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Gio Reyna Berhalter USA WCGetty

Lo sfogo di Gio Reyna: "Il CT ha limitato il mio ruolo, questo ha influenzato il mio atteggiamento"

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I prossimi Mondiali del 2026 saranno un banco di prova importantissimo anche per i Paesi ospitanti: Messico, Canada, ma soprattutto Stati Uniti, che in Qatar hanno raggiunto gli ottavi di finale, prima di essere eliminati dall'Olanda.

Non è stata una grandissima esperienza, però, quella dei ragazzi di Gregg Berhalter, che hanno vissuto diverse settimane caratterizzate da un clima difficile all'interno dello spogliatoio legato alla figura di una delle stelle della squadra, Gio Reyna.

Il giocatore del Borussia Dortmund sarebbe andato vicinissimo all'essere spedito a casa alla vigilia di Qatar 2022 a causa di una "mancanza di impegno" mostrata in allenamento e nell'amichevole contro l'Al-Gharafa, e ammessa anche dallo stesso Commissario Tecnico al Summit sulla Leadership Morale dell'Istituto HOW, a New York, nei giorni scorsi, che ha parlato senza riferimenti specifici, prima della ricostruzione avvenuta grazie a MLSSoccer.com.

"C’era un giocatore che chiaramente non soddisfaceva le aspettative dentro e fuori dal campo: eravamo pronti a prenotargli un biglietto per tornare a casa. […] Gli abbiamo detto che avrebbe dovuto scusarsi con il gruppo e il perché delle scuse, andare più in profondità del semplice ‘Ragazzi, mi dispiace’”.

Reyna è poi stato lasciato in panchina per due delle tre gare della fase a gironi, subentrando nella ripresa della sfide contro Inghilterra e Olanda. Non proprio carinissimo, comunque, rivelare quanto accaduto all'interno dello spogliatoio.

E, soprattutto, quanto basta per generare un effetto domino a livello mediatico, che ha coinvolto lo stesso Reyna, che ha affidato ai social una lunga lettera di sfogo, nonostante la precisazione di Berhalter: "Non è importante chi fosse, l'importante è che il gruppo avesse chiari gli standard".

“Speravo di non commentare i Mondiali: credo che le cose che accadono nello spogliatoio debbano rimanere private. Detto questo, sono state rilasciate dichiarazioni che riguardano la mia professionalità e il mio carattere, quindi sento il bisogno di fare una piccola dichiarazione. Poco prima della Coppa del mondo, Berhalter mi ha detto che il mio ruolo nella competizione sarebbe stato molto limitato. Ero devastato: sono una persona che gioca con orgoglio e passione. Il calcio è la mia vita e credo nelle mie capacità".

Reyna ha comunque ammesso la mancanza di impegno, dovuta, però, alla comunicazione del commissario tecnico.

"Sono anche una persona molto emotiva e riconosco pienamente che lascio che le mie emozioni abbiano avuto la meglio su di me, influenzando i miei allenamenti e i miei comportamenti dopo aver appreso del mio ruolo limitato. Mi sono scusato con i miei compagni di squadra e con l’allenatore per questo e mi era stato detto che fossi stato perdonato. Poi mi sono scrollato di dosso la delusione e ho dato tutto ciò che avevo, dentro e fuori dal campo".

La stilettata del giovane calciatore è legata proprio alla copertura continua sull'argomento, pane quotidiano per i media negli USA.

"Sono deluso dal fatto che ci sia una copertura continua su questo argomento ed estremamente sorpreso che qualcuno dello staff degli USA abbia contribuito a tutto questo. Amo la mia squadra, amo rappresentare il mio Paese e adesso mi sto solo concentrando sulla mia crescita come calciatore e come persona. Spero che ogni persona si concentri solo su ciò che riguarda gli obiettivi della Nazionale maschile, così da poter godere dei successi dei Mondiali del 2026".
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