Materia strana e volubile il calcio, con l'effetto sorpresa sempre dietro l'angolo e pronto a scombinare piani, copioni, finali. Uno sport che tra le proprie prerogative annovera sempre quel tocco di imprevedibilità capace di (ri)scrivere storie belle, particolari e per certi versi uniche.
Tra tutto ciò che il rettangolo verde può offrire nel corso dei proverbiali novanta minuti di gioco, però, non capita molto spesso - anzi, succede assai raramente - di vedere andare in goal un portiere. Per carità, ci sono stati numeri 1 che in carriera hanno segnato tanto: Rogerio Ceni lo ha fatto 131 volte, Chilavert, Higuita, Campos e Butt sono solo alcuni illustri esempi di portieri col 'vizietto', sicuramente agevolati dalla possibilità di poter battere rigori e punizioni. Un indubbio vantaggio. Quantomeno rispetto alla maggior parte dei colleghi, chiamati esclusivamente a vigilare la propria porta.
Per farla breve, è decisamente più complicato vedere un portiere segnare su azione. In Serie A il pioniere è stato Michelangelo Rampulla che in Atalanta-Cremonese del 23 febbraio 1992 ha segnato la rete del definitivo 1-1 irrompendo di testa su un angolo in favore dei grigiorossi. Il primo aprile 2001 è stata invece la volta di Massimo Taibi che, sempre di testa, ha firmato l'1-1 della Reggina contro l'Udinese facendo esplodere il 'Granillo'. Stiamo parlando degli ultimi blitz vincenti di un portiere in massima serie. Almeno fino al 3 dicembre 2017.
Al 'Ciro Vigorito' si affrontano due squadre costrette ad attraversare un momento di enorme difficoltà: da un lato il Benevento, al primo anno in Serie A, che dopo quattordici giornate non è riuscito a conquistare nemmeno un punto in classifica, con Marco Baroni sostituito in panchina da Roberto De Zerbi. Dall'altro, anche il Milan ha appena operato un cambio al timone e dopo la separazione da Vincenzo Montella, proprio contro i sanniti registra l'esordio di Gennaro Gattuso.
E' una sfida delicatissima dove la paura e la posta in palio tengono in scacco entrambe le squadre per quasi tutto il primo tempo, ma a sette dall'intervallo i rossoneri trovano la combinazione vincente per sbloccare la gara grazie alla rete di Giacomo Bonaventura che di testa impegna Alberto Brignoli, prima di infilare nuovamente di testa dopo la respinta del portiere di casa.
Il Milan la indirizza, ma ad inizio ripresa il Benevento torna in superficie: sugli sviluppi di un corner, Romagnoli allontana la sfera che finisce sul destro in corsa di Letizia, Donnarumma fa il miracolo ma sulla respinta irrompe Puscas che firma il clamoroso pareggio.
Il pari sannita ha il dolce sapore dell'illusione, perché il Diavolo impiega altri sette minuti per rimettere la freccia: questa volta Bonaventura veste i panni del rifinitore e da fondo campo pennella un cross al bacio per l'inserimento di un liberissimo Nikola Kalinic che, di testa, appoggia in porta il pallone del 2-1.
La 'prima' di Gattuso sembra prendere la giusta piega, ma al 'Vigorito' c'è ancora più di mezz'ora da giocare. Donnarumma blocca il tentativo di D'Alessandro e alle porte del segmento finale di gara, Romagnoli - già ammonito - stende Letizia e viene espulso costringendo i suoi ad un finale al cardiopalma con l'uomo in meno.
La pressione sannita sale di tono e dopo il destro di Coda alto di poco, i padroni di casa usufruiscono di un calcio di punizione al quinto minuto di recupero oltre il novantesimo dalla fetta di campo mancina nei pressi dell'area del Milan.
Sul punto di battuta si presenta Danilo Cataldi, mentre in area milanista si portano ben sette effettivi del Benevento, tra cui il portiere Alberto Brignoli. L'ex centrocampista della Lazio indirizza a centro area con il destro e il resto entra di diritto nella storia del calcio nostrano.
Sullo spiovente dell'attuale centrocampista della Lazio svetta proprio il portiere Brignoli che brucia Musacchio e in torsione aerea spedisce all'angolino superando Donnarumma: è il goal del 2-2. Al 'Vigorito' scoppia il finimondo, sia in campo che sugli spalti. Il Benevento coglie il suo primo storico punto in massima serie grazie ad una rete del suo portiere.
"Questo goal è per tutta la società e per il presidente che non ha mai detto una parola fuori posto e ci è sempre stato vicino. - le parole di un incredulo Brignoli nel post gara ai microfoni di 'Sky Sport' - E' anche per tutta la gente che sta vivendo un sogno e che si aspettava che questo sogno fosse un po' migliore".
Il racconto di quegli istanti che hanno preceduto il momento probabilmente più incredibile ed esaltante della sua carriera:
"Qualcuno dalla panchina mi diceva 'sali, sali' e a quel punto mi sono detto che sul 2-1 non c'era più niente da perdere e quindi sono andato a saltare. Ho chiuso gli occhi e ho fatto solo una cosa d'istinto, perché in realtà ho fatto un tuffo da portiere, non da attaccante. E' incredibile".
Brignoli entra nella storia come colui che ha firmato il primo punto del club giallorosso alla prima stagione in A. Un punto sudato, sofferto e arrivato solamente all'ultimo secondo di quella che sembrava ormai destinata a diventare la quindicesima sconfitta in altrettante partite giocate.
"Ne abbiamo perse tante in maniera immeritata al 94', penso al Cagliari e al Bologna in casa. Anche con la Juve, pur soffrendo, con il Sassuolo. Per una volta dopo tre mesi di sacrifici da parte di tutti è andata bene. Questo risultato è davvero di tutti, sarebbe ingiusto e egoistico parlare solo di me oggi".
Getty ImagesL'aspetto più singolare della vicenda è che Brignoli non era nemmeno considerato il titolare della porta campana ai nastri di partenza del torneo. Arrivato in prestito dalla Juventus - dopo un anno in B al Perugia - il classe 1991 era partito con i gradi di vice Belec, esordendo all'ottava giornata prima di diventare a tutti gli effetti il numero 1 da ottobre sino alla sosta invernale.
Incredibile ma vero, dopo quel clamoroso goal contro il Milan, Brignoli giocherà solamente altre cinque partite, venendo regolarmente scalzato da Puggioni, arrivato nel mercato di gennaio.
A fine stagione il Benevento retrocederà in Serie B con appena 21 punti conquistati in 38 giornate, mentre Brignoli saluterà la compagnia tornando temporaneamente alla Juventus prima di essere ceduto a titolo definitivo al Palermo.
Giocherà le tre stagioni seguenti in Serie B, la prima con i rosanero e le altre due con l'Empoli, prima di dire definitivamente addio al Belpaese per una nuova avventura in Grecia dove dal 2020 veste la maglia del Panathinaikos con cui ha vinto una Coppa di Grecia, ossia il primo trofeo in carriera da professionista.
Il calcio italiano, ad oggi, è solo un lontano ricordo, ma i brividi e le emozioni di quel 3 dicembre 2017 resteranno scolpiti per sempre nella sua mente e nel libro di storia del campionato di Serie A.




