Torino, bianconera, si alza in piedi quando Angel Di Maria, "El Fideo", riaccende le speranze di qualificazione agli ottavi di Champions League con un tocco filtrante che fa pensare alla piena maturità raggiunta da una squadra che tra diversi problemi si era trovata ad affrontare un difficilissimo cammino europeo, "svoltato" dai tre assist, appunto, dell'argentino contro il Maccabi Haifa. Il secondo e quello che sarebbe stato, in ordine, il terzo (senza fuorigioco) sono da riguardare più volte.
Sono due contropiedi condotti dal "Fideo" che, dopo aver alzato la testa, serve Dusan Vlahovic con due dei filtranti che hanno fatto scuola, dalle parti di Rosario: di mezzo esterno e di piattone. Autostrade finalizzate dall'attaccante serbo, in goal solo una delle due volte, come detto, per la segnalazione del guardalinee. Il messaggio, comunque, era chiaro.
I problemi di una Juventus che all'Arechi, diversi mesi dopo quella gara di inizio ottobre, si è trovata ad affrontare una "sfida salvezza" contro la Salernitana, come l'ha definita Massimiliano Allegri, non dipendono completamente dalla mancanza di continuità nel minutaggio della coppia Vlahovic-Di Maria: certo è che poter contare di nuovo su questa facilita il compito.
E infatti: 0-3 a Salerno, con sicurezza e ritmi elevati, e un gioco che almeno per un'ora è stato da applausi. E non era semplice: perché è vero che la classifica dice che i bianconeri, senza la penalizzazione, avrebbero 41 punti e sarebbero al terzo posto, ma la realtà dei fatti è diversa. La formazione di Allegri di punti ne ha 26 e 23 erano quelli che aveva prima del fischio d'inizio di Rapuano. E, soprattutto, non vinceva da tre turni in Serie A.
Il ritorno della coppia ha facilitato il lavoro, però, come si diceva, e questo al di là delle giocate singole. E' proprio una questione di sicurezza, quella che si palesa a un certo momento della partita: e questa passa da tanti aspetti. Il gruppo in primis.
"Ci tenevo: per un attaccante è fondamentale fare goal. Ringrazio Di Maria che mi ha lasciato il rigore: per me era troppo importante".
Ci tiene a sottolinearlo Vlahovic ai microfoni di DAZN, nel post-gara: il gesto del "Fideo" è importante anche e soprattutto perché da lì si deve passare per ricostruire le certezze bianconere nella seconda metà di stagione. E perché far sbloccare il serbo serve a tutti, da quelle parti.
"Gli mancava solo il goal perché anche fisicamente è più leggero e si muove meglio: è più brillante. Anche Di Maria ha fatto bene: mi facesse tutte le partite giocando 60' minuti così, avremmo dei vantaggi importanti".
Anche Allegri sa che riavere Di Maria a quei livelli è fondamentale, soprattutto in coppia con Vlahovic che, dopo aver calciato il rigore, va a cercare l'argentino per ringraziarlo. In una serata che ha ricordato sia la prestazione dei due contro il Maccabi Haifa, sia quella d'esordio in campionato contro il Sassuolo. Quasi una vita fa: con altri presupposti e situazioni che, adesso, la coppia Vlahovic-Di Maria vogliono ridefinire.
.jpg?auto=webp&format=pjpg&width=3840&quality=60)



