Maurizio Sarri e il Verona si ritroveranno nuovamente di fronte, uno contro l'altro, sabato sera nell'anticipo del Bentegodi. Un incontro-scontro apparentemente normale, come tanti altri. E invece no. Perché alle spalle ci sono storie piuttosto tese, risalenti a qualche anno fa e solo parzialmente dimenticate dai diretti interessati.
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Sarri, per dire, il Verona lo ha anche allenato. Per poche, pochissime settimane. Campionato 2007/08, l'Hellas è precipitato da qualche mese in Serie C e, da "Juventus della categoria" com'era stato inizialmente definito dai suoi stessi dirigenti, precipita inesorabilmente nei bassifondi della classifica. Un disastro che convince la società, dopo aver iniziato il campionato con Franco Colomba, a far da parte anche Davide Pellegrini per affidarsi a lui, il quarantottenne di Figline Valdarno.
Per Sarri, reduce da una toccata e fuga all'Avellino (abbandonato prima dell'inizio della stagione), l'avventura in Veneto si risolve in un sonoro flop: un pareggio racimolato in casa della Pro Sesto all'esordio, poi cinque sconfitte consecutive contro Sassuolo, Cavese, Venezia, Legnano e Ternana. Totale: sei partite, un pari e zero vittorie.
Per Maurizio, dopo nemmeno due mesi, è già la fine: esonero. Amaro, amarissimo, ma inevitabile. Arrivato il 31 dicembre 2007, viene cacciato il 28 febbraio 2008. Per la cronaca, la stagione del Verona si concluderà ancora con Pellegrini in panchina e con l'epica salvezza conquistata ai playout contro la Pro Patria, grazie a una rete provvidenziale messa a segno nei minuti finali dall'uzbeko Zeytulaev.
Qualche anno dopo, Sarri e il Verona si incrociano nuovamente. Questa volta da avversari. Ma non sul campo: fuori, sul terreno delle dichiarazioni e delle polemiche. 2010/11: l' Alessandria del tecnico toscano viene eliminata nella semifinale playoff di Serie C e Maurizio se la prende nel post partita con l'arbitraggio e con il sistema in generale, a suo dire programmato per organizzare una finale tra l'Hellas e la Salernitana.
L'allenatore gialloblù è Andrea Mandorlini, che poi la doppia finale coi campani la vincerà, portando il Verona prima in B e poi in A. Le dichiarazioni di Sarri su presunti favoritismi alle formazioni più blasonate della terza serie non gli sono piaciute. E così arriva la risposta, piccata e singolare:
"Non mi piace parlar male degli altri allenatori, però so che Sarri è uno che veste sempre di nero e non porta proprio bene. Vede le cose in maniera negativa".
Mandorlini non siederà sulla panchina del Verona, sabato sera: oggi allena il Padova in Serie C. L'ascesa inarrestabile di Sarri nel grande calcio, invece, si è conclusa con l'approdo alla Juventus. Primo davanti a Inter e Lazio, l'ex allenatore del Napoli ora vuole la fuga in classifica. E chiede strada a quel Verona che un paio di dispiaceri, nella propria carriera, glieli ha dati.




