Vi ricordate Rodrigo Defendi? Se la risposta è no, non preoccupatevi. Non è certo un problema di memoria. Il suddetto non è certo stato uno di quei calciatori in grado di lasciare un segno indelebile nei club nei quali ha militato.
Eppure a Roma, sponda giallorossa, più di qualcuno ancora lo ricorda. Certo, serve una bella memoria, dato che complessivamente il brasiliano ha giocato esattamente 97 minuti.
Il suo approdo a Trigoria era stato accolto con discreto entusiasmo. Il difensore centrale, nato a Ribeirão Preto il 16 giugno 1986, si presenta come un prospetto interessante.
La sua carriera parte dal Cruzeiro, squadra con la quale non esordirà mai nel campionato brasiliano. Non farà in tempo, perché verrà portato in Europa molto prima.
Una certa autorevolezza ed eleganza nel guidare la difesa sono le caratteristiche che colpiscono il Tottenham, con l'allora direttore sportivo Frank Arnesen, ex calciatore poi divenuto dirigente in diverse realtà europee di primissimo piano, che stacca un assegno da oltre mezzo milione di sterline per un ragazzo non ancora maggiorenne.
Il passaggio dal sole brasiliano alla pioggia lenta ma costante di Londra si fa sentire sul difensore. Le qualità ci sono, soprattutto nel piede mancino, ma quello che fa con la squadra riserve del Tottenham non basta a far in modo di meritarsi una chance in Premier League.
Per crescere e non restare piantato nel limbo, Defendi decide di venire a confrontarsi con il campionato italiano. Lo prende in prestito l'Udinese nel gennaio del 2006 e gli permette di esordire nel calcio dei professionisti.
Le prime due partite sono però da dimenticare. Il battesimo con la maglia bianconera avviene in Coppa Uefa contro il Lens e termina con 90 minuti in campo e la vittoria dei francesi per 1-0.
GettyUn ko indolore, per carità, dato che l'Udinese passerà il turno forte del 3-0 dell'andata. Ma certo non il modo migliore per presentarsi ai nuovi tifosi. E la seconda partita da titolare va ancora peggio.
Stavolta si gioca in Serie A, a San Siro contro l'Inter. Ma la Scala del Calcio diventa il teatro degli incubi per Defendi, sostituito dopo 54 minuti sul 2-0 per i nerazzurri. La partita finirà 3-1. E le altre due presenze del brasiliano in bianconero terminano con altrettanti pareggi (Ascoli in campionato, Levski Sofia in Coppa Uefa).
Un rendimento ampiamente insufficiente, che spinge l'Udinese a rispedirlo a Londra senza troppi complimenti. Il Tottenham non lo annovera tra le sue risorse e trova la Roma disponibile ad accoglierlo - sempre in prestito - per completare il pacchetto difensivo della rosa messa a disposizione di Luciano Spalletti.
L'approdo nella capitale è però un altro buco nell'acqua. Il tecnico di Certaldo non vede in lui un calciatore in grado di insidiare la titolarità della coppia Christian Chivu-Philippe Mexes.
L'esordio di Defendi in giallorosso arriva in Champions League nella vittoriosa trasferta in casa dell'Olympiacos. Il difensore brasiliano entra al minuto 92 per l'omonimo e connazionale Rodrigo Taddei - autore in quella partita del celeberrimo gesto tecnico che verrà conosciuto con il nome di Aurelio - e gioca precisamente sessanta secondi prima che l'arbitro sancisca la fine dell'incontro.
Ed è proprio il suo ingresso "nella partita dell'Aurelio" che permette ancora oggi a molti romanisti di ricordare la figura di Rodrigo Defendi.
Alla presenza nella notte europea del Karaiskakis ne seguirà solo un'altra svariati mesi più tardi, quando Spalletti lo lancia titolare nella sfida di ritorno degli ottavi di Coppa Italia contro la Triestina.
