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QUARESMA GFXGOAL

Ricardo Quaresma, il re della 'Trivela': il talento perennemente a metà fra genio e anarchia

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"Ho preso decisioni sbagliate nei momenti importanti della mia carriera. Volevo tutto e subito e alla fine l'ho pagato" - Ricardo Quaresma a 'UEFA.com'

Se Biavati è ricordato per 'il doppio passo', se Johan Cruijff aveva nella 'Cruijff turn' la sua mossa caratteristica e Giovanni Roccotelli fu il primo in Italia ad eseguire la 'rabona', in tempi più recenti l'ala portoghese di origini gitane, Ricardo Quaresma, è passato alla storia soprattutto per la cosiddetta 'Trivela', il suo colpo ad effetto, o, se vogliamo, come direbbero i più giovani, grandi divoratori di videogiochi, la sua tipica 'skill'.

Ma che cosa si intende per 'Trivela'? Un tiro o un cross apparentemente 'innaturale', effettuato colpendo il pallone con l'esterno del piede e imprimendo alla sfera un forte effetto a rientrare, in grado, se eseguito perfettamente, di trarre in inganno difensori e portieri. Un gesto molto bello dal punto di vista estetico, ma, al contempo, evanescente e dannoso quando non riesce.

Con questa sua giocata tipica, Quaresma, attualmente svincolato e senza squadra, ha furoreggiato nel Mondo del calcio per ben 20 anni. Partito dalla sua patria il Portogallo, con l'etichetta del 'fenomeno', nei maggiori campionati europei si rivelerà in realtà un'ala talentuosa ma terribilmente anarchica, fallendo sostanzialmente nelle sue avventure con Barcellona, Inter e Chelsea.

Così in carriera ha giocato per 10 squadre differenti, oltre ad indossare in diverse occasioni la maglia della Nazionale portoghese, con cui ha vinto gli Europei del 2016, pur conquistando titoli quasi ovunque abbia giocato, le maggiori soddisfazioni se le toglie con Sporting CP e Porto, oltre che in Turchia con il Besiktas.

LA NASCITA DELLA 'TRIVELA'

RicardoAndrade Quaresma Bernardo, da tutti noto semplicemente come Ricardo Quaresma, nasce a Lisbona il 26 settembre 1983 da padre di origini gitane e madre angolana e cresce nel quartiere periferico e malfamato di Casal Ventoso.

Le prime passioni sono il karate e l'hockey a rotelle, discipline sportive che pratica a scuola.

"Ero una promessa di questi sport - rivelerà a 'UEFA.com' - e il calcio non mi piaceva, ma alla fine ho scelto quest'ultimo".

Lo chiamano "Ciganito", ovvero "Piccolo zingaro", ma lui andrà sempre fiero delle sue origini. Inizia a giocare a calcio nelle strade del quartiere gli altri bambini e pian piano sviluppa la passione per il pallone.

"Se non fosse stato per il calcio - dirà in un'intervista del luglio 2016 alla rivista 'Visão' - sarei potuto diventare uno spacciatore, avrei potuto essere in prigione o esser morto".

A 7 anni arriva per Ricardo la prima svolta.

"Giocavo con gli amici in giardino, per strada, dovunque - racconterà a 'La Gazzetta dello Sport' in un'intervista del 2008 -. Quartiere Casal Ventoso, posto poco raccomandabile: droga, delinquenza, violenza. Mi vede un osservatore del D.D.S., un club di Lisbona piccolo e soprattutto povero e inizio a giocare lì".

Qui 'brevetta' la giocata che lo renderà famoso.

"La 'Trivela' nasce subito, a 7-8 anni - dirà Quaresma -. Avevo i piedi storti verso l'interno... e mi veniva da toccare il pallone così: sempre d' esterno e sempre con il destro, perché il piede sinistro per me può restare anche a casa. L'allenatore non ne poteva più e un giorno mi fece: 'Se calci un'altra volta in quel modo, ti mando fuori'. Un'azione dopo ero già nello spogliatoio, tristissimo. Lui voleva solo che migliorassi, ma poi si è rassegnato: quel colpo mi 'usciva' e tuttora mi 'esce' così, naturale. E senza bisogno di lavorare per migliorarlo. Prima di me la eseguiva Drulovic, lo slavo del Porto".

