"E' successo tutto così in fretta: devo ancora rendermene conto": un anno da Giacomo Raspadori equivale a dieci da uomo medio. I quadricipiti prepotenti che favoriscono l'attrazione terrestre permettono anche una certa esplosività negli scatti intradimensionali, tra spazio e tempo: evidentemente è così.
Di lui, all'incirca un calendario fa (persino due agende, di quelle scarabocchiate) si dicevano molte cose, sottolineandone il talento in prospettiva. Wyscout, ad esempio, riprendeva una delle frasi più note dello stesso Raspadori: "Il modo di giocare del 'Kun" Aguero mi fa impazzire". A questo si aggiungono anche i nomi di Totò Di Natale e Carlos Tevez.
Bisogna innanzitutto ammettere che il talento neroverde è piombato nelle nostre vite con una velocità tale da non renderci quasi conto della sua effettiva esplosione, tanto è stata repentina. Il peso comunicativo dei goal, ancora una volta, ha inciso molto. Un ragazzo che gioca con continuità in Serie A appena maggiorenne fa testo fino a un certo punto: nel tritacarne delle statistiche contano i numeri.
Ha segnato tutte e sei reti della sua carriera da gennaio ad oggi, e questo ne ha senz'altro favorito l'ascesa mediatica: dietro, però, c'è un talento cristallino conservato e curato gelosamente nel tempo, spinto da una certa predisposizione fisica atipica, se vogliamo, per il calcio italiano. Abituati come siamo a vedere punte alte e forti, nel nostro campionato, Raspadori è quel giocatore che passa raramente: non è un fantasista, ma di questo possiede il corpo, associato alle qualità di finalizzatore. Un attaccante moderno, senza dubbio ricercato.
GettyE' troppo giovane per aver vissuto con piena consapevolezza la vittoria ai Mondiali del 2006, abbastanza grande da aver alzato al cielo di Wembley la coppa degli Europei: non ha fatto in tempo a razionalizzare i 4 goal nell'ultimo mese di Serie A (doppietta al Milan e rete alla Juventus incluse) che è stato risucchiato dal vortice degli eventi, neanche fosse in un film, tratto da un fumetto. Catapultato al ritiro della Nazionale di Roberto Mancini, che ha sostanzialmente bruciato le tappe: si è presentato e un attimo dopo lo ha convocato.
"Ero concentrato a far bene con il Sassuolo: poi dal nulla mi sono ritrovato nella lista dei convocati per l'Europeo".
Ora: immaginate di essere un ventenne autore di un'ottima stagione in massima serie. Finisce il campionato, non hai neanche troppe pretese. Ha sostituito le vacanze estive con un viaggio glorioso in giro per l'Europa: ai pub e alle serate con gli amici (roba da ventenni, e non solo) ha preferito ritiri, allenamenti e partite. Ha esordito davanti a un Olimpico in festa per quella che sarebbe stata la terza vittoria consecutiva, contro il Galles, di un torneo magico.
GettyForse è anche questo che rende Raspadori così speciale: lo abbiamo lasciato come una delle promesse più importanti del nostro calcio, lo abbiamo ritrovato Campione d'Europa e titolare della Nazionale italiana. La rivelazione di Raspadori è stata talmente euforica che quasi non ricordiamo più il momento preciso in cui ci siamo accorti della sua importanza: a ventuno anni ha già vinto un titolo che molti altri hanno solo sognato.
"Mi sono reso conto non solo di essere un giocatore di Serie A, ma di essere un giocatore importante".
Lo scorso anno ha indossato la fascia da capitano di uno dei club più apprezzati in Italia, questa sera contro la Lituania potrebbe scendere in campo dal primo minuto con la maglia Azzurra: nel suo stadio, il "Mapei", che lo ha visto crescere e sbocciare. Romantico come pochi: la sua storia sembra essere del tutto casuale.
A giudicare da quanto ci ha impiegato non ci sorprenderebbe vedere Giacomo Raspadori chiudere la carriera, un giorno, con molti più titoli di quelli che ha già. Accelerare la rotazione terrestre e bruciare le tappe un po' come fa con i suoi avversari: con prepotenza e senso del goal.
E' un'icona pop da quando è piombato nelle nostre vite per la prima volta: avanguardia della modernità calcistica in un Paese che da tempo si è ringiovanito anche grazie a lui. Frontman e leader: il protagonista di un fumetto calcistico che ha appena rivelato i suoi poteri. Verso una notte magica, quella di stasera, che non scorderà mai.
