La Serie A 2020/2021 ha avuto il suo epilogo ed emesso tutti i verdetti: Inter campione d'Italia e in Champions League assieme a Milan, Atalanta e Juventus; Napoli e Lazio in Europa League, Roma in Conference League e le tre retrocesse: Benevento, Crotone e Parma.
Classifica finale frutto di tanti fattori che, intersecandosi tra di loro, hanno determinato i vari piazzamenti con tanto di rispettive gioie e rimpianti. La gioia maggiore è quella dell'Inter che, grazie ad un girone di ritorno mostruoso chiuso con 50 punti all'attivo, ha letteralmente sbaragliato la concorrenza assicurandosi l'aritmetica certezza del titolo con ben quattro turni d'anticipo.
Un rendimento 'macchiato' dall'unico ko rimediato a Torino contro la Juventus e in parte agevolato dall'assenza del doppio impegno che avrebbe potuto togliere energie preziose ai ragazzi di Conte, al suo quarto Scudetto da allenatore dopo i tre vinti sulla panchina della 'Vecchia Signora'.
Alle spalle dei nerazzurri troviamo il Milan, che al giro di boa aveva svoltato davanti a tutti ed ora deve accontentarsi di un ritorno in Champions League atteso da ben sette anni. Champions a cui non prenderà parte per il secondo anno di fila il Napoli, penalizzato da un girone d'andata deficitario: 34 punti all'attivo, prima dei 43 con cui gli azzurri hanno chiuso la seconda parte del campionato, peggio solamente dell'Inter schiacciasassi.
Rendimento a specchio per la Juventus, mentre l'Atalanta ha confermato la tendenza da 'motore a diesel' carburando col passare delle giornate e mettendo in mostra una forma fisica straripante, che ha risentito solo in piccola parte dell'impegno infrasettimanale in Europa.
Per la Roma c'è la consolazione dell'approdo nella neonata Europa Conference League, strappata al Sassuolo grazie alla migliore differenza reti totale (+10 vs +8) e nonostante un ritorno piuttosto deludente: 25 punti conquistati dai giallorossi che diciannove giornate fa erano quarti, in piena zona Champions, finendo poi per concentrare la quasi totalità delle energie sull'Europa League dove è arrivata una cocente eliminazione in semifinale per mano del Manchester United.
Restando sempre in tema di 'crolli' bisogna sottolineare quello del Verona che, per sua fortuna, ha ipotecato la salvezza in largo anticipo facendo passare in secondo piano i 15 punti del ritorno; quattro in più del Benevento, il cui campionato è letteralmente diviso a metà: undicesima posizione al termine del girone d'andata con 22 punti, appena 11 nella seconda parte e retrocessione inevitabile, propiziata anche dall'exploit del Cagliari che con Semplici in panchina ha trovato la quadra giusta per confermarsi tra i grandi. Lo stesso dicasi per il Genoa, a cui Ballardini ha cambiato i connotati di una classifica che a dicembre era pessima: Natale passato all'ultimo posto, prima della rinascita che ha regalato la quattordicesima salvezza consecutiva.
Chiusura con il Parma, retrocesso nel modo peggiore con lo status di 'fanalino' di coda: solo 7 i punti totalizzati nel ritorno, risultato dell'unica vittoria (contro la Roma) e di tante occasioni perse per dare un senso diverso ad una stagione da dimenticare al più presto con un progetto che consenta di tornare immediatamente nell'Olimpo del calcio italiano.