Nel 1994, all'età di 10 anni, passa allo Sporting CP ed entra nelle Giovanili di uno dei più importanti club della capitale lusitana, nel quale completerà il suo apprendistato.

GLI ANNI D'ORO IN PATRIA E IL FLOP AL BARCELLONA

Nei sei anni di militanza con le Giovanili biancoverdi, Quaresma si rivela come uno dei talenti più luminosi della società, dove cresce nel mito di Luis Figo, il suo modello calcistico. Come lui gioca nel ruolo di ala destra, venendo impiegato talvolta da esterno di centrocampo, talvolta da attaccante esterno.

"C'è un solo giocatore che ho davvero cercato di copiare - rivelerà -, e si chiama Luis Figo: lo trovavo impressionante e mi dicevo 'Un giorno voglio essere come lui'. Sono stato più fortunato: ho potuto giocarci assieme".

Nel 2000/01 gioca con la Seconda squadra dello Sporting, collezionando 16 presenze, ma già prima della stagione seguente, il tecnico rumeno Laszlo Boloni lo porta in Prima squadra e Quaresma si mette in evidenza già nel precampionato con prestazioni e goal da urlo.

Quaresma è veloce, sa saltare l'uomo in dribbling e finalizzare l'azione con cross o conclusioni a rete vincenti e in tanti indicano l'esterno di Lisbona come futuro campione. A tutelarne gli interessi Jorge Mendes, che subentra come agente a José Veiga e riesce a strappare condizioni contrattuali di prim'ordine per il suo assistito.

Il giocatore prolunga il suo accordo con lo Sporting fino al 2005 e ottiene una clausola rescissoria da 25 milioni di dollari, pari a circa 26 milioni di euro. Impiegato dal suo allenatore Boloni come esterno sinistro a piede invertito nel 3-3-3-1, fa il suo esordio in Primeira Liga il 12 agosto 2001 a 18 anni contro il Porto nella prima giornata di campionato (vittoria casalinga per 1-0 dei biancoverdi).

In due stagioni con i Leoni colleziona complessivamente 72 presenze e 10 goal, facendo anche esperienza a livello europeo in Coppa UEFA, e vince il suo primo Scudetto portoghese nel 2001/02, cui segue anche la Coppa del Portogallo, conquistata battendo in finale il Leixões. Qualche mese dopo arriverà anche la Supercoppa nazionale. Per la velocità e la potenza che dimostra di avere sul terreno di gioco, l'allenatore Boloni lo ribattezza 'Mustang', considerandolo un vero e proprio cavallo di razza.

Ricardo Quaresma Sporting 2001Getty Images

Nel 2002/03 condivide lo spogliatoio con un altro giovane talento, Cristiano Ronaldo, più giovane di lui di 2 anni, che viene spesso impiegato sulla corsia di destra, con Quaresma utilizzato a sinistra. I due sono considerati 'i due gioielli' del club lusitano, ma le rispettive carriere saranno poi molto diverse: mentre CR7 diventerà un fuoriclasse assoluto, 'Mustang' si tramuterà negli anni in una semplice utilitaria.

Le occasioni per lui non mancheranno. La prima arriva già nell'estate 2003, quando il Barcellona investe 7 milioni di euro per portarlo in Catalogna, dopo averlo considerato più pronto a fare il grande salto rispetto a Cristiano Ronaldo. Per il suo arrivo Fabio Rochemback va in prestito biennale ai Leoni.

Quaresma firma un quadriennale con opzione per il 5° anno ad un milione di euro di ingaggio a stagione. In una rosa di fuoriclasse (ci sono fra gli altri Eto'o, Xavi e Puyol) e fenomeni che si affacciano sul grande palcoscenico (Lionel Messi) il forte individualismo porta il portoghese ad entrare presto in contrasto con le idee del tecnico Frank Rijkaard. Così alla prova dei fatti 'il ciganito' fallisce, palesando limiti caratterialie tattici piuttosto rilevanti.

