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Diego Forlan InterGetty Images

Quando l'Inter acquistò Forlan per la Champions: ma non poteva giocare

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Gli errori ridotti al minimo, rosicchiati finché non c'è più alcuna colpa da cui attingere. Ma l'errore in minima parte rimane, cresciuto e tirato fuori. A certi livelli è quasi inesistente, ma i capitomboli nella fossa del calcio ci sono eccome. Scivolate killer, subite da chi inciampa. Come fu Diego Forlan per l'Inter. Parlandone ed esplorando, più che un capitombolo appare essere più un'assurdità difficile da capire ed accettare.

Forlan approda all'Inter come punta dorata e soave della Champions League. Subito dopo, spuntata, che non può giocarla. L'Inter si accorge di non poter mangiare il suo prelibato panino dopo averlo acquistato. Perchè non ha i denti. Semplificazione massima di quanto accadde all'inizio della calda estate 2011, circa un anno dopo la sbornia nerazzurra tripletista. Passata? Neanche per sogno.

Il popolo nerazzurro è ancora ebbro di gioia e ripieno di quei titoli essenziali a far passare tanti inverni gelidi. Ok il passato, ma il.presente? Quello scivola via tra errori grossolani, di cui il caso Forlan è sia destinazione e conclusione assurda. Una fine ed un inizio legati a doppio filo all'addio di Eto'o, attratto dal magico e improvviso mondo Anji/Anzhi, capace di mettere sul piatto una cifra di 20 milioni a stagione. Il progetto è quello di dominare, quello del camerunense di guadagnare. Non giriamoci attorno.

Forlan, invece, viene dall'Atletico Madrid e l'Inter è un passo in avanti in ogni senso. A livello economico, a livello sportivo, dall'alto di Scudetto-Coppa Italia-Champions League. L'inseguimento all'uruguayano, figlio della fantascientifica generazione d'attacco di cui fanno parte anche Suarez e Cavani, dura per mesi, nella sicurezza di poterlo inserire subito nella fase a gironi europea e lottare nuovamente e seriamente ad alti livelli continentali.

Arriva per giocare la Champions League, punto. Certo, la Serie A, ok la Coppa Italia. Ma c'è da scassinare nuovamente l'Europa e il grimaldello perfetto è lui. Difettoso, a quanto pare. Viene inserito nella lista Champions dall'Inter, con petto fuori e occhi furbi. Testa in basso e naso giù subito dopo. Allarme, allarme: correggere il tiro. Non può giocare. Ma seriamente? Seriamente.

Diego Forlan InterGetty

Data stellare 28 luglio. Data stellare 4 agosto. L'Atletico Madrid gioca il terzo turno di qualificazione per approdare ai gironi di Europa League contro i norvegesi del Stromsgodset, al centro dell'attenzione nerazzurra nei mesi successivi. Per qualche giovane interessante locale? No, per l'utilizzo di Forlan contro di loro che azzera la possibilità di vederlo con l'Inter prima di gennaio. E' incredibile, ma accade veramente.

L'incredulità è data da una regola precisa, in cui l'Inter ruzzola:

"Un giocatore non può giocare in una competizione Uefa per club (cioè Uefa Champions League e Uefa Europa League, ma non Supercoppa Uefa) per più di un club nel corso della stessa stagione. Eccezionalmente, tuttavia, un giocatore che è stato schierato nelle qualificazione al primo, secondo o terzo turno di Champions League o Europa League ha il diritto di giocare in Champions League e Europa League per un altro club a partire dalla fase a gironi, a condizione che la sua ex squadra non si è qualificata per la fase a gironi delle due Champions League e Europa League".

Traduzione, Atletico Madrid fuori dall'Europa League, Forlan in campo con l'Inter già da settembre in Champions. Invece niente da fare, perché i Colchoneros vanno alla fase a gironi, escludendo possibilità immediate all'ex Villarreal. Il quale, sia chiaro, non giocò uno o due minuti, magari nel recupero, contro il Stromsgodset. Titolare in entrambe le gare, con un assist a regime.

E' il 25 agosto quando l'Atletico centra i gironi di Europa League contro il Vitoria Guimarães: Forlan non c'è, in trattativa con l'Inter. Il 31 la Beneamata annuncia l'acquisto di Forlan. In quei giorni in casa meneghina succede qualcosa, il mondo si ribalta. Non è troppo tardi per dire addio all'uruguagio, perchè l'intenzione è sempre stata quella di portarlo stabilmente a Milano. Ma non ci si accorge che no, non può giocare in Champions sin da subito. E invece scorrendo la lista consegnata alla UEFA, dalla Adi Alvarez alla Z di Zarate c'è anche lui.

Non se ne accorge nessuno in maniera clamorosa, né l'Inter, né i tifosi. O almeno, non qualcuno che possa comunicarlo in maniera roboante al mondo intero. L'UEFA è quasi stupita nel contattare i nerazzurri, che dovranno ammettere il mea culpa con un comunicato divenuto leggenda:

"Diego Forlan giocherà da gennaio in Europa con l'Inter. L'attaccante non potrà partecipare alla prima fase della Uefa Champions League 2011-2012 avendo disputato, con la maglia dell'Atletico Madrid, il terzo turno di qualificazione all'Europa League contro la formazione norvegese del Stromsgodset, il 28 luglio e il 4 agosto, e l'Atletico Madrid ha poi ottenuto la qualificazione alla fase a gironi nel quarto turno eliminatorio (18 agosto e 25 agosto), contro i portoghesi del Vitoria Guimaraes, gare nelle quali Forlan non è stato utilizzato essendo in trattativa con l'Inter".

Moratti la prende bene. Talmente bene che Branca, autore del mercato nerazzurro, sembra dover fare i bagagli il più presto possibile, lasciando l'armadietto per il mai dimenticato Leonardo. In teoria, visto che alla fine rimarrà un altro biennio, mantenendo il posto nonostante la svista epocale. Svista, come definirla se no? Per tanti motivi, dal punto di vista economico, visti i 5 milioni recapitati all'Atletico, gonfiati dal possibile utilizzo in Champions, a quello d'immagine, in una stagione con enormi problemi e conclusa al sesto posto.

Attorno all'incolpevole Forlan, i tifosi alzano le mani, mentre la società incassa le accuse e i dubbi di fans sì memori del Triplete, ma allo stesso tempo per nulla propensi a tornare ad un passato contenitore di pensieri dal 5 maggio al 6-0 nel Derby. Ci prova, Panchito, a far dimenticare l'evento a suon di goal, ma la quantità non solo non soppianterà l'assurdo errore della lista, ne alimenterà la leggenda. Due reti in una stagione, l'infortunio a metà e poi lei, la Champions.

Una Champions che doveva vederlo come protagonista, Diego. Fuori ai gironi, fuori forma agli ottavi, all'esordio. Le uniche due gare nerazzurre ed europee allo stesso tempo saranno quelle di Marsiglia e Milano, tra febbraio e marzo 2012. Colui che doveva far rima con Champions, farà rima con tutto e nulla. Tutto quello che non si deve fare a margine di un trasferimento, nulla da copiare durante lo stesso.

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