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Brescia 1992

Quando il Brescia sfidò il Barcellona al Camp Nou

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Quante squadre italiane hanno giocato al Camp Nou? Domanda facile, direte voi: Juventus, Milan, Inter, Roma, persino Udinese hanno giocato in Champions League nel tempio dei catalani. Il Napoli lo ha fatto un anno fa, mentre Sampdoria e Brescia hanno avuto l’onore di un invito ufficiale, in occasione del Trofeo Gamper.

In particolare il Brescia ebbe la fortuna di intercettare uno degli ultimi anni di grazia del torneo, che fino al 1997 ebbe la formula del quadrangolare con semifinali e finali, salvo poi essere ridotto a una sola partita vista la crescente congestione del calendario, tra supercoppe, inizi anticipati del campionato e preliminari vari.

Barcelona Camp Nou tifoGetty Images

Nell’estate 1994, il Brescia era neopromosso in Serie A, reduce da una stagione in cui oltre al terzo posto finale aveva anche messo in bacheca il mitico Torneo Anglo-Italiano, una bizzarra competizione che metteva di fronte sei squadre di Serie B e sei squadre della allora First Division, l’attuale Championship. In palio c’era un trofeo da assegnare in finale secca a Wembley, il che rappresentava per molti un’occasione e un’esperienza unica nella vita. Il Brescia se la aggiudicò battendo 1-0 il Notts County con un goal di Ambrosetti. In quella formazione il numero 10 era Gheorghe Hagi. Ed è attorno a lui che si spiega la gita catalana dei lombardi.

Facciamo un passo indietro. Nel 1992 la sentenza Bosman è ancora di là da venire: le squadre di Serie A possono ingaggiare un numero illimitato di stranieri, ma possono schierarne tra campo e panchina solo tre. Il Brescia si è affidato a Mircea Lucescu, icona del calcio romeno e profeta di un gioco innovativo e spettacolare. Lucescu per la scelta degli stranieri decide di pescare a casa propria: Florin Raducioiu in attacco, Ioan Sabau a centrocampo, e in avanti a illuminare il gioco proprio lui: Gheorghe Hagi, il più forte calciatore romeno di tutti i tempi, vincitore di una Coppa dei Campioni con la Steaua, pescato nientemeno che dal Real Madrid.

Già, erano anni in cui era perfettamente normale che il Brescia prendesse il numero 10 del Real Madrid, e che magari poi se lo portasse pure in Serie B, cosa che in effetti avvenne nell’estate del 1993. Talento cristallino ma indolente, Hagi accettò di buon grado di riportare il Brescia in A e di prepararsi al Mondiale di USA’94 in un campionato meno stressante. Che poi, parliamone: in quella Serie B ci giocava il numero 10 della Romania, il centravanti dell’Argentina (Batistuta), un centrocampista titolare della Germania (Effenberg) e un suo futuro centravanti (Bierhoff). Scorrendo la classifica marcatori, si scoprono nomi che avrebbero fatto una discreta carriera: Enrico Chiesa (padre di Federico) al Modena, Pippo Inzaghi al Piacenza, Christian Vieri al Venezia.

Hagi Real MadridGetty Images

Dopo un gran Mondiale, con la Romania che si ferma a un rigore dalla semifinale, Hagi riceve la chiamata di Cruyff, il Brescia non fa resistenza e monetizza cedendolo al Barcellona. I catalani si sdebitano anche con l’invito al Gamper, in compagnia anche di Valencia e PSV Eindhoven, curiosamente futura e passata squadra di Romario, la stella di quel Barça, reduce da un Mondiale da urlo e da una proroga delle vacanze.

Il 23 agosto 1994il Brescia gioca in un Camp Nou semivuoto, contro un Barça privo di molte stelle ma tuttavia pur sempre di una cilindrata superiore, con Hagi, Stoichkov e Begiristain in avanti. Più che sufficiente per largheggiare contro il Brescia: finisce 4-0, Hagi si presenta al suo nuovo pubblico segnando il terzo goal, mentre il quarto porta una firma illustre, quella di Jordi Cruyff, lanciato in prima squadra dal padre Johan e destinato a una carriera con più di un rimpianto.

Nessun rimpianto invece per il Brescia, che perde anche la finale per il terzo posto (1-2 contro il PSV) e si prepara a un campionato di estenuanti sofferenze, chiuso con una retrocessione annunciata, figlia di un girone d’andata di difficoltà e di un girone di ritorno disastroso, con 15 sconfitte nelle ultime 15 giornate. Ma non tutto è stato vano: quel giorno per la prima volta il Brescia si incrociò sul campo con Pep Guardiola. Chi l’avrebbe detto che sette anni dopo quella partita, il “cervello” del centrocampo di Cruyff avrebbe vestito la maglia delle Rondinelle!

IL TABELLINO 

BARCELLONA-BRESCIA 4-0

MARCATORI: Stoichkov, Begiristain, Hagi, Jordi Cruyff

BARCELLONA: Busquets; Abelardo, Guardiola, Koeman (Nadal), Sergi, Bakero (Amor), Eskurza (Eusebio), Stoichkov (Jordi), Iván, Hagi, Begiristain.

BRESCIA:  Gamberini; Mezzanotti (Corino), Giunta, Piovanelli, Baronchelli, Battistini (Bonometti), Schenardi (Maragnon), Neri, Ambrosetti, Lupu, Gallo (Domini).

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