Ci sono numeri impressi col fuoco sulle maglie, sui gadget e sulla mente di milioni di tifosi. Indelebili, incancellabili anche con quelle gomme di un chilometro quadrato che si usavano a scuola, avete presente? Eppure in mezzo a quella visione, c'è almeno uno spazietto, in cui la casacca muta e il passato torna a galla, scavando e riportando alla luce qualcosa di cui il mondo si è scordato, oltre il numero sacro. E il marchio registrato. Cristiano Ronaldo da 7 a 9, da CR7 a CR9 . Forse cominciate a ricordare.
Sì, Maradona e la stirpe dei fuoriclasse ha sempre adottato quel numero, il dieci. E' stato riconosciuto e collegato a quelle due cifre, unite tra di loro e il proprio possessore. Ma anche leggermente separate. Non è mai stato DM10. Suona anche bene, come quando gli statunitensi usano nome e cognome per abbreviare, tra slang e amicizia delle superiori. CJ, CK, avete presente? (2). Eppure solo Cristiano Ronaldo ha realmente portato il numero al suo interno, creando un tutt'uno.
Il suo è un marchio registrato all'Istituto Nazionale della Proprietà Industriale portoghese. C di Cristiano, R di Ronaldo, 7 del numero indossato al Manchester United ( a proposito, perchè si chiama così? ). Trademark che vale milioni di euro, milioni di oggetti venduti, dalle maglie ai profumi, dall'intimo alla cancelleria, dalle scarpette agli oggetti di uso comune. Vince il Pallone d'Oro, diventa bomber, comincia a valere 100 milioni di euro, lui come giocatore e il merchandising va di pari passo. Nel 2009 il Real Madrid muove i suoi carri armati per l'Europa, da ogni campionato un big. Kakà, Xabi Alonso, Benzema. CR9.
Cristiano Ronaldo vola a Madrid nell'estate 2009, per rimanerci. Entra nell'orbita Real attraverso negoziazioni e media già in inverno, quando si comincia a parlare seriamente di un passaggio Blanco per la successiva stagione. Tra case prenotate e portafogli ripieni di euro, anche l'indiscrezione. I legali stanno registrando il marchio CR9 da affiancare al già presente CR7. Nessuna sorpresa, le tessere del puzzle compongono il disegno.
In quel Real Madrid c'è un numero 7 e un numero 9. Uno è intoccabile, simbolo che neanche Cristiano Ronaldo può intaccare (ma ci riuscirà, superandolo nel tempo), l'altro un ex bimbo prodigio mai esploso del tutto e pronto a lasciare spazio ai nuovi arrivati. Uno è Raul, il cambio di maglia non è in programma. L'altro è Saviola e la sua partenza assicurata da Perez apre la strada al nuovo marchio registrato.
Il 23enne Cristiano Ronaldo veste la maglia numero 7 nel Manchester United e nel Portogallo, erede di Beckham e Cantona da una parte e di Figo dall'altra. Il super agente Mendes è anche un super consigliere e lo mette in guardia: se vuoi il Real Madrid non puoi pretendere di andare avanti con il tuo trademark e il tuo numero. Per la casa blanca questo e altro.
Diventa il giocatore più costosto della storia, sorridente e un po' sbruffone con quell'orecchino, il suo taglio perfetto, i tricks che fanno impazzire. E l'idolo degli uomini, il sogno proibito delle donne. Che sia 7 o 9 poco male, ma partito Saviola, stringe la mano a Raul. Amico, non posso consegnarti la mia maglia. C-R-9. Cambia tutto, cambia in meglio.
Il 2009/10 è l'anteprima del letale Cristiano Ronaldo, esageratamente letale. A Manchester ha sempre preferito il giochetto per superare gli avversari al goal, poi ha trovato l'annata da 42 reti e ha cominciato a capire. Si evolve, come il suo numero. Nomen omen , diventa un 9 con la testa da 7, sulle spalle il numero da centravanti e nei piedi quello di chi ha la fantasia al potere.
GettyCi si sbizzarrisce tra i media, le mani si sfregano, le dita cantano. Il simbolo CR7 muore (in attesa di resuscitare), CR9 vive e prospera. Non vince sul campo alla sua prima stagione realmadridista, vince fuori aumentando esponenzialmente i suoi guadagni. Lavora in entrambi i sensi, iniziando la decennale sfida al rivale-non rivale Messi. Un anno non è però abbastanza, mai. Si oscilla sempre tra il ricordo e il ritorno alla realtà, quasi che quei dodici mesi siano stati illusione e allucinazione generale.
Raul lascia il Real nel 2010, per provare l'esperienza tedesca, Gelsenkirchen e lo Schalke 04. Cristiano Ronaldo è ancora un mix tra il 7 e il 9, ma l'occasione è troppo ghiotta. In estate torna ad essere CR7, il nove è stato sedotto e abbandonato, non c'è più spazio per lui nel cuore del portoghese. Un numero che tutti si dimenticano, portato via dal vento. Il merchandising, le parole su CR9 vengono spazzate via, raccontate solo attorno al fuoco e nelle leggende dei nostalgici.


