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Roony Bardghji NXGN GFXGetty/GOAL

Roony Bardghji, il prodigio svedese da record che piace alle big d'Europa

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"Ricordatevi questo nome: Wayne Rooney!"

Questo commento di Clive Tyldesley fa parte del tessuto del calcio inglese fin dal 2002, quando l'allora 16enne Wayne Rooney segnò con la maglia dell'Everton contro l'Arsenal il suo primo goal in Premier League, con un gran tiro dalla distanza. Rooney, ovviamente, è poi diventato il migliore marcatore di tutti i tempi sia dell'Inghilterra che del Manchester United e, sebbene qualcuno ritenga che non abbia raggiunto il massimo livello, molti speravano in questo quando 19 anni fa si fece conoscere al mondo.

Tornando ai giorni nostri, c'è un nuovo Roony di 16 anni (non Rooney) che sta avendo un impatto simile, questa volta in Scandinavia: un giocatore che alcuni credono abbia il potenziale per eguagliare la notorietà del suo quasi omonimo in tutto il mondo.

Roony Bardghji - che generalmente viene chiamato solo per nome - era a meno di due settimane dal suo 16° compleanno quando ha segnato la sua prima rete con la maglia della prima squadra del Copenhagen alla fine di novembre, diventando il marcatore più giovane del massimo campionato danese. Questa è l'ultima pietra miliare di un percorso che sembra destinato a concludersi con l'arrivo in uno dei top club europei, che si stanno già contendendo la sua firma. Chelsea, Barcellona, ​​Bayern Monaco e Ajax hanno già inviato osservatori per vedere Roony in azione, e altri lo faranno alla ripresa del torneo danese a febbraio.

Nato in Kuwait da genitori siriani, la formazione calcistica di Roony è iniziata formalmente dopo il trasferimento in Svezia all'età di sette anni e, dopo dei periodi in un paio di squadre amatoriali locali, è stato tesserato dal Malmoe nel 2019. Nonostante all'epoca avesse solo 14 anni, è stato lanciato direttamente nella squadra Under 19.

"Ciò che mi ha colpito principalmente è stata la sua dedizione nel voler migliorare e allenarsi" ha dichiarato a 'Sportexpressen' l'allenatore dell'Under 19 del Malmoe, Jeffrey Aubynn. "Aveva tanta qualità, nella comprensione del gioco e nel modo di intendersi con i compagni, un livello incredibilmente alto per un ragazzo così giovane".

Un anno dopo l'arrivo di Roony a Malmoe, è stato il Copenhagen ad assicurarselo, offrendogli un ingaggio astronomico che, si dice, abbia infranto tutte le regole non ufficiali di trasferimento dei giovani calciatori. Si diceva anche che il Chelsea fosse interessato, ma la società danese - che ha dato priorità allo sviluppo dei giovani negli ultimi anni - era alla disperata ricerca di un accordo dopo aver perso il compagno di talento scandinavo di Roony, Andreas Schjelderup, del Nordsjaelland.

Come al Malmo, Roony ha iniziato la sua carriera nell'Under 19 del Copenhagen, dove ha segnato tre goal e fornito tre assist nelle sue prime 11 partite durante la stagione 2020-21. Si è confermato con quattro reti nelle prime nove gare di questa stagione, prima di essere chiamato in prima squadra dal manager Jess Thorup a novembre.

Le norme della Superliga danese non consentono ai giocatori di fare il loro debutto in prima squadra fino a quando non compiono 16 anni, ma Thorup non ha perso tempo e lo ha subito inserito nell'undici titolare contro l'Aarhus soltanto sei giorni dopo il sedicesimo compleanno. Questo lo ha reso il più giovane esordiente nella storia del Copenhagen, prima di segnare la sua prima rete una settimana più tardi. Quindi, cosa rende Roony - che, forse prevedibilmente, è stato soprannominato 'il Messi svedese' da alcuni media a causa della sua propensione a giocare sulla destra per poi rientrare sul piede sinistro - così speciale?

"Ha qualità eccezionali che spiccano", ha spiegato a 'Sportexpressen' il ct della Svezia Under 17, Roger Franzen. "Ha comprensione del gioco, oltre a un buon equilibrio e coordinazione, il che significa che ha una tecnica eccezionale con la palla tra i piedi. È incredibilmente difficile togliergli la palla. È bravo nell'uno contro uno e ha un buon tiro. Può tirare con entrambi i piedi, anche se fondamentalmente è mancino: questo lo rende poco leggibile per i difensori avversari".

Franzen, sotto la cui guida Roony ha segnato cinque goal nelle sue prime sei presenze con l'Under 17, ha anche affrontato questi paragoni con Messi.

"Ci sono molti buoni giocatori e non sai mai come andrà a finire per loro. Il nostro miglior calciatore di tutti i tempi (Zlatan Ibrahimovic) non ha giocato una partita internazionale giovanile fino a quando non ha collezionato quattro presenze nell'Under 19. Anche Emil Forsberg non ha giocato in nazionale fino a quando non ha raggiunto l'Under 19. Non voglio fare parallelismi, non è giusto. Ma Roony ha un potenziale molto grande. Fa le cose giuste ogni giorno, ed è per questo che è già arrivato così lontano".

Per quanto riguarda ciò che riserva l'immediato futuro di Roony, il Copenhagen è intenzionato a giocare al rialzo nel caso in cui una delle squadre interessate presenti un'offerta nel 2022. Thorup, invece, è desideroso di averlo a disposizione in una squadra che include già altri ragazzi di talento come il nazionale islandese Isak Bergmann Johannesson e il duo danese formato da Victor Kristiansen e William Boeving.

"Non è nostra intenzione che loro (i giovani giocatori del Copenaghen) debbano restare qui solo per poche partite e poi andare via", ha detto Thorup a 'Tipsbladet'. "Dovrebbero preferibilmente rimanere qui per alcuni anni e aiutare il Copenhagen a ottenere buoni risultati. Quando sarà il momento giusto e ci saranno le offerte dei grandi club, questo potrà essere un ottimo trampolino di lancio. Ora, però, Roony deve fare la differenza col Copenhagen".

E i segnali in tal senso sono buoni, anche se il futuro potrebbe essere altrove. Per ora, ricordatevi questo nome: Roony Bardghji.

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