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Robin van Persie ArsenalGetty Images

Il tormentone dell'estate 2012: quando Van Persie è stato ad un passo dalla Juventus

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E' l'estate del 2012. Una delle più dolci e felici per l'intero popolo bianconero. La Juventus guidata da Antonio Conte ha da poco vinto il suo primo Scudetto post Calciopoli al termine di un appassionante duello con il Milan e l'entusiasmo per il ritorno di Madama ai vertici del calcio italiano ha generato un'euforia senza precedenti tra i tifosi zebrati.

Come si suol dire, l'appetito vien mangiando e in casa Juve la speranza diffusa è quella che il tanto atteso successo tricolore spinga squadra e società ad alzare ulteriormente l'asticella in vista del futuro. Per questo motivo, alle porte della sessione estiva di calciomercato i riflettori sono logicamente puntati sulla Vecchia Signora. A maggior ragione quando ai colori bianconeri viene accostato uno degli attaccanti più forti dell'intero panorama europeo: Robin Van Persie.

Robin van Persie Arsenal 2011-12Getty Images

Che la Juve sia alla ricerca di un centravanti di spessore e caratura internazionale non è affatto una notizia. Nel campionato 2011/2012, infatti, il capocannoniere della squadra campione d'Italia è stato Alessandro Matri con soli 10 goal realizzati, di cui 7 segnati nel girone d'andata. In quella squadra non spicca un catalizzatore in termini realizzativi e le reti sono ben distribuite: dai sigilli di Vucinic ai lampi di Quagliarella, per non parlare dei goal portati in dote dal centrocampo con Marchisio e Vidal a presenziare con una certa frequenza sul tabellino marcatori.

Un'autentica cooperativa del goal quella sabauda, sì, ma desiderosa di regalare a Conte un innesto in grado di impreziosire un reparto offensivo sicuramente ben assortito, ma sprovvisto del cosiddetto bomber da 20-25 goal a stagione. Quello che sarebbe servito per rendere la squadra ancora più competitiva in vista della stagione successiva, quella della conferma.

Il nome di Van Persie inizia però a circolare già in primavera quando la Juve non ha ancora coronato il proprio percorso tricolore. In quel periodo Fabio Paratici vola a Londra per assistere ad una partita del Chelsea, ma in realtà il viaggio londinese dell'ex direttore sportivo juventino è finalizzato all'incontro con Kees Vos e Alex Kroes, ossia gli agenti dell'attaccante olandese.

Van Persie, dal canto suo, sta vivendo la stagione più prolifica della sua carriera con la maglia dell'Arsenal e a fine anno i goal complessivi saranno 37 in 48 partite ufficiali. A stuzzicare l'appetito bianconero, oltre alle indiscutibili qualità del calciatore, c'è la situazione contrattuale con i Gunners che vede il classe 1983 ad un anno dalla scadenza. Un'occasione ghiotta, insomma. Di quelle che non ci si possono lasciare scappare: la Juve è decisa a provare il blitz.

A partire dal summit in terra britannica, la trattativa prende ufficialmente corpo e in casa piemontese si percepisce di avere le carte in regola per poter concretizzare l'affare. Juve-Van Persie diventa in pochissimo tempo il tormentone dell'estate. Tra indiscrezioni, timide conferme e smentite di rito, le operazioni procedono spedite e tutte le dinamiche in gioco - tra cui appunto la scadenza di contratto fissata a giugno 2013 - sembrano spalleggiare i bianconeri che contano di strappare il sì del calciatore a cifre piuttosto contenute, quantificabili attorno ai 20-25 milioni di euro.

L'attaccante nativo di Rotterdam, infatti, ha deciso di archiviare il capitolo londinese. Dopo otto stagioni condite dalla miseria di due Community Shield e una FA Cup, la volontà è quella di cambiare aria e lasciare il club allenato da Arsene Wenger. Van Persie vuole mettere le mani sui trofei più importanti e in tal senso il progetto propostogli sponda Torino ha tutti i presupposti per dare il là ad un binomio vincente sia in campo nazionale che in quello internazionale, con i bianconeri prossimi al ritorno in Champions League dopo sei anni di assenza.

Il lavoro ai fianchi da parte della squadra campione d'Italia sortisce l'effetto sperato e il sì da parte del centravanti Orange arriva in tempi brevi. In gran segreto viene persino organizzato un viaggio dello stesso Van Persie nel capoluogo piemontese per visitare le strutture del club e al quale seguirà anche una cena a casa del presidente Andrea Agnelli.

Sembra tutto fatto, ma l'Arsenal continua a dimostrarsi un osso durissimo e piuttosto che svendere la propria stella, prende tempo. Molto tempo. La speranza degli inglesi, infatti, è quella di favorire l'inserimento di altri club per generare il classico effetto asta che possa consentire di monetizzare il più possibile da un addio che sembra ormai inevitabile.

La Juventus, forte della parola data da parte dell'ex Feyenoord, si sente tranquilla, ma a fare saltare il banco è la perentoria irruzione del Manchester United di Sir Alex Ferguson che mette sul piatto un'offerta da 30 milioni di euro. Nettamente superiore a quella bianconera.

Le certezze juventine, a quel punto, iniziano sensibilmente a vacillare nonostante il giocatore continui a dare priorità alla Vecchia Signora. La mossa dei Red Devils chiama la Juve ad un rilancio che però non avverrà. E il sogno svanisce.

Il 15 agosto 2012, infatti, è il giorno del brusco risveglio: Robin Van Persie diventa un nuovo giocatore del Manchester United con cui vincerà la Premier League al primo tentativo.

E la Juve? Non rimane nient'altro che un matrimonio sfumato sul più bello, come confermato dallo stesso calciatore pochi anni dopo a 'Effe Relativeren Podcast'.
"Volevo lasciare l’Inghilterra, trovammo un accordo con la Juventus, ma l’Arsenal fece saltare tutto. Le alternative erano le due di Manchester: scelsi lo United, volevo vincere".

Una beffa riassumibile con una sola parola: rimpianto. Quello di tutto il mondo Juve. A partire dal presidente Agnelli che ha ricordato quella trattativa sfumata nel corso della conferenza stampa d'addio a Fabio Paratici, passato al Tottenham nell'estate del 2021.

"L’unico rammarico, tra le tante trattative, è quel Van Persiecon quella cena organizzata a casa mia in tre minuti. Se penso a un rimpianto è sicuramente Robin, anche per la missione in avanscoperta che avevi fatto tu, Fabio, qualche settimana prima".

L'assalto al grande attaccante sfocerà dunque in un proverbiale buco nell'acqua, e all'ombra della Mole arriverà soltanto Nicklas Bendtner nell'ultimo giorno di calciomercato. Un altro ex Arsenal, dunque. Anche se non propriamente - visto l'apporto nullo del danese - quello desiderato e corteggiato per oltre cinque mesi.

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