Alla Roma, forte del 2-1 in trasferta, basta non perdere per ottenere la qualificazione. Un'impresa tutt'altro che impossibile considerato lo scarto di categorie tra le due squadre. Defendi in quella partita non sfigura a fianco di Mexes, ma non avrà altre occasioni per confermare le buone sensazioni lasciate trapelare dal match contro gli alabardati.
Pur non giocando più fino a fine stagione, quei 90 minuti più recupero gli permettono di reclamare una delle medaglie per la vittoria della Coppa Italia, con la Roma che batterà in finale doppia l'Inter portando a casa l'ottavo titolo della sua storia nella competizione.
A fine stagione però Defendi si ritrova con un bagaglio da dover rimpacchettare e rispedire a Heathrow. A Londra fa giusto in tempo a tornare per svuotare l'armadietto. Stavolta in maniera definitiva. Da quel momento in poi il difensore brasiliano inizia una peregrinazione che lo porta a cambiare tre continenti e cinque campionati diversi.
Dopo la Roma c'è l'Avellino, dove trascorre un biennio in Serie B da comparsa prima di tornare in Brasile. Prova a ripartire dal Palmeiras, altro tentativo a vuoto. Sei mesi di prestito e zero presenze al Paranà. Dal 2011 al 2016 cambia cinque maglie: Vitoria Guimaraes, Paranà Botafogo, Vitoria e Shijiazhuang Yong.
Un totale di 34 presenze e persino un goal segnato. Non male per un difensore. Se considerassimo una sola stagione. I problemi si presentano nel momento in cui uno score del genere viene spalmato su cinque stagioni.
Nel 2015 la sua carriera ha un guizzo. Il passaggio al Maribor, in Slovenia, sembra fargli trovare la tanto agognata continuità. Due stagioni in gialloviola, 35 presenze pressoché tutte da titolare, un goal e ben due trofei. Defendi guida con personalità ed eleganza la retroguardia del Maribor, aiutando la squadra a mettere le mani prima sulla coppa nazionale e l'anno successivo sul campionato.
La Slovenia sembra rappresentare un nuovo trampolino di lancio per Defendi, che si riaffaccia nel calcio che conta tornando nuovamente in Portogallo: lo accoglie il Desportivo Aves, per quella che si prospetta come un'annata di transizione verso un ulteriore balzo in avanti.
La prima annata a Vila das Aves gli darà molte più soddisfazioni di quelle che potesse immaginare. Nella stagione 2017/2018 il Desportivo vince la sua prima Taça de Portugal, la coppa nazionale, ancora oggi primo e unico trofeo di primo livello conquistato dal piccolo club della freguesia di Santo Tirso.
In quella cavalcata che si concluderà con la vittoria in finale contro lo Sporting Lisbona, Defendi metterà il suo timbro in ben due occasioni. Il primo contro l'Uniao Madeira agli ottavi, gara nella quale sancirà il momentaneo 3-0. Ma il capolavoro di Defendi avviene ai quarti in casa del Rio Ave. In quella partita il brasiliano segna il momentaneo 1-1 e al 90esimo, sul risultato di 3-2 per i padroni di casa che sancirebbe l'eliminazione del Desportivo, serve a Cristian Arango la palla che vale il 3-3 e i supplementari.
Ma il suo contributo non è finito, perché al minuto 105 offrirà un altro assist ad Arango, portando la sua squadra in vantaggio. L'incontro però terminerà solo ai calci di rigore, con la vittoria per 5-4 di Defendi e compagni.
Dopo un'altra stagione in Portogallo da attore secondario, il centrale mancino passa all'Estoril, dove accumulerà un paio di presenze prima di finire svincolato.
Oggi, superati i 36 anni, Defendi è svincolato e alla ricerca di una squadra. Tra le soft skills da aggiungere al suo curriculum suggeriamo quella di conquistatore di coppe nazionali al primo colpo.


