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Andrea Belotti HJK Europa LeagueGetty

Il "canto del Gallo" nella notte della Roma: Belotti si prende l'Olimpico

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Prima di salutare il Torino, Andrea Belotti aveva messo a segno una tripletta a inizio maggio al Castellani contro l'Empoli: un "bacio d'addio" in meno di venti minuti dal suo ingresso in campo. Quindi tre prestazioni "normali" contro Napoli, Verona e Roma, prima di lasciare i granata.

Ecco, l'ultima è la più classica delle partite del destino: il saluto all'Olimpico-Grande Torino proprio contro la sua futura squadra, pur a sorpresa: perché fino ad agosto Belotti in giallorosso era solo un'idea. Nulla più.

Quando Nicolò Zaniolo ha preso palla e seminato il panico sulla sinistra, contro l'Helsinki, il "Gallo" è esattamente dove dovrebbe essere: al centro dell'area, in attesa di un assist. Che arriva, ovviamente: e da lì fa quello che gli riesce meglio. Segnare.

Nell'esultanza sotto la Curva Sud dell'Olimpico c'è tutto: il sorriso di un giocatore che ha vissuto stagioni complesse, le ultime, tra polemiche e infortuni, la consapevolezza di essere in una squadra che può esaltarlo.

Anche un accento statistico, dato che si tratta del suo primo goal nella fase a gironi di una competizione europea con un club: l'ultimo "europeo" risaliva ai preliminari di Europa League disputati con il Torino nel 2019, contro il Wolverhampton.

E poi c'è la "cresta": l'iconico gesto del "Gallo", anche in maglia giallorossa, dopo una prestazione che può essere anteposta alla definizione di "calcio di Andrea Belotti".

"La gente talentuosa che abbiamo davanti deve essere più cattiva: abbiamo tante opportunità e dobbiamo metterle dentro. Anche il "Gallo" mi sembra abbia questa malattia perché l'ho visto oggi fare 4-5 giocate di tacco e il tacco non è da lui. Deve mettere la palla dentro la porta: con il ginocchio, con il culo, con la testa, ma deve metterla dentro. Magari anche lui è con il virus del fantasista".

Alza l'asticella e la soglia dell'attenzione José Mourinho, intervenuto a "Sky" dopo la sfida contro l'Helsinki, ricordando a Belotti il suo compito: segnare.

E' il primo, è impossibile prevedere quanti goal riuscirà a siglare con la maglia della Roma: intanto il "Gallo" canta nella notte europea della Roma di Mou. E se la gode.

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