Il giorno dopo, si dice, "fa più male": forse, però, questo non vale per il Marocco di Walid Regragui, uscito in semifinale ai Mondiali in Qatar contro la Francia.
La prestazione della Nazionale marocchina, anche contro i Bleus, è stata da applausi: tanti gli errori commessi, ma anche le occasioni avute a disposizione per riscrivere la storia.
"Volevamo riscrivere i libri di storia, ma non si può vincere la Coppa del Mondo con i miracoli, serve duro lavoro ed è quello che continueremo a fare", ha ammesso in conferenza stampa.
La sua è stata un'esperienza d'impatto, vista la nomina avvenuta a fine agosto, tra lo stupore generale: Regragui si è fatto trovare pronto, allestendo una formazione compatta e adatta a rincorrere il sogno.
"Sappiamo di aver già fatto un grande risultato, ma siamo delusi: volevamo mantenere vivo il sogno del popolo marocchino. Dobbiamo digerire questa sconfitta: sentivamo di poter andare oltre. Abbiamo dato una buona immagine del Marocco e dell'Africa, ma dobbiamo fare ancora meglio in futuro".
Per il Marocco, ma più in generale per una squadra africana è il miglior piazzamento di sempre in un Campionato del Mondo, comunque andrà a finire: la finale per il terzo e il quarto posto serve a mettere la ciliegina sulla torta alla grande opera compiuta da Regragui, che però adesso sogna.
"Dobbiamo farlo regolarmente se vogliamo al centro della mappa del calcio: potremmo non essere all'altezza della Spagna, del Brasile o dell'Inghilterra, ma voglio qualificarmi per ogni competizione e rendere la presenza del Marocco fissa e normale".
L'obiettivo adesso è focalizzato sulla gara contro la Croazia, ma il sogno rimane vivo e viene rimandato al 2026, ai prossimi Mondiali.
"Per arrivare ad altissimo livello, per vincere un Mondiale, dovremo ancora lavorare ma non siamo molto lontani".


