
Pensi a Inter-Tottenham e la mente, inevitabilmente, corre impazzita verso una sera di 13 anni fa. Milano, San Siro, Champions League. E un 4-3 che difficilmente sarà cancellato dalla memoria collettiva. Nerazzurra e non.
Il 20 ottobre del 2010, l'Inter che ha appena festeggiato un memorabile triplete sta già dando i primissimi segni di cedimento. In campionato staziona sempre ai piani alti, ma il vate Mourinho ha lasciato il proprio posto in panchina a Rafa Benitez e il Milan di Ibrahimovic e Robinho, che alla fine trionferà in Serie A, è rientrato in corsa in grande stile.
In Champions League, tutto sommato, le cose proseguono ancora una volta nel migliore dei modi: 2-2 in casa del Twente all'esordio, netto 4-0 interno al Werder Brema. E dunque, ecco il Tottenham. Che non è il Tottenham odierno, consapevole di sé e pieno di campioni: è un Tottenham in divenire, che ha in Luka Modric la stella più luminosa e nel gigante Peter Crouch il centravanti di sfondamento.
Playing Surface/GettyA San Siro, il primo tempo è probabilmente il più bello ed entusiasmante della storia recente dell'Inter. Un monologo travolgente e irrefrenabile di una macchina da guerra che pare davvero poter proseguire sulla scia del maggio precedente, quella dei trionfi di Siena, Roma e Madrid.
Al 35', i nerazzurri di Benitez hanno già chiuso i conti con un 4-0 da far strabuzzare gli occhi. Zanetti, al 2', apre le marcature con un interno destro sul secondo palo che non lascia scampo a Gomes. Lo stesso portiere brasiliano viene espulso all'8' per fallo su Biabiany e, dal dischetto, Eto'o non perdona. In 10 e senza Modric, sostituito dal secondo portiere Cudicini, gli Spurs crollano: tris dal limite di Stankovic al 14', poker del solito Eto'o a 10' dall'intervallo. Una mattanza.
Getty ImagesFinita qui? Nemmeno per sogno. Perché nella ripresa si scatena un certo Gareth Bale, che alla pari del Tottenham non è ancora questo Gareth Bale, fuoriclasse di livello mondiale: ai tempi è un esterno mancino un po' sgraziato, anche se portentoso quando parte in velocità. Sulle spalle ha il numero 3 dei terzini, per dire. A 21 anni, il suo ruolino di marcia europeo è ancora scarno: una stagione in Europa League con zero reti all'attivo.
È lì, in quella sera di ottobre apparentemente come tante altre, che il mondo si accorge forse per la prima volta di cosa potrebbe mai diventare il ragazzone gallese. Il Tottenham si scatena a sorpresa e segna tre reti, tutte con la sua firma. Due agli sgoccioli del match, quando il tempo sta per finire, ma poco importa. Per qualche secondo la folle speranza del 4-4 può tramutarsi in realtà.
Andando a riguardare quella tripletta di Bale, poi, ci si accorge come tutti i suoi goal siano quasi identici: staffilata mancina, dritta per dritta, a incrociare sul secondo palo. Nelle prime due occasioni dopo aver sverniciato un certo Javier Zanetti, uno che poche volte nella propria luccicante carriera si è fatto superare in velocità da un avversario.
GettyBale si ripeterà anche al ritorno, per la cronaca. Senza segnare, ma mandando al manicomio Maicon e propiziando con due assist la netta rivincita (3-1) del Tottenham sull'Inter. Di Eto'o la rete della bandiera nerazzurra, ma Van der Vaart, Crouch e Pavlyuchenko sono in serata di grazia. Poco male: inglesi e italiani approdano a braccetto alla fase a eliminazione diretta.
IL TABELLINO DI INTER-TOTTENHAM 4-3 (20/10/2010)
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (61' Pandev); Stankovic (50' Santon), Zanetti; Biabiany (75' Cordoba), Sneijder, Coutinho; Eto'o. All. Benitez
TOTTENHAM (4-5-1): Gomes; Hutton, Gallas, Bassong, Assou-Ekotto; Lennon, Modric (10' Cudicini), Huddlestone (80' Palacios), Jenas, Bale; Crouch (67' Keane). All. Redknapp
ARBITRO: Damir Skomina (Slovenia)
GOAL: 2' Zanetti (I), 11' rig. Eto'o (I), 14' Stankovic (I), 35' Eto'o (I), 52' Bale (T), 90' Bale (T), 91' Bale (T)
NOTE: ammoniti Chivu e Palacios; espulso Gomes all'8'




