All'89' della partita contro il Newcastle, Shola Shoretire ha aggiunto il proprio nome a una lunga lista di illustri giocatori del Manchester United, facendo il suo esordio assoluto con la maglia dei Red Devils.
Il 17enne è stato convocato per la seconda volta da Solskjaer, dopo aver trovato posto in panchina contro la Real Sociedad nei sedicesimi di Europa League. Buona la seconda. Esordio assoluto. Contro la sua ex squadra.
Dopo aver festeggiato il suo 17° compleanno all'inizio di febbraio, lo United ha annunciato nei giorni successivi che Shoretire aveva firmato il suo primo contratto da professionista nonostante l'interesse di Barcellona, Paris Saint-Germain, Juventus e Bayern Monaco. È stato subito promosso per allenarsi sotto l'occhio vigile di Solskjaer, rimasto colpito dal suo talento. Tanto da gettarlo nella mischia anche nella gara di ritorno contro la Sociedad, diventando il più giovane di smepre con i Red Devils in Europa a 17 anni e 23 giorni.
Nato nel nord-est, la prima educazione calcistica formale di Shoretire è arrivata al Wallsend Boys Club, a cui si è unito all'età di sei anni. Il Wallsend ha una ricca storia nello sfornare giocatori che lasciano il segno nel calcio professionistico, vedi Michael Carrick, Steve Bruce e Alan Shearer.
Shoretire è sul punto di diventare l'83° giocatore venuto fuori dal Wallsend a fare il suo debutto ai massimi livelli.
"Quando qualcuno ha quel talento, è ovvio", dice a Goal Ian Riley, che ha allenato Shoretire nella Under 8 del Wallsend.
"Se gli lanci una palla, succede e basta. Puoi insegnare ai ragazzi come controllare un pallone e lavorare sul tocco, ma alcuni di loro possiedono abilità naturali e Shola era uno di quelli".
"Ovunque abbia giocato ha fatto bene, perché aveva determinazione e ha sempre avuto fiducia, anche se giocava principalmente sulla fascia destra. Gli piaceva dribblare e saltare gli avversari, crossare e far goal. Era un piccolo 'tuttofare'".
"Ci sono molti giocatori che possiedono grande talento ma che non ce la fanno, Shola invece aveva quella spinta e ciò si poteva vedere fin dalla tenera età. Era sempre tranquillo, sempre ascoltato, sempre determinato e ha sempre voluto vincere: questo non si insegna".
Shoretire ha trascorso solo 12 mesi col Wallsend, che ha portato al titolo, prima di entrare nell'accademia del Newcastle United e stregare l'ex allenatore David Ballantyne.
"Quando è arrivato, era piccolo ma forte come un bue, e quello che mi ha davvero colpito è stato il suo atletismo", dice Ballantyne a Goal.
"Ho allenato migliaia di ragazzi nel corso degli anni, e posso contare quelli che hanno una reale possibilità di diventare professionisti: in lui, però, c'era qualcosa di speciale".
"È veloce, davvero un atleta naturale, con una leggerezza che lo ha reso ancor più rapido col pallone nel gioco di gambe. Quasi mai riusciva a toglierglielo, mi ricordava il primo Micah Richards: veloce, forte e tecnico. Aveva un ottimo atteggiamento, era quasi un perfezionista. Era frustrato se non gli riusciva qualcosa".
Shoretire era così determinato a voler essere il migliore che avrebbe lavorato con Ballantyne - che possiede la compagnia di allenatori 'Feet4Football' - uno contro uno al parco, con sessioni a volte fino a tarda sera.
L'unica frustrazione di Ballantyne è il non essere stato in grado di mantenere Shoretire nel nord-est, dove è convinto che avrebbe già giocato in prima squadra con il Newcastle.
Il giovane attaccante invece partì per Manchester dopo due anni con i Magpies e, essendo stato originariamente notato dagli scout dell'Academy del Manchester City, alla fine trovò casa ad Old Trafford.
Da quando è arrivato allo United ha giocato al di sopra della sua fascia d'età, diventando nel 2018 il giocatore più giovane ad essere mai sceso in campo nella UEFA Youth League quando ha debuttato nel torneo all'età di 14 anni e 314 giorni.
La scorsa stagione ha giocato con la squadra U18 a d Old Trafford quando hanno raggiunto le semifinali della FA Youth Cup, segnando un goal memorabile nella vittoria ai quarti di finale contro il Wigan nonostante avesse trascorso l'intera giornata a scuola prima di unirsi alla squadra la sera.
In questo periodo è stato una figura chiave per l'U23 di Neil Wood, segnando sei goal e regalando tre assist in 13 partenze, inclusa una tripletta nella recente vittoria per 6-4 sui Blackburn Rovers completando un trio devastante con il nuovo acquisto Amad Diallo e il centrocampista francese Hannibal Mejbri.
Mentre Shoretire continua a crescere, ci si chiede quale sarà il suo ruolo definitivo, visto che ha giocato su entrambe le fasce in attacco, come punta centrale e come 10. Un versatilità paragonata a quella del compagno Mason Greenwood.
Indipendentemente dalla posizione, comunque, Shola è pronto al grande salto.
"Con il passare della stagione il suo talento è emerso, così come il suo lavoro senza palla nel rincorrere gli avversari nel finale di partita", ha detto Wood di recente.
"Si vede la qualità della sua tecnica e dei suoi tocchi. È a suo agio nel ricevere il pallone in spazi stretti, dove si gira rapidamente. Ha appena compiuto 17 anni e sta giocando contro alcuni ragazzi più grandi, quindi ha dovuto trovare il modo di farcela e lo ha fatto davvero bene".
Non c'è dubbio che Shoretire, ad Old Trafford, nel prossimo futuro lascerà il segno: se le big d'Europa hanno provato ad assicurarselo, d'altronde, un motivo esiste.