'Mustang' gioca appena 22 partite di Liga, di cui 10 da titolare ed 11 entrando dalla panchina, segnando anche un gol, più 6 presenze fra Copa del Rey e Coppa UEFA. Al termine di una stagione molto deludente, durante Euro 2004 afferma di non voler giocare col Barcellona finché il club sarà guidato da Rijkaard.

Così i blaugrana lo inseriscono nell'elenco dei giocatori cedibili e Quaresma, dopo appena un anno, passa al Porto, club rivale dello Sporting appena laureatosi campione d'Europa, la società in cui è cresciuto, all'interno dell'affare che consente a Deco di trasferirsi in forza ai catalani, con il suo cartellino valutato circa 6 milioni di euro.

L'aria di casa rivitalizza l'ala, che parte molto bene trovando la rete in Supercoppa europea, persa contro il Valencia, e decide la Supercoppa di Portogallo, realizzando il punto della vittoria per i biancoblù sui rivali del Benfica.

Il 2004/05 lo vede totalizzare 32 gare e 5 goal in campionato, nel quale la squadra si piazza 2ª alle spalle del Benfica di Trapattoni, ed è sempre presente nelle partite di Champions League disputate dal Porto, che raggiunge gli ottavi. In tutto mette insieme 44 presenze e 7 reti.

La stagione è arricchita dalla conquista della seconda Supercoppa portoghese personale e della Coppa Intercontinentale il 12 dicembre 2004. A Yokohama dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari con i colombiani dell'Once Caldas, i Dragoni vincono ai rigori 8-7 e Quaresma trasforma il proprio tiro dal dischetto dopo esser entrato in campo al 78' al posto di Luís Fabiano.

Ricardo Quaresma PortoAFP

Le tre stagioni seguenti vedrannoil Porto esercitare un dominio calcistico in patriacon 3 Scudetti consecutivi, la Coppa del Portogallo 2005/06 (terza personale) e la Supercoppa nazionale sempre nel 2006 (anche in questo caso la terza in carriera).

'Il ciganito' tornare al top del suo rendimento con 23 goal e 48 assist in tutte le competizioni ed esibirsi nella sua giocata caratteristica, la 'Trivela', a più riprese. Nel 2007 è anche candidato al Pallone d'Oro, sebbene alla prova dei fatti non ottenga alcun voto.

"Il periodo al Porto è stato fantastico per me - dichiarerà il talentuoso portoghese a 'UEFA.com' -  Quando sono arrivato era la squadra campione in carica, e quindi è stato un piacere e un orgoglio indossare quella maglia per la prima volta. Venivo dal Barcellona, non conoscevo la città né la squadra tanto bene, ma i veterani mi hanno sempre sostenuto e insegnato quello che so oggi, parlo di giocatori come Jorge Costa, Vítor Baía, Costinha, Maniche, Nuno Valente".
"Loro sono riusciti a trasmettermi tutto ciò che oggi provo per il club. Firmare per il Porto è stata la cosa migliore che potessi fare perché, parlando di trofei e di crescita umana e non solo professionale, tutto è avvenuto indossando proprio la casacca biancoblù. In campo ho cercato sempre di dare il massimo per ripagare quello che ho avuto dal club".

L'ala destra fuori dal campo esibisce look estremamente ordinati con uno smodato uso di gel per i capelli, creme e cere, e non nasconde la sua passione per le auto da corsa, i gioielli e gli orologi, che è solito collezionare.

LE AVVENTURE CON INTER E CHELSEA

Ma dopo 4 anni consecutivi con i Dragoni, nell'estate 2008 per 'Mustang' arriva la seconda grande opportunità della carriera di affermarsi ad alti livelli. Lo chiama infatti all'Inter il suo connazionale José Mourinho. Quaresma è il colpo più oneroso del calciomercato estivo dei nerazzurri, che investono per lui 18,6 milioni di euro più altri 6 di bonus (che tuttavia non saranno raggiunti a causa di prestazioni non all'altezza, ndr) e il cartellino del giovane centrocampista Pelé.

Il lusitano di origini gitane si presenta con diversi tatuaggi, due grandi orecchini alle orecchie e un brillantino sul dente che luccica ogni volta che sorride.

