la mia famiglia. Rendere pubblica la mia storia è stato difficile, non ne avrei mai avuto il coraggio senza il supporto dello Stoccarda. Questa è la mia seconda casa, per me è un posto sicuro”.

In Ligue 2 con il Paris FC il giovane attaccante aveva segnato 11 goal e attirato le attenzioni di diverse realtà europee. Si parlava anche di Fiorentina. L’ha spuntata lo Stoccarda del DS Sven Mislintat, il capo scout che ha costruito il Borussia Dortmund di Klopp, uno dei principali scopritori di talenti del calcio europeo.

Silas Wamangituka Stuttgard 2020-21Getty

Il primo anno in 2. Bundesliga è stato di transizione, tempo di abituarsi e calarsi in una nuova realtà. La svolta è arrivata a gennaio con l’arrivo di Pellegrino Matarazzo, che gli ha costruito un ruolo sostanzialmente ad hoc, da esterno destro offensivo nel suo elaboratissimo 3-2-4-1. Ha terminato la stagione con 7 reti e 8 assist, ma soprattutto la sensazione di avere tantissimo potenziale ancora da esprimere.

In Bundesliga, in effetti, è stato così. Giocando sempre nello stesso ruolo, anche se a volte è stato spostato in posizione più centrale, la sua velocità è diventata un’arma letale del club Svevo. Dribbling, accelerazioni brucianti con e senza palla, freddezza sotto porta. Che ricordano quelle del suo idolo Aubameyang. In più, Silas ha vinto il premio di rookie del mese per tre volte tra novembre 2020 e febbraio 2021. E quello della stagione.

Oltre che segnalarsi per i numeri, Silas è diventato famoso anche per un gesto particolare contro il Werder Brema: ha segnato il goal del 2-0 nel recupero fermandosi davanti alla linea di porta e aspettando il rientro degli avversari prima di calciare in rete. In molti l’hanno letta come una provocazione.

Non ha accresciuto la sua fama in positivo. Così come il suo egoismo, che i suoi compagni però hanno imparato ad apprezzare.

“So che a Silas non piace tanto passare la palla, ma finché segna a me va benissimo così”, ha dichiarato Kalajdzic dopo il goal segnato contro il Mainz dal congolese.

La sua crescita vertiginosa ha subito un brusco stop a marzo: contro il Bayern Monaco ha rimediato la rottura del legamento crociato. È rimasto a guadare i suoi compagni per 8 mesi. Lo scorso 26 novembre contro il Mainz è riuscito a rimettere piede in campo, mettendo fine a un incubo. Anzi, un doppio incubo.

Il prossimo passo? Nonostante sia uno dei giocatori africani più forti, Silas non ha ancora avuto l’opportunità di giocare con quella che è la sua nazionale, la Repubblica Democratica del Congo. L’ex CT Nsengi-Biembe negli anni scorsi era arrivato a dire che non aveva mai sentito parlare di Silas in Congo e che comunque non l’avrebbe potuto convocare per questioni burocratiche.

Oggi ha un nome, vero. Un talento, puro. Ambizioni di top club. Può giocare in nazionale. Il 2022, per Silas, sarà un nuovo inizio.

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