Non solo la multa per aver indossato un nastro ritenuto dalla federazione inglese un chiaro messaggio politico: per Pep Guardiola è arrivata anche la perquisizione. La scorsa settimana, infatti, l'allenatore del Manchester City era tornato a Barcellona con il suo aereo privato. Bersaglio della polizia.
Questa, di fatto, era in cerca dell'ex presidente della Catalogna, Carles Puidgemont, partito per l'esilio in Belgio a metà autunno: l'aereo di Guardiola è stato così perquisito sia lunedì che giovedì dalla Guardia Civil, ma in entrambi i casi il politico non è stato trovato.
Guardiola, come noto, ha sempre sostenuto la causa indipendentista e la polizia ha voluto assicurarsi che il suo ritorno a Barcellona non fosse stato programmato proprio per dare un passaggio a Puidgemont.
La polizia ha cercato Puidgemont quando Guardiola è arrivato a Barcellona El-Prat: dopo che gli altri passeggeri sono sbarcati, diversi membri della Guardia Civil sono saliti a bordo. Con il tecnico del City sorpreso e senza spiegazioni da parte degli stessi.
Puigdemont è stato presidente della Catalogna fino all'ottobre 2017, quando ha indetto un referendum sull'indipendenza catalana dalla Spagna che è stato dichiarato illegale: per questo motivo un ritorno in patria porterebbe all'arresto.
Guardiola è stato tra l'altro inserito nella lista dei ribelli che hanno incitato alla separazione tra Catalogna e Spagna: l'ex centrocampista di Brescia e Roma è accusato di aver letto un manifesto destinato a "mobilitare tutti i sostenitori dell'indipendenza".
