
È il 24 febbraio 2009, a 'San Siro' si giocano gli ottavi di Champions League. L'Inter di Mourinho ospita il Manchester United di Sir Alex Ferguson in totale emergenza. Al centro della difesa, infatti, c'è la meteora Nelson Rivas ma la vera sorpresa dello Special One si chiama Davide Santon.
Il terzino, allora appena diciottenne, qualche settimana prima ha debuttato in Serie A ma in Champions League si tratta della prima assoluta. E perdipiù contro Cristiano Ronaldo, Pallone d'Oro in carica e già stella assoluta del calcio mondiale. Sembra un azzardo, si rivelerà la mossa vincente.
L'Inter limita i danni e Santon, schierato terzino sinistro, di fatto annulla CR7 al quale non riesce quasi niente. Risultato finale? 0-0 e pioggia di elogi per quel ragazzino con ancora qualche accenno di acne adolescenziale sul viso.
Mourinho se lo coccola, convinto di avere lanciato un talento destinato a scrivere pagine importanti nella storia dell'Inter e del calcio italiano, come rivelato qualche anno dopo non senza rimpianti.
"E' un fenomeno. Si è conquistato sul campo la mia fiducia. Aveva soltanto bisogno di un allenatore che credesse in lui. Santon ha avuto due grossi, grossi infortuni. Ma a 17 anni tutti dicevano che sarebbe diventato per l'Inter ciò che Maldini è stato per il Milan".
Una previsione che purtroppo non si avvererà mai. Un serio infortunio al menisco impedisce a Santon di essere tra i protagonisti del Triplete, mentre con l'arrivo di Benitez gli spazi si riducono tanto che l'Inter decide di girarlo al Cesena in cambio di Nagatomo.
AFPIn Romagna non convince, così torna all'Inter ma di passaggio. I nerazzurri lo cedono al Newcastle, stavolta a titolo definitivo. Sembra la fine della storia di Santon in nerazzurro, invece sarà solo un arrivederci.
Nel gennaio 2015 infatti Roberto Mancini chiede e ottiene il ritorno di Santon. La seconda avventura a Milano però se possibile sarà ancora meno fortunata della prima tra qualche problema fisico di troppo e prestazioni tutt'altro che convincenti.
Nel 2018 così finisce di nuovo sul mercato, ad acquistarlo è la Roma. Poco più di quattro anni in giallorosso, con 53 presenze e 3 assist, prima di decidere di ritirarsi e appendere gli scarpini al chiodo.
"Sono costretto a smettere di giocare. Non per non aver avuto offerte, non per altro, ma perché il mio corpo, con tanti infortuni avuti in passato, non ce la fa più. Sono costretto a farlo. Non voglio, ma devo".
Tra i ricordi felici della carriera di Santon resterà la notte, quella del 2009, ovviamente indimenticabile per l'ormai ex terzino che qualche tempo fa ha ricordato il suo debutto contro CR7.
"Essendo così giovane ero anche un po’ ingenuo. Non mi rendevo conto dell’importanza di quella partita. Tre o quattro mesi prima giocavo alla Playstation con lui. È stata un’emozione particolare. La soddisfazione più grande è stata che lui a fine partita mi ha abbracciato e mi ha fatto i complimenti".