"L' Inter è una squadra piena di buoni giocatori - dichiara dopo il suo arrivo a Milano a 'La Gazzetta dello Sport' -, che può puntare a vincere sia il campionato che la Champions League: mi viene da pensare a dove può arrivare l'Inter, non a dove potrò arrivare io".
"Il calcio è fatto di molte cose, è difficile dirne una soltanto. Devo perfezionarmi tatticamente e magari segnare qualche goal in più - ammette -. Posso farlo e lavorerò per questo, anche se un assist per me è come un goal, e non è soltanto una frase fatta. Io discontinuo? Ci sono giorni in cui non ti riesce nulla di quello che vorresti fare e dunque non giochi come vorresti. Ma in questo sono testardo: non abbasso la testa, non mi scoraggio".
Ricardo Quaresma Inter presentation 2008-09Getty

Quanto ai problemi caratteriali, prova a smentire le dicerie.

"Ognuno di noi nasce con un carattere, e il mio è forte - afferma -. È difficile che abbia paura, e questo mi succede anche in campo: per me giocare davanti a dieci, diecimila o centomila persone è la stessa cosa. Fuori dal campo non parlo molto, più che timido sono riservato".

Sceglie la maglia numero 77 perché la 7 è occupata dal suo idolo Luís Figo. I tifosi interisti si aspettano da lui grandi cose, e non vedono l'ora di vederlo esibirsi nel suo numero caratteristico, tanto da ribattezzarlo presto 'El Trivela'. Ma l'appellativo suonerà presto come beffardo, perché, ancora una volta, alla prova dei fatti, Quaresma non riuscirà a imporsi con una delle squadre top d'Europa, nonostante l'avvio positivo.

L'ala portoghese debutta in Serie A il 13 settembre 2008 al Meazza contro il Catania. La squadra di Mourinho, che gioca con il 4-3-3, si impone 2-1 e il nuovo arrivato è subito fra i protagonisti con un tiro di trivela che, deviato da un difensore, si infila in rete per l'1-0 nerazzurro. Sembra l'inizio di un binomio felice, sarà invece un caso isolato.

Mourinho gli dà fiducia in campionato e in Champions League, venendo inserito in rosa al posto di Crespo, ma Quaresma sforna prestazioni deludenti, al di là di 2 assist nelle partite di Serie A con Roma e Reggina. A novembre arriva così la svolta tattica, con i milanesi che passano al 4-4-2 ed 'El Trivela' relegato in panchina. Da quel momento in poi gioca da titolare soltanto il Derby di andato, che vede l'Inter perdere 1-0 contro il Milan e il grande colpo estivo di Moratti deludere profondamente.

Sarà il leitmotiv del prosieguo della sua esperienza italiana. Quaresma tenta più volte il suo colpo caratteristico, la trivela, ma con il susseguirsi degli errori la sua apparirà più che altro come un'inutile ostinazione derisa dai tifosi delle squadre avversarie dell'Inter.

Ricardo Quaresma Inter 2010Getty

Dopo 19 partite e un solo goal fra campionato e Champions League nei primi 5 mesi in nerazzurro, disputa la sua ultima gara stagionale con l'Inter il 1° febbraio 2002 a San Siro (pareggio per 1-1 col Torino). Il giorno seguente, preso atto dell'ennesima prova deludente sul campo, nelle ultime ore del calciomercato di riparazione, è ceduto in prestito gratuito al Chelsea su richiesta del tecnico brasiliano Felipe Scolari, che già lo aveva allenato nel Portogallo.

Ma anche l'esperienza inglese sarà per Quaresma un colossale flop. Dopo aver esordito il 7 febbraio 2009 in Premier League nel pareggio per 0-0 con l'Hull City a Stamford Bridge, l'esonero di Scolari qualche giorno più tardi e l'arrivo alla guida dei Blues del 'santone' olandese Guus Hiddink cambia rapidamente le prospettive e l'ala portoghese finisce rapidamente fra le riserve della squadra londinese.

