Al momento del goal all'incrocio dei pali che ha momentaneamente portato il risultato sul 3-1 per la Francia contro la Svizzera, in tantissimi avranno pensato, esclamando: "Questo è l'anno di Paul Pogba". A ragion veduta, comunque: il centrocampista francese nelle prime gare di Euro 2020 si era preso il compito di trascinare i suoi compagni con prestazioni all'altezza delle premesse sul suo conto.
La rete che ha dato a Deschamps l'illusione del passaggio del turno è e resterà una delle più belle di questi europei, ma non ci si può fermare solo all'aspetto realizzativo: il centrocampista del Manchester United ha offerto costanza e solidità in mediana, fugando ogni dubbio e, soprattutto, mettendo a tacere le voci, polemiche, che in patria lo accusavano di "non essere più quello di un tempo".
Questo Pogba è quanto di più vicino ci sia al miglior Pogba, ed è una spinta importante per il prosieguo: ritrovare se stessi è la base di qualsiasi successo calcistico. Ecco, successi: nonostante sia stato uno dei più positivi della Francia a Euro 2020, contro la formazione di Petkovic la fortuna non gli ha sorriso, come già fatto un mese fa in Europa League contro il Villarreal.
A Danzica, in finale il 26 maggio, il francese si è reso protagonista di una buona prova, comunque non sufficiente per battere gli spagnoli e alzare il trofeo: notte triste, conclusa con una lotteria infinita di rigori, con l'unico errore di De Gea, ultimo battitore, ipnotizzato dal "collega" Rulli.
Si vede che deve andare così, a volte: che in certe gare puoi tirar fuori la miglior prestazione degli ultimi anni, o uno dei goal più belli degli europei, ma non basta. Gira male, al contrario di quanto fatto dal suo destro, impeccabile. Il calcio sa essere beffardo. Persino dal punto di vista tattico è migliorato, formando con Kanté una coppia a tratti insuperabile (il dato dei recuperi palla è emblematico: 33 in 4 gare).
Rimane, comunque, la sensazione di esserci trovati di fronte, nuovamente, al Paul Pogba che tutti hanno ammirato nelle precedenti stagioni: lontano da critiche e pensieri, da bronci e da prestazioni anonime. Lontano da quanto era diventato, per tornare ad essere quel che era: uno dei migliori interpreti di questo sport, in mediana. E non basterà un anno caratterizzato da due delusioni a cambiare quanto visto nelle ultime settimane.


