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Retegui ItalyGetty

Il futuro di Retegui è già scritto: "Il mio presidente ha detto che a luglio verrò ceduto"

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I suoi due goal non hanno solo caratterizzato gli ultimi impegni della Nazionale italiana di Roberto Mancini, che lo ha fortemente voluto in squadra nonostante i pareri contrari: ha anche acceso il dibattito, com'è noto, sulle convocazioni del commissario tecnico.

"In Argentina sono stati tutti molto felici. Beh, ci sarà anche chi non l'ha presa bene".

Mateo Retegui non ci pensa troppo e, anzi, guarda il lato positivo dell'esperienza in Azzurro, raccontando quest'ultima e parte del suo vissuto quotidiano a "La Gazzetta dello Sport".

"Prima di scegliere definitivamente il calcio giocavo a hockey. In realtà amo qualsiasi sport, allenarmi, andare in palestra. Avrei potuto essere hockeista, per due anni ho smesso con il calcio. Poi apparve Diego Mazzilli, uno scout del Boca Juniors, che un giorno mi vide giocare a calcio in spiaggia e mi chiese se volessi fare un provino".

Un'opportunità colta al volo, come quella della chiamata di Roberto Mancini per le sfide contro Inghilterra e Malta.

"Un giorno a inizio anno stavo tornando da un allenamento e papà mi chiama per dirmi che aveva una notizia molto importante, ma non mi sarei immaginato una così. Nemmeno nel più bello dei sogni avrei potuto pensare di giocare per l'Italia, a Napoli, nello stadio che porta il nome di Diego Armando Maradona".

Diego che Retegui ha incontrato e reso "poco felice" a causa di un suo goal.

"Non ho vissuto la storia di Diego come giocatore. L'ho incontrato giocando il Clasico con l'Estudiantes quando allenava il Gimnasia, vincemmo 1-0 con un mio goal. Quello resta il goal più importante della mia carriera: ho fatto una foto con Diego, anche se non era propriamente felice. Lui o Messi? Tutti e due: non posso scegliere, sono i due più grandi della storia".

Ma si parla di Italia, nell'intervista alla "Gazzetta": delle sue radici e della sua convocazione in Azzurro, reazioni comprese.

"Sto già studiando l'italiano, lo capisco perfettamente e lo parlo già. Il sindaco di Canicattì vuole darmi la cittadinanza onoraria? Bellissimo, ne sarei orgoglioso: quando torno in Italia voglio andare a visitare quelle zone. In generale sono tutti contenti di quest'opportunità, per me è un orgoglio".

Uno spunto verso il futuro: il nome di Retegui da diverse settimane viene accostato a quelli di Inter e Milan, in Italia.

"Il presidente Melarana ha detto che a luglio è probabile che venga ceduto in Europa: è un sogno per tutti quelli che giocano a calcio, i più grandi sono in Europa. L'Inter? non c'è niente di concreto e non so cosa stia accadendo. Mio papà si sta occupando del futuro. Anche in Premier League sono interessati? Mi piacerebbe molto venire in Italia, ma è ancora molto presto".

Anche perché in Premier, poi, c'è il giocatore a cui si ispira: "Ci sono tanti che guardo e ammiro, Haaland del Manchester City è uno di quelli". Il resto lo dirà il suo domani.

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