In 4 mesi 'El Trivela' colleziona appena 5 apparizioni: 4 in campionato e una in FA Cup, nella vittoria per 0-2 nei quarti di finale con il Coventry City, gara nella quale subentra a Kalou e sforna l'assist per il 2-0 definitivo di Alex. Proprio quella gara gli consente a fine anno di iscrivere nel suo palmarès la Coppa d'Inghilterra, con i Blues che in finale si impongono 2-1 sull'Everton a Wembley.

Nell'estate 2009, scaduto il prestito, Quaresma torna quindi a Milano per una stagione che lo vedrà sempre come seconda linea nello scacchiere dello Special One. Da rincalzo e con l'etichetta pesante di 'bidone' affidatagli da diversi tifosi, totalizza in tutto 13 presenze, 11 in campionato e 2 in Champions League contro Rubin Kazan e Barcellona nella fase a gironi, per complessivi 429 minuti, che gli bastano comunque per essere ascritto fra i vincitori del Triplete.

Scudetto, Coppa Italia (senza mai scendere in campo) e Champions League fanno infatti parte anche del ricco palmarès della discussa ala portoghese, dopo aver rifiutato un trasferimento in prestito al Genoa nel calciomercato invernale.

Ricardo Quaresma Cristiano Ronaldo PortugalGetty Images

LA PARABOLA NEL PORTOGALLO

Per tanti anni, ben 15, nel corso della sua carriera, Quaresma ha potuto indossare anche la maglia della Nazionale portoghese. L'esordio con il Portogallo è datato 10 giugno 2003 nel 4-0 in amichevole contro la Bolivia.

In precedenza, da enfant prodige, Ricardo aveva militato anche nelle Rappresentative giovanili, conquistando un Campionato europeo Under 16 nel 2000. Prende parte a due edizioni degli Europei (2008 e 2016), più l'edizione 2012 nella quale è convocato ma non scende mai in campo, e ai Mondiali di Russia 2018, più l'edizione 2006 che lo vede in rosa ma mai impiegato.

Anche con il Portogallo, dopo esser stato considerato un potenziale campione, negli anni finisce per essere schiacciato dal fuoriclasse Cristiano Ronaldo e diventa presto un comprimario.

Riesce comunque a imprimere il suo marchio soprattutto ad Euro 2016 e nei Mondiali 2018. Negli Europei francesi è grande protagonista nella fase ad eliminazione diretta. Prima decide ai tempi supplementari l'ottavo di finale contro la Croazia, quindi trasforma il rigore decisivo nei quarti nel confronto con la Polonia. Il 10 luglio 2016, grazie al successo per 1-0 dei lusitani sulla Francia con goal di Eder, si laurea campione d'Europa anche da senior.

Ricardo Quaresma EURO 2016 trophyGetty Images

Le ultime apparizioni le fa ai Mondiali 2018. Anche qui riesce a ritagliarsi i suoi minuti di notorietà. Il 25 giugno, nella seconda gara del Girone, porta in vantaggio i campioni d'Europa contro l'Iran realizzando allo scadere del primo tempo l'ultimo goal di 'Trivela' in Nazionale.

Quella rete, che gli asiatici pareggeranno nel secondo tempo, è un po' il suo saluto al palcoscenico internazionale. Gioca l'ultima gara nella sfida successiva con l'Uruguay, a 34 anni, subentrando dalla panchina nel corso della ripresa, e chiude con un bilancio di 80 presenze e 10 goal.

DIECI ANNI DA GIRAMONDO

'El Trivela', con il suo carattere, non può ovviamente essere soddisfatto della sua permanenza a Milano e dalla stagione 2010/11 inizia un lungo girovagare da una parte all'altra del globoalla ricerca di se stesso.

Chiusa la parentesi fallimentare in nerazzurro con 32 presenze, un goal e 2 assist, Ricardo riparte dal Besiktas in Turchia. Il costo del trasferimento per il club di Istanbul è di circa 7 milioni di euro. Nonostante un debutto horror nei preliminari di Europa League contro il Vikingur, partita in cui fallisce malamente un rigore nonostante il successo per 3-0 dei suoi, in due anni e mezzo con la maglia bianconera l'ala portoghese riesce a rigenerarsi.

Ricardo Quaresma Besiktas 2011/12Getty Images

Segna diversi goal di 'Trivela', mostrando di non aver dimenticato il gesto tecnico che lo ha reso celebre, e conquista la Coppa di Turchia nel 2010/11. Ma Quaresma non sarebbe Quaresma senza le sue bizze. Così, dopo una doppietta al Maccabi Tel Aviv nella fase a gironi di Europa League, l'8 marzo 2012 litiga ferocemente con il suo allenatore Carvalhal per una sostituzione nell'andata degli ottavi di finale contro l’Atletico Madrid e questo determina la fine anticipata della sua prima avventura col Besiktas.

Messo fuori rosa nella stagione seguente, nel dicembre 2012 rescinde anticipatamente il suo contratto con i turchi, pagando di tasca propria la penale prevista negli accordi, e dopo 73 presenze, 18 goal e 27 assist, il 7 gennaio 2013 è ingaggiato dall'Al-Alhi di Dubai.

La decisione si rivela ben presto l’ennesimo passo falso nella carriera di colui che avrebbe dovuto diventare un fuoriclasse: segna 3 goal in 13 partite, vincendo la Coppa del Presidente degli Emirati Arabi, ma poi viene svincolato dal club e rimane senza squadra per un altro semestre.

La parabola discendente dell'ala destra di Lisbona è frenata dai ritorni felici al Porto (gennaio 2014-2015) e al Besiktas (2015-agosto 2019). Al suo ritorno in forza ai Dragoni 'El Trivela' è accolto da 10 mila tifosi biancoblù festanti, che non si sono dimenticati delle sue imprese.

La sua notte magica la vive in Champions League il 15 aprile 2015, quando nei quarti di finale di Champions League con una doppietta dà un contributo essenziale per la vittoria per 3-1 dei suoi sul Bayern Monaco al 'Do Dragão'. Significativo soprattutto il secondo goal, una 'Trivela', il suo colpo preferito, con cui batte Manuel Neuer.

La prestazione è vanificata dalla prova horror del ritorno, con i tedeschi che passeggiano 6-1 passando il turno, mentre Quaresma è sostituito dopo appena 45 minuti. Con un ruolino di 19 goal e 11 assist in 67 partite in un anno e mezzo, sotto la guida del tecnico spagnolo Julen Lopetegui, sebbene non arrivino altri titoli, porta a 51 goal in 220 presenze il suo score personale con il club con cui probabilmente ha mostrato il rendimento più alto in carriera.

Nel 2015 inizia la seconda avventura al Besiktas, che lo acquista per circa un milione e 200 mila euro e durerà oltre 4 anni, fino all'agosto 2019. Il palmarès personale si arricchisce di 2 Scudetti di Turchia, vinti nel 2015/16 e nel 2016/17. Sommando le due differenti esperienze in maglia bianconera, il bilancio per 'Il Trivela' sale a 38 goal in 227 partite. Anche il suo look rispetto agli anni nerazzurri è ormai diverso, con la testa rasata che prende il posto dei capelli unti di gel di quel periodo.

Ricardo Quaresma BesiktasAA

Nell'estate 2019 l'esterno lusitano passa al Kasimpasa, restando in Turchia e indossando la maglia numero 37. La parentesi dura appena una stagione (4 reti in 26 gare) prima del ritorno in patria, stavolta in forza al Vitoria Guimarães. Totalizza 6 goal in 57 partite, restando poi senza squadra dall'estate del 2022, all'età di 38 anni.

A volte fenomenale, altre volte anarchico e includente. Tutto il percorso calcistico del re della 'Trivela' è stato un susseguirsi continuo di quest'alternanza. Lui però, guardando al passato, si accontenta senza grossi rimpianti.

"Sono contento di quello che sono riuscito a realizzare finora - dirà -. Forse avrei potuto fare di più, ma ci sono occasioni nella vita che puoi cogliere o meno, e a volte perdi qualche treno. Ma non mi pento di nulla".

I tifosi nerazzurri e non solo lo ricordano come 'El Trivela', il talento incompiuto, anarchico e un po' tamarro, arrivato come potenziale 'crack' nel mercato estivo 2008 e salutato da tutti, con un velo di ironia, come clamoroso flop.

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